Florangela D'Elia ha conseguito ultimo grado Certificazione Internazionale alla St. Cecilia School Of Music

Un nuovo importante successo si aggiunge al curriculum già piuttosto nutrito di Florangela D'Elia, violinista talentuosa di soli sedici anni che lo scorso 13 agosto ha conseguito un titolo prestigioso, ossia l'ultimo grado della Certificazione Internazionale rilasciata dalla BIMED St. Cecilia School Of Music.

Terlizzese, iscritta al terzo anno del liceo linguistico al Polo Liceale "Licei Sylos – Fiore", è al contempo studentessa universitaria al terzo anno accademico del Conservatorio "Nicolò Piccinni", corso di violino con il Maestro Carmine Scarpati, che l'ha preparata per la Certificazione.

Con la votazione massima di 100 e lode, Florangela si è misurata brillantemente con il più alto livello di certificazione delle abilitazioni esecutive musicali previsto dall'Ente internazionale di valutazione: il Concert Certificate di grado 8. La performance si è svolta all'interno dello storico palazzo baronale "de Conciilis" a Torchiara nel cuore del Cilento salernitano.

«È stato molto bello tornare a esibirsi dal vivo, sentendo il calore del pubblico dopo questi due anni di pandemia – afferma Florangela – La certificazione BIMED St. Cecilia School Of Music è rilasciata dopo un concerto e non dopo il classico esame: questo per me è fondamentale, perché offre l'opportunità di tenere un recital da solisti, dimostrando di avere la stoffa, impegnandosi e studiando, per diventare musicisti».

L'esibizione della nostra concittadina, accompagnata al pianoforte dal Maestro Emanuele Petruzzella, è consistita nell'eseguire un programma che attraversa secoli di storia della musica: Giuseppe Tartini (1692 -1770) Sonata per violino in sol minore - "Il trillo del diavolo"; Niccolò Paganini (1782 - 1840) Capriccio op. 1 – n. 13; Jean Sibelius (1865 - 1957) Concerto in re minore per violino e orchestra, op. 47; Sergei Prokofiev (1891 - 1953) 5 Melodies per violino e pianoforte, op. 35 bis.

«Florangela D'Elia ha presentato alla Commissione d'esame un programma da concerto vasto, ricco, eterogeneo e di livello decisamente alto, per complessità tecnica esecutiva e impegno interpretativo richiesto dai brani - commenta Stefano Lamon, pianista, critico musicale e componente della Commissione - Il pezzo forte di Florangela D'Elia è stato sicuramente il brano d'apertura: la Sonata per violino in sol minore "Il trillo del diavolo "del compositore settecentesco Giuseppe Tartini. Florangela ha subito messo in mostra la propria sicurezza nei vari passaggi virtuosistici ma anche la personalità forte, assolutamente particolare per una sedicenne.
A Tartini D'Elia ha poi subito aggiunto un capriccio di Paganini fra i più godibili e impegnativi, per passare a un repertorio del Novecento.
Nelle cinque Melodie per violino e pianoforte op. 35 bis di Sergej Prokof'ev - aggiunge Lamon - la giovane violinista pugliese ha dialogato con il pianoforte sapendo trarre le venature espressive particolarmente innovative e impegnative da cogliere del compositore russo ed emozionando gli ascoltatori che erano presenti nel salone restaurato dell'antico palazzo cilentano».

La prova d'esame si è conclusa sulle melodie importanti del Concerto in re minore per violino e orchestra op. 47 di Jean Sibelius, uno dei concerti per violino tra i più difficili da eseguire.

Nel corso dell'intero esame, D'Elia ha sempre preservato una vivida concentrazione, dovendo dare atto della propria bravura non solo ai commissari ma anche al pubblico che, come da regolamento, ha dovuto assistervi, nel rispetto delle misure antiCovid19, all'interno del salone restaurato dell'edificio storico.

Questa la motivazione della Commissione composta dall'esaminatore principale Marcello Defant violinista, affiancato da Federica Tranzillo violinista, Ermelinda Garofano pianista e coordinatrice del Sistema Nazionale, Stefano Lamon pianista e critico musicale, Giovanni D'Auria clarinettista: «The program choice and performance skills, well above the standard requirements along with strong motivation and excellent presence on stage, suggest awarding full marks cum laude» ossia «La scelta del programma e le capacità esecutive, ben al di sopra dei requisiti standard, insieme alla forte motivazione e all'ottima presenza sul palco, suggeriscono di assegnare il massimo dei voti e la lode».

Va evidenziato che Florangela ha presentato se stessa ed i brani proposti in lingua inglese.

La St. Cecilia School of Music con sede principale in Tasmania, fondata nel 1974 a Launceston, è presente in Italia con le sue certificazioni internazionali di competenze musicali, riconosciute in tutto il mondo, con esami in 8 livelli di grado più tre propedeutici (Beginner, Junior, Preliminary).

Lo studente per ottenere la certificazione deve eseguire il repertorio scelto su un palcoscenico con pubblico. Viene valutato non solo nel modo e nella tecnica con cui propone i brani, ma anche nelle sue abilità linguistiche di presentazione, nella presentazione artistica del suo aspetto, nella realizzazione della brochure del suo evento e, non ultima, nella capacità di emozionare il pubblico.

A partire dal 2015 la St. Cecilia School of Music ha elaborato un protocollo di intesa con la Biennale del Mediterraneo BIMED, ente formativo riconosciuto dal MIUR, e con essa emette certificazioni congiunte di competenze musicali in concerto. Essere valutati da Enti, i cui criteri siano riferibili ed applicabili a studenti di tutto il mondo, significa conferire al proprio apprendimento una classificazione di qualità ed un riconoscimento oggettivo ed imparziale.

«Questa esperienza mi ha insegnato che oltre a suonare nella maniera più corretta possibile, è importate coinvolgere il pubblico, presentarsi in modo giusto, preparare un programma di sala curato graficamente e soprattutto mi ha dato la possibilità di imparare a gestire l'ansia da palcoscenico», conclude saggiamente Florangela che ha un bagaglio formativo già ben corposo e che da alcuni mesi è stabile nelle prime parti dell'organico della Orchestra Giovanile 'Biagio Abbate' della Provincia BAT.