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Politica

Vitagliano sul palco insieme a Michele Berardi

La vera sfida per Comunità Civica è convincere l'elettorato Pd

Un comizio dai toni pacati e rassicuranti, nonché dai contenuti programmatici quello che ha tenuto ieri sera Pasquale Vitagliano in questi ultimi giorni che precedono il ballottaggio di domenica prossima. Sul palco di piazza Cavour, in segno di supporto, anche Michele Berardi, già candidato sindaco del centrosinistra alle scorse competizioni elettorali del 2012, «Mai avrei pensato di salire su questo palco durante l'attuale campagna elettorale. Ho apprezzato il modo di agire della Comunità Civica, la mia presenza qui ne sancisce il valore aggiunto».

Berardi, dunque, potrebbe fungere da collante tra il centrosinistra e la Comunità Civica: rivolge un appello caloroso proprio all'elettorato dei suoi compagni di partito, «L'unica verità è che questa città si è pronunciata, novemila persone non vogliono più Gemmato. Chiedo al centrosinistra di compiere uno sforzo di buona volontà». La partita per Berardi è, quindi, ancora aperta, le carte in tavola potrebbero cambiare grazie a uno «scatto di orgoglio e di amore» di non contribuire a rafforzare il centrodestra di Gemmato. Proprio come hanno fatto in passato Michele Grassi e Marisa Chiapparino cui bisogna «dare merito per la capacità di staccarsi da quella esperienza politica».

Nonostante il mancato apparentamento, Vitagliano, però, prende serenamente atto di quanto dichiarato dal centrosinistra nel comunicato di rigetto, «Non voteranno mai a destra. Per me è già un impegno». Vitagliano dice che i quattro pilastri del suo programma sono lavoro, urbanistica, agricoltura e macchina amministrativa i temi toccati durante la serata.

Se, da un lato, punta a stabilizzare il lavoro per incentivare la ricchezza, superando la regola del massimo ribasso, dall'altro, insiste sull'attuazione del PUG, il piano urbanistico generale, al fine di raggiungere la tanto agognata perequazione sociale. Tra gli altri obiettivi, anche quello di riqualificare la zona di Scianatico, attraverso la bonifica e la riconversione in parco agricolo, nonché quello di trasformare il salottificio decadente sulla via di Molfetta, occupato troppo spesso dai migranti, in un centro stabile e dignitoso che possa accoglierli in maniera adeguata.

Con la promozione dell'imprenditoria agricola, Vitagliano vorrebbe restituire dignità ai floricoltori, dal momento che vige un «paradosso, esiste la struttura del mercato dei fiori ma al suo interno non si vivono relazioni economiche». E ancora: spostare gli uffici comunali nel centro del paese, dal momento che ora sono situati in zone periferiche; sarebbe in programma anche un trasloco dei vigili urbani dalla loro sede attuale, «li porteremo nelle Clarisse» affinché questi siano più attenti alle esigenze dei cittadini.

Diverse le novità lanciate: dall'individuazione di un soggetto esperto e competente per la raccolta di finanziamenti, a quella di tre consiglieri aggiunti, ovvero tre persone estranee al consiglio comunale che si occuperebbero di questioni giovanili, modifica del regolamento del mercato dei fiori e condizioni migranti. In previsione anche il bilancio partecipato, ovvero la destinazione di una parte del bilancio comunale alle varie situazioni problematiche che le associazioni di categoria o i cittadini potrebbero segnalare nel tempo.

Vitagliano spiega anche che il risarcimento che otterrà Città Civile dal caso Censum potrebbe essere impiegato per ottenere un'assicurazione sanitaria e non far pagare il ticket a tutti i minori infraquattordicenni e agli anziani con pensioni sociali.

«Se dovessimo vincere, rinuncerò a prendere l'indennità da sindaco di 1700 euro. Il destino di questa città è nelle mani della parte più democratica, progressista e civile degli elettori. Sarà l'elettore a scegliere se riscattare Terlizzi o se confermare l'amministrazione uscente con la sua inerzia schizofrenica», conclude Vitagliano.
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