
Attualità
"Il canto della foglia": la raccolta di poesie di Pasquale Malerba
La presentazione del libro è avvenuta il 27 dicembre nella sala consiliare
Terlizzi - sabato 28 dicembre 2024
11.35
È stato un viaggio letterario nell'identità del concittadino Pasquale Malerba, docente attualmente in pensione che in passato ha insegnato all'istituto agrario Volta-De Gemmis, la presentazione della sua raccolta di liriche "Il canto della foglia", avvenuta ieri nel tardo pomeriggio, venerdì 27 dicembre, all'interno della sala consiliare. Attraverso l'evento, organizzato dall'associazione "È fatto giorno aps" e patrocinato dal Comune di Terlizzi, si è promossa, ancora una volta, la cultura locale anche grazie alla partecipazione di tanti studenti che hanno ascoltato con interesse il pensiero del poeta nostrano. «La poesia è un gesto di generosità e di fiducia nei confronti di noi tutti», ha sottolineato Ornella Rutigliani, moderatrice del tavolo, coinvolgendo la platea col suo sguardo critico preparato e delicato.
Si è trattata di un'iniziativa che di certo ha arricchito il cartellone natalizio e di cui la stessa amministrazione si fregia. «Il libro è intriso di emozioni, sensazioni, umanità, modalità di percepire la vita. La bellezza ingentilisce il nostro essere e i nostri comportamenti», ha chiosato soddisfatto nel corso dell'incontro il Sindaco Michelangelo De Chirico, «La poesia è l'esternazione di ciò che si ha dentro. Siamo fieri come amministratori di aver sovvenzionato la realizzazione di quest'opera». La pregevole offerta alla collettività si evince anche dalla sinergia fra intellettuali: la copertina del volume, infatti, ha visto l'intervento del terlizzese Costantino De Sario, anch'egli artista, oltre che docente.
La forza della poesia risiede nel riplasmare un mondo impoetico, tanto da trasformarlo. Il prodotto di Malerba assurge, quindi, ad «atto di civiltà» in grado di donare speranza. È l'attestazione di stima di Daniela Zappatore, Assessora alla cultura, che apprezza coloro che si cimentano nel donare luce in un mondo profondamente segnato dal buio. «Sono contenta che un docente scriva poesie in un momento storico in cui la scuola vive una crisi profonda». Una crisi da intendersi sia come esterna, dal momento che la figura del docente tende a perdere di centralità, sia come interna, in quanto la scuola non riesce più a investire nell'importanza della parola e nel suo uso.
Il volume è corredato dalla prefazione della voce autorevole di Pasquale Vitagliano, giornalista, critico letterario, nonché presidente di "È fatto giorno aps", le cui pagine preparano all'esperienza della lettura dei versi di Malerba. La poesia è il mezzo attraverso cui creare uno spazio di conoscenza e di incontro: diventa un luogo di comunità mediante il suo linguaggio del cambiamento. «La poesia è stata l'occasione per condividere in maniera autentica il dialogo con Pasquale Malerba. Si tratta di una condivisione transitiva», ha illustrato Vitagliano nel ripercorrere il legame letterario che l'unisce a Malerba nella comunità dei poeti. A differenza dei social network che celano in sé il pericolo della omologazione, la poesia, al contrario, rappresenta la voce intima e profonda del poeta, basandosi peraltro su codici di rispetto altrui e non omologanti. «La scrittura di Malerba si contraddistingue per la sua onestà e autenticità; non è né estemporanea né egoistica». Si ravvisano nei vari componimenti, inoltre, varie contaminazioni: da un lato, emerge la poesia della memoria e di critica sociale e civile; dall'altro lato, sono impiegate lingue straniere, come quella francese; infine, ci sono rimandi alle narrazioni mitologiche.
La gestazione della raccolta è stata lunga, ripensata, calcolata, fermata e ripresa. «Chi scrive ha bisogno di scambiare le proprie idee e di confrontarsi, con un dialogo di crescita sociale. La raccolta racconta di vicissitudini in una realtà che giorno per giorno diventa sempre più complessa», confida Malerba al pubblico attento. "Il canto della foglia" - la poesia che dà il nome all'intero gruppo di odi - è una metafora della ciclicità della vita: la foglia che, staccandosi dai rami, segue il suo destino, richiama proprio il percorso esistenziale dell'uomo dalla sua nascita alla sua dipartita. «L'uomo è onerato del peso del mal di vivere, della rincorsa al benessere fisico, dimenticandosi di curare il benessere dell'anima».
In un sistema in cui l'io ha preso il sopravvento, la poesia diviene un antidoto contro la superficialità, aiutando i singoli a rapportarsi con il prossimo con maggiori empatia, comprensione e predisposizione all'ascolto, in un'ottica non giudicante. "Panem et circenses" (letteralmente "pane e giochi circensi") è la locuzione latina impiegata da Malerba per un'altra sua poesia: con una citazione dello scrittore satirico Giovenale, utilizza le aspirazioni della plebe dell'antica Roma - nutrirsi e divertirsi - per riflettere sulle strategie politico-demagogiche dell'epoca contemporanea. Ad esempio, i bombardamenti dei media con notizie inconsistenti e prive di utilità per la collettività alimentano i pettegolezzi e l'invidia sociale, distolgono la massa dalle questioni più serie, soddisfano gli istinti della pancia, rafforzano la diffusione dell'analfabetismo funzionale.
Si assiste, talvolta, al vagare dei giovani che vogliono, legittimamente, volare alto senza, però, focalizzare la destinazione da raggiungere. In una società capitalistica che impone sempre più di essere efficienti, efficaci, produttivi e insediati sul "problem solving", si corre il rischio di alienarsi da sé stessi e dalle relazioni con gli altri e con la natura. Diviene, quindi, fondamentale una presa di coscienza consapevole per indirizzare le proprie azioni in maniera ragionata, facendo a meno del pilota automatico.
