Impianti smaltimento rifiuti al collasso
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Attualità

Impianto trattamento rifiuti a 3 chilometri da Sovereto, l'allarme di Legambiente

Domani mattina la questione sarà trattata anche in Consiglio comunale

C'è grande preoccupazione per l'impianto di trattamento dei rifiuti che presto potrebbe sorgere su un territorio a confine tra Palombaio, Bitonto e Terlizzi (a soli 3 chilometri da Sovereto). La maggioranza consiliare di centrodestra aveva giò lanciato l'allarme l'altro ieri in consiglio comunale e domani se ne parlerà in aula. Sulla questione, tuttavia, interviene anche Legambiente di Terlizzi con la presidente Giovanna de Leo che in un documento inviato a vari enti locali sollecita tutte le istituzioni locali a intervenire al più presto presso la Regione Puglia e la Città Metropolitana per fermare l'iter.

L'azienda interessata è la Fer.Live di Bitonto. Inizialmente si era parlato di una discarica di materiali ferrosi, ma Legambiente sottolinea come non si tratterebbe di una mera discarica di materiali ferrosi, ma di un impianto "per il recupero di materia, stabilizzazione dei rifiuti in ingresso; recupero energetico; chiusura del ciclo mediante stoccaggio su suolo". L'impianto avrebbe una potenzialità di stoccaggio di 2.100.000 metri cubi di rifiuti, con uno smaltimento annuo di circa 180.000 tonnellate e produrrebbe percolato, biogas, varie emissioni gassose, emissioni sonore, acque meteoriche da trattare ed energia.

Legambiente ricorda come sui territori interessati dal progetto, in base alle norme del piano paesaggistico territoriale, «non sono ammissibili piani, progetti e interventi che comportano: realizzazione di qualsiasi nuova opera edilizia, realizzazione e ampliamento di impianti per lo smaltimento e il recupero dei rifiuti e realizzazione e ampliamento di impianti per la produzione di energia».
In conclusione, Legambiente invita gli enti coinvolti nell'iter autorizzatorio a negare il nulla osta al progetto.



ECCO DI SEGUITO IL TESTO INTEGRALE DEL DOCUMENTO FIRMATO DA LEGAMBIENTE TERLIZZI
A seguito della pubblica audizione tenutasi in data 20 luglio 2017 in V Commissione consiliare permanente del Consiglio regionale della Puglia avente ad oggetto "Discarica materiali ferrosi FER.LIVE in agro di Bitonto (BA)", chiesta dal Consigliere regionale Damascelli ed alla quale questo Circolo Legambiente Terlizzi veniva invitato a partecipare, si presentano le seguenti osservazioni con l'auspicio che le stesse possano essere utili per una più attenta valutazione, da parte degli Uffici a vario titolo competenti, al rilascio di pareri ed autorizzazioni.

Esaminando gli atti in possesso del Circolo, emerge innanzitutto che l'impianto in questione non è una mera discarica di materiali ferrosi, come tale innocua per la salute pubblica, ma si tratta - come da progetto presentato dalla Fer.Live Srl alla Provincia di Bari (ora Città Metropolitana di Bari) per la Valutazione di Impatto Ambientale - di una "Piattaforma integrata per il trattamento e recupero di metalli da rifiuti con bacino energetico secondario", con le seguenti funzioni: RECUPERO DI MATERIA; STABILIZZAZIONE DEI RIFIUTI IN INGRESSO; RECUPERO ENERGETICO; CHIUSURA DEL CICLO MEDIANTE STOCCAGGIO SU SUOLO.
Per garantire i suddetti obiettivi, la piattaforma si articola nelle seguenti sezioni impiantistiche: STOCCAGGIO E PRETRATTAMENTI MATERIA PRIMA; RECUPERO METALLI; INERTIZZAZIONE; DEPOSITI PRODOTTI FINITI; DEPOSITO CONTROLLATO E BACINO ENERGETICO SECONDARIO.

Il materiale in arrivo all'impianto è costituito da: pacchi di carrozzeria, elettrodomestici, rottami ferrosi e altri metalli non ferrosi, fluff di scarto da altri impianti di trattamento, cavi di rame, scorie.
L'impianto ha una potenzialità di stoccaggio di 2.100.000 metri cubi di rifiuti, con uno smaltimento annuo di circa 180.000 tonnellate.
La piattaforma origina, dunque, percolato, biogas, varie emissioni gassose, emissioni sonore, acque meteoriche da trattare ed energia.
La piattaforma in progetto è localizzata in località Colaianni in agro di Bitonto, in zona tipizzata "verde agricolo" dal PRG del Comune di Bitonto, in un'area di notevole pregio agricolo.
La localizzazione dell'impianto è di fatto a ridosso del territorio comunale di Terlizzi, a soli 3 chilometri da Sovereto.
Il locale Circolo di Legambiente è dunque fortemente preoccupato per la salute dei cittadini, per l'impatto ambientale che tale impianto provocherebbe e per i danni economici che tale piattaforma produrrebbe sul comparto agricolo a seguito della sua localizzazione.

