ex mobilificio giancaspro
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Attualità

Migranti, ad oggi nessuna accoglienza / FOTO

Un gruppo resta nell'ex mobilificio Giancaspro sulla provinciale per Molfetta

Le ombre son tornate a camminare lungo la provinciale Terlizzi-Molfetta. Come ogni anno, di questi tempi, con l'avvio della campagna olivicola, l'ex mobilificio Giancaspro all'ingresso del paese torna a popolarsi di lavoratori stagionali, migranti, per lo più nordafricani o mediorientali, con zaino in spalle e niente più. Dormono, cucinano e mangiano dentro le pareti sventrate di una struttura a due piani abbandonata da anni. La sera tornano dalle campagne a piedi, in fila indiana sul ciglio della strada, quasi non si vedono confusi come sono col nero della sera. Fanno i loro bisogni nell'erba, si lavano pescando acqua da un secchio colmo d'acqua fredda, alcuni si concedono la compagnia dell'alcol, si addormentano al buio a terra su stracci usati come coperte e la mattina tornano di buon'ora su quella strada per andare a lavorare. Un paio di settimane fa uno di loro, in evidente stato di ebbrezza, è stato arrestato dopo aver spaventato i pazienti all'ospedale Sarcone e dopo aver aggredito un carabiniere.

Storie già viste. Due anni fa furono accolti a Casa De Napoli, un edificio comunale in disuso, ma le condizioni non erano ottimali. Un anno fa l'amministrazione allestì un'ala della scuola Pacecco con letti, coperte e cuscini puliti. Quest'anno per il momento non se ne parla. In quella scuola ci sono lavori in corso (diventerà la nuova sede di tutti gli uffici comunali), ha spiegato il sindaco Ninni Gemmato, non ci sono altri immobili comunali liberi per ospitare questa gente.
«È necessario un piano di accoglienza» ha suggerito in consiglio comunale, Franco Barile, segretario cittadino del Partito Democratico. «Assistere al viavai lungo la provinciale di quegli uomini che alloggiano nel mobilificio Giancaspro non è edificante».
Gemmato dice che «stiamo cercando eventuali altre soluzioni alternative ma allo stato attuale non ce ne sono. Si sta pensando anche a una sistemazione in tende, ma va verificata la fattibilità». Il consigliere Giuseppe Ranieri (Fratelli d'Italia) ha fatto sapere che ci sono già stati degli incontri con la Caritas e con l'associazione di volontari Oasi2 di Corato che gira le campagne per portare sostegno a questi uomini, ma al momento nulla di concreto. Intanto, il Comune di Terlizzi ha fatto richiesta alla Protezione civile di coperte e brande e nel caso anche di tende. Dove sistemare un eventuale campo di accoglienza, però, ancora nessuno lo sa.

Di seguito le immagini del reportage realizzato un anno fa (clicca qui per leggere l'articolo IL "CASTELLO" DEI MIGRANTI)
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