Da ultimo, un inno al coraggio e alla determinazione che celebra la vita nella sua essenza più pura si ricava dai versi dedicati da Malerba al suo nipotino Samuele che ha lottato con tutte le sue forze contro gravi problemi di salute. Oggi Samuele è un bambino dolce e maturo che gode dell'amore della sua famiglia. «Samuele hai detto al mondo che ci sei».
Si è trattata di un'iniziativa che di certo ha arricchito il cartellone natalizio e di cui la stessa amministrazione si fregia. «Il libro è intriso di emozioni, sensazioni, umanità, modalità di percepire la vita. La bellezza ingentilisce il nostro essere e i nostri comportamenti», ha chiosato soddisfatto nel corso dell'incontro il Sindaco Michelangelo De Chirico, «La poesia è l'esternazione di ciò che si ha dentro. Siamo fieri come amministratori di aver sovvenzionato la realizzazione di quest'opera». La pregevole offerta alla collettività si evince anche dalla sinergia fra intellettuali: la copertina del volume, infatti, ha visto l'intervento del terlizzese Costantino De Sario, anch'egli artista, oltre che docente.
La forza della poesia risiede nel riplasmare un mondo impoetico, tanto da trasformarlo. Il prodotto di Malerba assurge, quindi, ad «atto di civiltà» in grado di donare speranza. È l'attestazione di stima di Daniela Zappatore, Assessora alla cultura, che apprezza coloro che si cimentano nel donare luce in un mondo profondamente segnato dal buio. «Sono contenta che un docente scriva poesie in un momento storico in cui la scuola vive una crisi profonda». Una crisi da intendersi sia come esterna, dal momento che la figura del docente tende a perdere di centralità, sia come interna, in quanto la scuola non riesce più a investire nell'importanza della parola e nel suo uso.
Il volume è corredato dalla prefazione della voce autorevole di Pasquale Vitagliano, giornalista, critico letterario, nonché presidente di "È fatto giorno aps", le cui pagine preparano all'esperienza della lettura dei versi di Malerba. La poesia è il mezzo attraverso cui creare uno spazio di conoscenza e di incontro: diventa un luogo di comunità mediante il suo linguaggio del cambiamento. «La poesia è stata l'occasione per condividere in maniera autentica il dialogo con Pasquale Malerba. Si tratta di una condivisione transitiva», ha illustrato Vitagliano nel ripercorrere il legame letterario che l'unisce a Malerba nella comunità dei poeti. A differenza dei social network che celano in sé il pericolo della omologazione, la poesia, al contrario, rappresenta la voce intima e profonda del poeta, basandosi peraltro su codici di rispetto altrui e non omologanti. «La scrittura di Malerba si contraddistingue per la sua onestà e autenticità; non è né estemporanea né egoistica». Si ravvisano nei vari componimenti, inoltre, varie contaminazioni: da un lato, emerge la poesia della memoria e di critica sociale e civile; dall'altro lato, sono impiegate lingue straniere, come quella francese; infine, ci sono rimandi alle narrazioni mitologiche.
La gestazione della raccolta è stata lunga, ripensata, calcolata, fermata e ripresa. «Chi scrive ha bisogno di scambiare le proprie idee e di confrontarsi, con un dialogo di crescita sociale. La raccolta racconta di vicissitudini in una realtà che giorno per giorno diventa sempre più complessa», confida Malerba al pubblico attento. "Il canto della foglia" - la poesia che dà il nome all'intero gruppo di odi - è una metafora della ciclicità della vita: la foglia che, staccandosi dai rami, segue il suo destino, richiama proprio il percorso esistenziale dell'uomo dalla sua nascita alla sua dipartita. «L'uomo è onerato del peso del mal di vivere, della rincorsa al benessere fisico, dimenticandosi di curare il benessere dell'anima».
In un sistema in cui l'io ha preso il sopravvento, la poesia diviene un antidoto contro la superficialità, aiutando i singoli a rapportarsi con il prossimo con maggiori empatia, comprensione e predisposizione all'ascolto, in un'ottica non giudicante. "Panem et circenses" (letteralmente "pane e giochi circensi") è la locuzione latina impiegata da Malerba per un'altra sua poesia: con una citazione dello scrittore satirico Giovenale, utilizza le aspirazioni della plebe dell'antica Roma - nutrirsi e divertirsi - per riflettere sulle strategie politico-demagogiche dell'epoca contemporanea. Ad esempio, i bombardamenti dei media con notizie inconsistenti e prive di utilità per la collettività alimentano i pettegolezzi e l'invidia sociale, distolgono la massa dalle questioni più serie, soddisfano gli istinti della pancia, rafforzano la diffusione dell'analfabetismo funzionale.
Si assiste, talvolta, al vagare dei giovani che vogliono, legittimamente, volare alto senza, però, focalizzare la destinazione da raggiungere. In una società capitalistica che impone sempre più di essere efficienti, efficaci, produttivi e insediati sul "problem solving", si corre il rischio di alienarsi da sé stessi e dalle relazioni con gli altri e con la natura. Diviene, quindi, fondamentale una presa di coscienza consapevole per indirizzare le proprie azioni in maniera ragionata, facendo a meno del pilota automatico.
Da ultimo, un inno al coraggio e alla determinazione che celebra la vita nella sua essenza più pura si ricava dai versi dedicati da Malerba al suo nipotino Samuele che ha lottato con tutte le sue forze contro gravi problemi di salute. Oggi Samuele è un bambino dolce e maturo che gode dell'amore della sua famiglia. «Samuele hai detto al mondo che ci sei».