
Cronaca
Due esplosioni nella notte, assalto al bancomat dell'UniCredit
Il colpo alle ore 03.40: preso di mira lo sportello della filiale in largo Pappagallo. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri
Terlizzi - lunedì 2 giugno 2025
8.28
La "banda della marmotta", dalla tecnica usata per scardinare gli sportelli bancomat, torna a colpire. E stavolta, a due settimane dall'ultima volta, ha preso di mira lo sportello automatico dell'UniCredit di largo Pappagallo, a Terlizzi: da chiarire, però, se siano riusciti a mettere a segno il colpo o se siano fuggiti a mani vuote.
Dopo il colpo, avvenuto lo scorso 19 maggio, ai danni della filiale della UniCredit di Conversano (l'ultimo registrato in terra di Bari) e ad appena ventiquattrore dal furto con esplosivo registrato ad Orta Nova, alla Banca Popolare di Milano, alle ore 03.40 della notte appena trascorsa non meno di tre malfattori a volto coperto (sempre gli stessi?) hanno approfittato del favore delle tenebre per far esplodere pure lo sportello automatico dell'istituto bancario UniCredit della città dei fiori.
Uguale è stata la tecnica impiegata, quella della "marmotta", dal metodo utilizzato per scardinare i bancomat dell'area metropolitana di Bari, della sesta provincia e della provincia di Foggia, con metodi sempre invasivi: la doppia deflagrazione, proprio come quella avvenuta a Conversano e prima ancora in un colpo analogo avvenuto il 10 maggio a Corato, ha svegliato chi risiede nei paraggi di largo Pappagallo, dove si trova la banca. Il piano è stato dettagliato, nella sua semplicità.
I malviventi, forse gli stessi di numerose altre scorribande avvenute durante gli ultimi mesi, hanno atteso che arrivasse l'orario giusto per presentarsi davanti alla banca, con i volti coperti. Poi, dopo aver inserito del materiale esplosivo nell'erogatore automatico di banconote, hanno scardinato il bancomat, prima di fuggire a piedi in via Settembrini e poi in auto, su un'Alfa Romeo Giulietta. L'onda d'urto ha causato danni ingenti, danneggiando i parabrezza di alcune auto parcheggiate.
La dinamica, da mesi ormai, è sempre la stessa: anche questa volta i malviventi hanno impiegato la consueta tecnica della "marmotta", vale a dire un oggetto in metallo con all'estremità una sorta di cono metallico, capace di contenere la polvere da sparo. All'estremità opposta, invece, si trova l'innesco, che viene azionato dopo aver inserito il manufatto nell'erogatore delle banconote. Sul posto, scattato l'allarme, sono prontamente intervenuti i Carabinieri della Tenenza cittadina.
Gli investigatori hanno svolto i rilievi e acquisito le immagini dei circuiti di videosorveglianza. «Criminali organizzati, come purtroppo sta accadendo in tante altre città», ha detto il sindaco Michelangelo De Chirico. Non si esclude, infatti, che la banda possa essere formata dagli stessi ladri che hanno colpito in altri centri.
Dopo il colpo, avvenuto lo scorso 19 maggio, ai danni della filiale della UniCredit di Conversano (l'ultimo registrato in terra di Bari) e ad appena ventiquattrore dal furto con esplosivo registrato ad Orta Nova, alla Banca Popolare di Milano, alle ore 03.40 della notte appena trascorsa non meno di tre malfattori a volto coperto (sempre gli stessi?) hanno approfittato del favore delle tenebre per far esplodere pure lo sportello automatico dell'istituto bancario UniCredit della città dei fiori.
Uguale è stata la tecnica impiegata, quella della "marmotta", dal metodo utilizzato per scardinare i bancomat dell'area metropolitana di Bari, della sesta provincia e della provincia di Foggia, con metodi sempre invasivi: la doppia deflagrazione, proprio come quella avvenuta a Conversano e prima ancora in un colpo analogo avvenuto il 10 maggio a Corato, ha svegliato chi risiede nei paraggi di largo Pappagallo, dove si trova la banca. Il piano è stato dettagliato, nella sua semplicità.
I malviventi, forse gli stessi di numerose altre scorribande avvenute durante gli ultimi mesi, hanno atteso che arrivasse l'orario giusto per presentarsi davanti alla banca, con i volti coperti. Poi, dopo aver inserito del materiale esplosivo nell'erogatore automatico di banconote, hanno scardinato il bancomat, prima di fuggire a piedi in via Settembrini e poi in auto, su un'Alfa Romeo Giulietta. L'onda d'urto ha causato danni ingenti, danneggiando i parabrezza di alcune auto parcheggiate.
La dinamica, da mesi ormai, è sempre la stessa: anche questa volta i malviventi hanno impiegato la consueta tecnica della "marmotta", vale a dire un oggetto in metallo con all'estremità una sorta di cono metallico, capace di contenere la polvere da sparo. All'estremità opposta, invece, si trova l'innesco, che viene azionato dopo aver inserito il manufatto nell'erogatore delle banconote. Sul posto, scattato l'allarme, sono prontamente intervenuti i Carabinieri della Tenenza cittadina.
Gli investigatori hanno svolto i rilievi e acquisito le immagini dei circuiti di videosorveglianza. «Criminali organizzati, come purtroppo sta accadendo in tante altre città», ha detto il sindaco Michelangelo De Chirico. Non si esclude, infatti, che la banda possa essere formata dagli stessi ladri che hanno colpito in altri centri.