
Cronaca
Marcello Gemmato: «Minacce figlia della Presidente Meloni gesto vile e inaccettabile»
Le parole rivolte da un utente che lavora presso il Ministero dell'Istruzione e del Merito
Terlizzi - sabato 31 maggio 2025
17.09
Choc nel mondo della politica per la frase scritta su un social network - si apprende dai media nazionali - probabilmente da parte di un utente che è un (o una) dipendente del Ministero dell'Istruzione e del Merito.
In un post Instagram era scritto: «Auguro alla figlia della Meloni la stessa sorte della ragazza di Afragola», facendo riferimento alla tragica scomparsa di Martina Carbonara, uccisa a 14 anni dall'ex fidanzato a colpi di pietra in un casolare abbandonato, ennesimo femminicidio, una mattanza senza fine nel nostro Paese, figlia di una cultura della prevaricazione, dell'amore vissuto come possesso e non come percorso comune di crescita.
Un attacco abominevole, quello rivolto alla Premier e, fatto ancor più grave, ad una ragazzina innocente, un post pieno di odio che non può lasciare indifferenti e che porta a tantissimi interrogativi sulla possibilità del confronto e del dissenso senza sfociare in una aberrante sequela di insulti.
«Questo non è scontro politico. Non è nemmeno rabbia. È qualcosa di più oscuro, che racconta un clima malato, un odio ideologico, in cui tutto sembra lecito, anche augurare la morte a un figlio per colpire un genitore. Ed è contro questo clima violento che la politica, tutta, dovrebbe sapersi unire. Perché esistono confini che non devono essere superati mai. E difenderli è una responsabilità che va oltre ogni appartenenza», è stata la risposta di Giorgia Meloni, da mesi oggetto di attacchi insensati da frange di oppositori.
«Le minacce rivolte alla piccola Ginevra sono un atto vile, inaccettabile e profondamente vergognoso – dichiara il Sottosegretario alla Salute, il terlizzese On. Marcello Gemmato - Indirizzare questo genere di odio verso una bambina è un gesto che travalica ogni confine accettabile e che deve preoccupare e mobilitare le coscienze civili e politiche del Paese. Non può esserci spazio per chi alimenta violenza».
«È dovere di ciascuno – istituzioni, politica, cittadini – opporsi con determinazione a ogni forma di odio, anche quando si manifesta dietro l'apparente impunità dell'anonimato», prosegue il Sottosegretario. «È doloroso vedere come l'odio possa colpire perfino chi è innocente. Nessun bambino dovrebbe mai subire attacchi per ragioni politiche. Al Presidente Meloni e alla sua famiglia va tutta la mia solidarietà personale e istituzionale», conclude Gemmato.
In un post Instagram era scritto: «Auguro alla figlia della Meloni la stessa sorte della ragazza di Afragola», facendo riferimento alla tragica scomparsa di Martina Carbonara, uccisa a 14 anni dall'ex fidanzato a colpi di pietra in un casolare abbandonato, ennesimo femminicidio, una mattanza senza fine nel nostro Paese, figlia di una cultura della prevaricazione, dell'amore vissuto come possesso e non come percorso comune di crescita.
Un attacco abominevole, quello rivolto alla Premier e, fatto ancor più grave, ad una ragazzina innocente, un post pieno di odio che non può lasciare indifferenti e che porta a tantissimi interrogativi sulla possibilità del confronto e del dissenso senza sfociare in una aberrante sequela di insulti.
«Questo non è scontro politico. Non è nemmeno rabbia. È qualcosa di più oscuro, che racconta un clima malato, un odio ideologico, in cui tutto sembra lecito, anche augurare la morte a un figlio per colpire un genitore. Ed è contro questo clima violento che la politica, tutta, dovrebbe sapersi unire. Perché esistono confini che non devono essere superati mai. E difenderli è una responsabilità che va oltre ogni appartenenza», è stata la risposta di Giorgia Meloni, da mesi oggetto di attacchi insensati da frange di oppositori.
«Le minacce rivolte alla piccola Ginevra sono un atto vile, inaccettabile e profondamente vergognoso – dichiara il Sottosegretario alla Salute, il terlizzese On. Marcello Gemmato - Indirizzare questo genere di odio verso una bambina è un gesto che travalica ogni confine accettabile e che deve preoccupare e mobilitare le coscienze civili e politiche del Paese. Non può esserci spazio per chi alimenta violenza».
«È dovere di ciascuno – istituzioni, politica, cittadini – opporsi con determinazione a ogni forma di odio, anche quando si manifesta dietro l'apparente impunità dell'anonimato», prosegue il Sottosegretario. «È doloroso vedere come l'odio possa colpire perfino chi è innocente. Nessun bambino dovrebbe mai subire attacchi per ragioni politiche. Al Presidente Meloni e alla sua famiglia va tutta la mia solidarietà personale e istituzionale», conclude Gemmato.