Strage ferroviaria, riunione a Roma con i sindaci per gli aiuti alle famiglie

Il Governo predisporrà un bando pubblico per distribuire i 10 milioni di euro stanziati a favore delle famiglie delle vittime e dei feriti della strage ferroviaria del 12 luglio scorso. Questo, in estrema sintesi, è quanto è emerso nel corso di un vertice che nei giorni scorsi si è tenuto a Roma, negli uffici della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dove è stato fatto il punto sull'articolo 5 del decreto legge n. 113/2016. Si tratta della norma per la «determinazione di speciali elargizioni a favore delle famiglie delle vittime del disastro ferroviario di Andria-Corato e in favore di coloro che hanno riportato lesioni gravi e gravissime». Come è noto la norma autorizza una spesa di 10 milioni di euro per il 2016 e stabilisce che l'individuazione delle famiglie beneficiarie dev'essere fatta d'intesa con i sindaci dei comuni di residenza delle vittime o dei feriti. Tra gli altri erano presenti i sindaci di Terlizzi, Ninni Gemmato e di Ruvo Pasquale Chieco.

Nel corso della riunione è stato stabilito che non ci sarà alcun automatismo nell'elargizione del contributo: il che significa che ciascuna delle famiglie delle vittime e dei feriti coinvolti nell'incidente ferroviario sulla Bari Nord (esiste un elenco censito dalla Prefettura di Barletta-Andria-Trani) potrà accedere al contributo economico statale presentando una specifica istanza. Per distinguere i feriti «gravi» e «gravissimi» farà fede la cartella clinica. Il bando e la successiva istruttoria saranno però gestiti direttamente dagli uffici della Presidenza del Consiglio, non dai comuni.
Da palazzo di città di Terlizzi fanno sapere che il sindaco «rimarrà assolutamente a disposizione, come fatto finora, ad ogni tipo di collaborazione per il lavoro delicato che ora spetta alla Commissione. Siamo pienamente fiduciosi del lavoro da svolgere - afferma il sindaco di Terlizzi Gemmato - sarà nostra premura seguire gli sviluppi della vicenda, pur da esterni, facendo sentire la nostra vicinanza alle famiglie e alle persone coinvolte».

Del resto Terlizzi è una delle città che ha pagato uno dei più alti tributi di sangue in quella vicenda: oltre al dipendente di Ferrotramviaria, Albino de Nicolo, ci furono altri cinque cittadini terlizzesi rimasti feriti. Tra questi, il più grave, Mario Volpe, trasportato in elisoccorso al policlinico dove trascorse 15 giorni in rianimazione. La figlia Alessandra preferisce non entrare nel merito di questo capitolo. «Vorrei solo ribadire il nostro ringraziamento ai medici del padiglione Asclepios del Policlinico e al team del dottor Ribezzi».