
Cronaca
Piante di marijuana in casa, l'indagato era «un consumatore di quella sostanza»
Le motivazioni del giudice Zeno. Una tesi sostenuta dall'avvocato Arzillo: «Era un'autocoltivazione domestica e rudimentale»
Terlizzi - martedì 29 luglio 2025
8.37
Arrestato dai Carabinieri perché scoperto in possesso di 13 piante di marijuana, ma rimesso in libertà dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani, Domenico Zeno, che ha ritenuto come l'indagato fosse «un consumatore di quella sostanza». È la storia di un 30enne di Terlizzi, scarcerato dopo soli tre giorni.
I fatti risalgono a mercoledì scorso, quando i militari della locale Tenenza hanno trovato 13 vasi con altrettante piante di cannabis indica sul balcone della propria abitazione. In camera da letto aveva 4,5 grammi di marijuana. Il 30enne è stato quindi arrestato per produzione e detenzione di sostanze stupefacenti e condotto nel carcere di Trani, ma il giudice del Tribunale ne ha disposto la sua scarcerazione ritenendo che l'indagato fosse «un consumatore di quella sostanza», si legge.
«Non abbiamo materiale per il confezionamento di dosi, non abbiamo denaro, non abbiamo nient'altro», ha scritto. Una tesi sostenuta dal suo avvocato Giuseppe Arzillo: «Trovo davvero sproporzionato rispetto al fatto aver condotto in carcere un giovane incensurato - ha detto - Tutte le evidenze disponibili al momento della perquisizione consentivano di accertare una condotta di autocoltivazione domestica e rudimentale, certamente finalizzata all'autoconsumo e non allo spaccio».
Sempre secondo Arzillo «piuttosto che, come si è fatto di recente, aumentare le pene anche per le ipotesi di lieve entità, sarebbe, forse, opportuno pensare ad una legge che consenta la coltivazione in casa per autoconsumo di una limitata quantità di piante. Forse - la sua chiosa - eviteremmo di ingolfare tribunali e carceri».
I fatti risalgono a mercoledì scorso, quando i militari della locale Tenenza hanno trovato 13 vasi con altrettante piante di cannabis indica sul balcone della propria abitazione. In camera da letto aveva 4,5 grammi di marijuana. Il 30enne è stato quindi arrestato per produzione e detenzione di sostanze stupefacenti e condotto nel carcere di Trani, ma il giudice del Tribunale ne ha disposto la sua scarcerazione ritenendo che l'indagato fosse «un consumatore di quella sostanza», si legge.
«Non abbiamo materiale per il confezionamento di dosi, non abbiamo denaro, non abbiamo nient'altro», ha scritto. Una tesi sostenuta dal suo avvocato Giuseppe Arzillo: «Trovo davvero sproporzionato rispetto al fatto aver condotto in carcere un giovane incensurato - ha detto - Tutte le evidenze disponibili al momento della perquisizione consentivano di accertare una condotta di autocoltivazione domestica e rudimentale, certamente finalizzata all'autoconsumo e non allo spaccio».
Sempre secondo Arzillo «piuttosto che, come si è fatto di recente, aumentare le pene anche per le ipotesi di lieve entità, sarebbe, forse, opportuno pensare ad una legge che consenta la coltivazione in casa per autoconsumo di una limitata quantità di piante. Forse - la sua chiosa - eviteremmo di ingolfare tribunali e carceri».