Se si analizza, poi, l'iter autorizzativo, si rileva come esso sia alquanto tortuoso e poco comprensibile: tralasciando i ricorsi amministrativi attualmente in essere, esso può così riassumersi:
dicembre 2011: parere favorevole alla compatibilità ambientale nel procedimento di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) rilasciato dal Servizio Ambiente e Rifiuti della Provincia di Bari;
dicembre 2012: parere negativo sulla localizzazione dell'impianto da parte dell'ARPA Puglia;
aprile 2013: diniego della AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) da parte della Provincia di Bari, perché l'impianto è localizzato in area agricola e non in area industriale, come invece prevede il Piano di Gestione dei Rifiuti Speciale (PRGRS) della Regione Puglia;
dicembre 2016: diniego di concessione della proroga al parere favorevole VIA da parte della Città Metropolitana di Bari (già Provincia);
giugno 2017: annullamento del precedente diniego e concessione della proroga dei termini di validità del parere favorevole VIA da parte della Città Metropolitana di Bari.

Dunque, il "Servizio Edilizia, Impianti Termici, Tutela e Valorizzazione dell'Ambiente della Città Metropolitana di Bari" che a dicembre dello scorso anno aveva negato la proroga della determina del 2011 di concessione del parere favorevole VIA, dopo solo sei mesi torna sui suoi passi annullando tale diniego e concedendo la proroga. Ciò ha davvero dell'incredibile!
Nel procedimento di VIA, conclusosi positivamente a dicembre 2011, è stata acquisita l'autorizzazione paesaggistica rilasciata il 24 novembre 2011 dalla Regione Puglia la quale ne ha rilevato l'idoneità paesaggistica ai sensi del PUTT/P, Piano oggi superato dal PPTR (Piano Paesaggistico Territoriale Regionale) entrato in vigore il 16 febbraio 2015.

Ai sensi del Codice dei Beni Culturali (D.Lgs. n. 42/2004), l'autorizzazione paesaggistica ha validità per un periodo di cinque anni, scaduto il quale, l'esecuzione dei lavori in progetto deve essere sottoposta a nuova autorizzazione paesaggistica.
L'autorizzazione paesaggistica rilasciata a Fer.Live Srl il 24.11.2011, è dunque scaduta e la nuova richiesta dovrà essere effettuata con riferimento al nuovo piano paesaggistico di cui la Regione Puglia si è dotata, il PPTR.
Parte dell'area in cui la Fer.Live Srl ha previsto di realizzare la piattaforma integrata per il trattamento dei rifiuti, ai sensi del PPTR è tra le "aree tutelate per legge" (art. 142, comma 1 del D.Lgs. n. 42/2004), tipizzata come beni paesaggistici "fiumi e torrenti, acque pubbliche", oltre che come ulteriori contesti "lame e gravine". La zona, infatti, è attraversata dal torrente Marisabella all'interno della lama Balice.
Ai sensi dell'art. 46 delle Norme Tecniche di Attuazione del PPTR, in tali aree non sono ammissibili piani, progetti e interventi che comportano: realizzazione di qualsiasi nuova opera edilizia, realizzazione e ampliamento di impianti per lo smaltimento e il recupero dei rifiuti e realizzazione e ampliamento di impianti per la produzione di energia.

Dunque, a prescindere dalla VIA e dall'AIA, i vincoli paesaggistici attualmente presenti nella zona individuata per l'impianto, non ne consentirebbero la realizzazione.
Alla luce delle osservazioni elaborate,

SI INVITANO

gli Enti territoriali a qualsiasi titolo coinvolti nel rilascio di provvedimenti autorizzatori e/o concessori, licenze, pareri, nulla osta ecc., ad esaminare approfonditamente la questione, NEGANDO la realizzazione di tale impianto nel sito attualmente individuato.
Si ritiene, inoltre, che il Comune di Terlizzi, escluso dalla Conferenza di servizi, debba essere attivamente coinvolto in quanto interessato dalle preoccupanti ripercussioni che la realizzazione del suddetto impianto potrebbe avere sul proprio territorio e sulla salute dei propri cittadini.
Si invita, pertanto, il Sindaco del Comune di Terlizzi a farsi portavoce delle istanze di questo Circolo nel superiore interesse della Collettività!
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