Attualità
Wi-fi nessun pericolo per la salute: le rassicurazioni dell'esperto
Da oggi è possibile navigare gratis su internet stando comodamente in piazza
Terlizzi - giovedì 16 luglio 2015
15.01
Dopo la firma della convenzione si passa alla fase operativa: lo scorso giugno la Giunta Gemmato aveva aderito a 'Free Italia WiFi', l'iniziativa ideata con lo scopo di dare la possibilità ai cittadini di accedere alle reti WiFi pubbliche delle Amministrazioni. Ora, si sta procedendo con l'installazione dei dispositivi che permetteranno effettivamente l'utilizzo gratuito della rete internet nelle aree individuate (il parco comunale, viale Roma, piazza IV Novembre, piazza Cavour e i giardini 'Falcone e Borsellino).
"In un contesto in cui la rete internet rappresenta una delle principali forme di comunicazione con chi è distante, e sicuramente la prima fra le forme di comunicazione di massa, è bene che le Amministrazioni si attivino per favorire la libera circolazione dei flussi di informazione e la fruzione dei servizi online", aveva già avuto modo di commentare il Sindaco, Ninni Gemmato.
A questo, c'è da aggiungere tutta una serie di benefici per i cittadini: l'opportunità per chi non ha accesso ad internet di collegarsi in rete, la possibilità di non consumare giga sul cellulare per chi utilizza tariffe a consumo, i vantaggi per i turisti di passaggio a Terlizzi ai quali si darà un servizio in più e, non da ultimo, la presenza di un portale che rappresenta un punto di contatto tra il cittadino e l'Amministrazione comunale.
Tuttavia, prima di procedere all'installazione, dal Comune di Terlizzi è stata richiesta una relazione agli esperti della A.M.T. Services, la ditta che si sta occupando del progetto, sulla sicurezza e salubrità degli ambienti che saranno interessati dall'intervento, in particolar modo sulle emissioni elettromagnetiche degli apparati installati a supporto del servizio WiFi.
"Purtroppo il Wi-Fi è stato, ed è ancora, bersaglio di campagne di comunicazione non proprio corrette. Troppo spesso, infatti, si punta il dito contro le connessioni Wi-Fi facendo intendere che il loro utilizzo possa essere dannoso e in molti articoli si fa riferimento ai drammatici risultati sulla salute a cui può portare l'esposizione alle onde prodotte da un normale access point Wi-Fi. Nulla di più falso - il commento di Salvatore Gatto, Direttore dell'Area Cloud & NOC che ha continuato-.
È invece proprio l'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ad affermare come non vi siano evidenze scientifiche di possibili danni alla salute in seguito all'esposizione a campi elettromagnetici a radiofrequenza generati da sistemi di comunicazione Wi-Fi".
Quindi, la spiegazione più tecnica: il Wi-Fi trasmette100 milliwatt, ovvero molto al di sotto della soglia che l'OMS e il Ministero della Salute considerano come pericolosa, inoltre gli apparati in gioco sono della stessa tipologia che i cittadini hanno in casa. "Basti pensare che un forno a microonde irradia una potenza di circa 1.000 watt o che i cellulari emettono da 1 a 2 watt pari ad un fattore 10 rispetto al wifi. E per di più la maggior parte delle persone lo tiene attaccato alla testa, a differenza di quanto avviene con un supporto che si usa per navigare in rete. Dirò di più: la "dose" di radiazioni assorbita dal corpo umano durante una chiamata di venti minuti è pari a quella che si assorbirebbe in un intero anno ponendosi in un'area coperta da una rete Wi-Fi. Le radiazioni complessivamente emesse da venti notebook con Wi-Fi attivato e due router wireless possono essere paragonate, più o meno, a quelle propagate da un unico telefono cellulare".
Nessun pericolo, dunque. L'esperto ha assicurato che alle normale distanze da cui ci si tiene dal dispositivo l'intensità del segnale Wi-Fi è talmente bassa da non esser fonte di alcuna preoccupazione, ed, ancora, che il segnale wireless viene insomma a far parte di quel normale inquinamento elettromagnetico di fondo che è generato da altri apparecchi trasmettitori come ad esempio radio e TV.
"In un contesto in cui la rete internet rappresenta una delle principali forme di comunicazione con chi è distante, e sicuramente la prima fra le forme di comunicazione di massa, è bene che le Amministrazioni si attivino per favorire la libera circolazione dei flussi di informazione e la fruzione dei servizi online", aveva già avuto modo di commentare il Sindaco, Ninni Gemmato.
A questo, c'è da aggiungere tutta una serie di benefici per i cittadini: l'opportunità per chi non ha accesso ad internet di collegarsi in rete, la possibilità di non consumare giga sul cellulare per chi utilizza tariffe a consumo, i vantaggi per i turisti di passaggio a Terlizzi ai quali si darà un servizio in più e, non da ultimo, la presenza di un portale che rappresenta un punto di contatto tra il cittadino e l'Amministrazione comunale.
Tuttavia, prima di procedere all'installazione, dal Comune di Terlizzi è stata richiesta una relazione agli esperti della A.M.T. Services, la ditta che si sta occupando del progetto, sulla sicurezza e salubrità degli ambienti che saranno interessati dall'intervento, in particolar modo sulle emissioni elettromagnetiche degli apparati installati a supporto del servizio WiFi.
"Purtroppo il Wi-Fi è stato, ed è ancora, bersaglio di campagne di comunicazione non proprio corrette. Troppo spesso, infatti, si punta il dito contro le connessioni Wi-Fi facendo intendere che il loro utilizzo possa essere dannoso e in molti articoli si fa riferimento ai drammatici risultati sulla salute a cui può portare l'esposizione alle onde prodotte da un normale access point Wi-Fi. Nulla di più falso - il commento di Salvatore Gatto, Direttore dell'Area Cloud & NOC che ha continuato-.
È invece proprio l'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ad affermare come non vi siano evidenze scientifiche di possibili danni alla salute in seguito all'esposizione a campi elettromagnetici a radiofrequenza generati da sistemi di comunicazione Wi-Fi".
Quindi, la spiegazione più tecnica: il Wi-Fi trasmette100 milliwatt, ovvero molto al di sotto della soglia che l'OMS e il Ministero della Salute considerano come pericolosa, inoltre gli apparati in gioco sono della stessa tipologia che i cittadini hanno in casa. "Basti pensare che un forno a microonde irradia una potenza di circa 1.000 watt o che i cellulari emettono da 1 a 2 watt pari ad un fattore 10 rispetto al wifi. E per di più la maggior parte delle persone lo tiene attaccato alla testa, a differenza di quanto avviene con un supporto che si usa per navigare in rete. Dirò di più: la "dose" di radiazioni assorbita dal corpo umano durante una chiamata di venti minuti è pari a quella che si assorbirebbe in un intero anno ponendosi in un'area coperta da una rete Wi-Fi. Le radiazioni complessivamente emesse da venti notebook con Wi-Fi attivato e due router wireless possono essere paragonate, più o meno, a quelle propagate da un unico telefono cellulare".
Nessun pericolo, dunque. L'esperto ha assicurato che alle normale distanze da cui ci si tiene dal dispositivo l'intensità del segnale Wi-Fi è talmente bassa da non esser fonte di alcuna preoccupazione, ed, ancora, che il segnale wireless viene insomma a far parte di quel normale inquinamento elettromagnetico di fondo che è generato da altri apparecchi trasmettitori come ad esempio radio e TV.