I sei ragazzi di Terlizzi scampati al terremoto in Marocco
I sei ragazzi di Terlizzi scampati al terremoto in Marocco
Attualità

Sopravvissuti al terremoto in Marocco: «È stato terribile»

Le testimonianze di sei ragazzi di Terlizzi che si trovavano a Marrakech in vacanza

Il bilancio delle vittime del terremoto in Marocco, con epicentro a pochi chilometri da Marrakech, avvenuto poco dopo le ore 23:00 di venerdì 8 settembre (le ore 24.00 italiane), continua drammaticamente a salire. Secondo l'ultimo aggiornamento del Ministero dell'Interno, le vittime sono ben oltre duemila, con oltre tremila feriti in gravi condizioni. Si continua intanto a scavare anche a mani nude tra le macerie, in cerca di superstiti, mentre si fa fatica a reperire cibo e acqua.

Uno scenario terribile anche solo da immaginare e che ha visto presenti in terra marocchina nelle ore "più buie", circa 400 italiani, tutti tratti in salvo ed in buone condizioni di salute, di cui 200 proprio nella parte colpita dal sisma. Tra questi ultimi, sei ragazzi di Terlizzi, che avevano scelto proprio Marrakech, per trascorrere una settimana di vacanza all'insegna della spensieratezza e della conoscenza di questa splendida città, un tempo imperiale, del Marocco occidentale. Si tratta di Damiano Antonelli, Damiano Di Molfetta, Alessandro De Simine, Maria de Sario, Michele Vendola ed Elio Forini, (residente a Ruvo di Puglia) tutti di età compresa tra i 25 ed i 30 anni.
Attimi lunghi un'eternità ed uno sgomento ancora vivo (lo sarà per molto altro tempo ancora) negli occhi, nei cuori e nelle parole dei nostri concittadini, che abbiamo incontrato al loro rientro in Italia.

Questi i video da loro girati subito dopo la scossa devastante.LE TESTIMONIANZE
«Abbiamo assistito a un qualcosa di terribile, difficile da capire, difficile da raccontare. Eravamo giunti al termine del nostro tour a Marrakech, ancora coi sorrisi sul volto, tanto da goderci un ultimo giro nel cuore della Medina. Quando, improvvisamente, abbiamo sentito vibrare la terra, con i fabbricati che tremavano, per trenta interminabili secondi. La strada era affollatissima di gente, turisti, io e gli altri miei due amici (Elio e Maria) cercavamo di allontanarci dai palazzi che ci circondavano, mentre già le prime mura iniziavano a cedere sotto i nostri occhi. In un attimo tra i pianti, le urla, e la ressa della gente terrorizzata, mi ritrovai da solo. Cercai immediatamente di mettermi in contatto col mio gruppetto, anche con il resto degli amici rimasti in albergo quella sera e fissando un appuntamento in piazza. Di lì, la corsa in aeroporto cercando tra migliaia di turisti presi dal panico, di rientrare il prima possibile in Italia», è stato il racconto atterrito di Damiano (Antonelli), condiviso da Elio e Maria (quest'ultima peraltro, aveva festeggiato il suo venticinquesimo compleanno durante la settimana in terra marocchina).

In albergo, quella sera, erano rimasti gli altri tre ragazzi, Damiano, Alessandro e Michele...
«In trenta secondi può passarti tutta la vita davanti, da una videochiamata con la mia compagna, al panico. In una frazione di secondo. Improvvisamente tutta la struttura alberghiera ha iniziato a tremare, sono stato il primo della mia compagnia ad accorgermi di quanto stava accadendo e ho immediatamente chiamato gli altri ragazzi. Siamo fuggiti nel cortile interno dell'albergo, proteggendoci sotto i tavoli. Fortunatamente la nostra struttura ricettiva ha subito solo lievi lesioni, mentre fuori c'era una nube di polvere causata dalle macerie. Il primo pensiero è stato quello di accertarmi che anche gli altri ragazzi stessero bene, salvo poi rivederli in piazza nel silenzio della paura», sono state le parole da cui emerge chiaramente il terribile ricordo di Damiano (Di Molfetta).

«Purtroppo quella sera ero rimasto in albergo in quanto febbricitante, insomma non ero proprio nel mio miglior stato di forma. La mia compagna di stanza era fuori con gli altri, ed io ero rimasto chiuso all'interno della camera. I 30 secondi più lunghi della mia vita. Non riesco a realizzare razionalmente cosa mi abbia salvato, probabilmente lo spirito di sopravvivenza che viene fuori nei momenti più disperati», è stato il racconto ancora incredulo di Alessandro.

Il video che pubblichiamo è un assemblaggio di alcune immagini girate subito dopo il sisma dai sei ragazzi. Non intendiamo fare del sensazionalismo, non è nello stile del nostro network, ma vogliamo documentare, una volta di più, l'immane tragedia che sta vivendo in queste ore il popolo marocchino. Tanti loro connazionali vivono a Terlizzi ed a loro va il nostro pensiero.
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