
Eventi e cultura
Genocidio nazista, il pensiero di Peppino Scaringella
Il pensiero del responsabile della Comunità dei Braccianti
Terlizzi - sabato 23 gennaio 2016
7.33
In vista della Giornata della Memoria, riceviamo e riportiamo un contributo da parte di Peppino Scaringella, presidente della Comunità dei Braccianti di Terlizzi:
Settantuno anni fa le truppe sovietiche arrivarono nella città polacca di Auschwitz, scoprendo il terrificante campo di concentramento e liberandone i superstiti. La scoperta di Auschwitz e le testimonianze dei sopravvissuti svelarono per la prima volta al mondo l'orrore del genocidio nazista, testimoniato e descritto dallo scrittore Primo Levi nel romanzo "Se questo è un uomo" Quest'anno partecipiamo con incrollabile fede nella dignità di ogni uomo alla quindicesima celebrazione del "Giorno della Memoria", facendo nostro, per la sua attualità, il contenuto di una delle frasi del romanzo di seguito riportata: "A molti, individui o popoli, può accadere di ritenere, più o meno consapevolmente, che «ogni straniero è nemico». Per lo più questa convinzione giace in fondo agli animi come una infezione latente; si manifesta solo in atti saltuari e incoordinati, e non sta all'origine di un sistema di pensiero. Ma quando questo avviene, quando il dogma inespresso diventa premessa maggiore di un sillogismo, allora, al termine della catena, sta il Lager. Esso è il prodotto di una concezione del mondo portata alle sue conseguenze con rigorosa coerenza: finché la concezione sussiste, le conseguenze ci minacciano. La storia dei campi di distruzione dovrebbe venire intesa da tutti come un sinistro segnale di pericolo" (…)
Meditate che questo è stato
Peppino Scaringella
Settantuno anni fa le truppe sovietiche arrivarono nella città polacca di Auschwitz, scoprendo il terrificante campo di concentramento e liberandone i superstiti. La scoperta di Auschwitz e le testimonianze dei sopravvissuti svelarono per la prima volta al mondo l'orrore del genocidio nazista, testimoniato e descritto dallo scrittore Primo Levi nel romanzo "Se questo è un uomo" Quest'anno partecipiamo con incrollabile fede nella dignità di ogni uomo alla quindicesima celebrazione del "Giorno della Memoria", facendo nostro, per la sua attualità, il contenuto di una delle frasi del romanzo di seguito riportata: "A molti, individui o popoli, può accadere di ritenere, più o meno consapevolmente, che «ogni straniero è nemico». Per lo più questa convinzione giace in fondo agli animi come una infezione latente; si manifesta solo in atti saltuari e incoordinati, e non sta all'origine di un sistema di pensiero. Ma quando questo avviene, quando il dogma inespresso diventa premessa maggiore di un sillogismo, allora, al termine della catena, sta il Lager. Esso è il prodotto di una concezione del mondo portata alle sue conseguenze con rigorosa coerenza: finché la concezione sussiste, le conseguenze ci minacciano. La storia dei campi di distruzione dovrebbe venire intesa da tutti come un sinistro segnale di pericolo" (…)
Meditate che questo è stato
Peppino Scaringella