
Attività Produttive
Il sindaco di Terlizzi in piazza con il comparto agricolo
Ieri manifestazione a Bari. Donati fiori alle organizzatrici
Terlizzi - sabato 26 febbraio 2022
Manifestazione in piazza ieri mattina a Bari. A protestare agricoltori, allevatori, comparto floricolo e pescatori che lamentano compensi che non riescono neanche a coprire i costi di produzione, con il balzo dei beni energetici che si trasferisce a valanga sui bilanci delle imprese agricole, costrette a vendere sottocosto, mentre lo sciopero dei Tir con i blocchi stradali sta provocando danni incalcolabili, con i prodotti deperibili come frutta, verdura, funghi e fiori fermi nei magazzini che marciscono e il rischio concreto di scaffali vuoti.
Con loro anche Ninni Gemmato, sindaco di Terlizzi, in rappresentanza di tutta la comunità locale. Gemmato sta portando avanti una battaglia a livello sovracomunale, accompagnato dal fratello Marcello, deputato di Fratelli d'Italia, per sostenere le ragioni dell'intero comparto floricolo, cuore dell'economia cittadina.
LE PAROLE DEL SINDACO
«Questa mattina (ieri, ndr) ho preso parte alla manifestazione organizzata da Coldiretti Puglia in piazza Prefettura a Bari - ha scritto il primo cittadino -. Ancora una volta ho espresso la vicinanza della Comunità di Terlizzi a tutto il comparto agricolo, in particolare ai produttori olivicoli e florovivaistici, che stanno subendo gli effetti del forte rincaro dei prezzi delle materie prime.
Ho portato con me sul palco i fiori di Terlizzi, simbolo della nostra Città, per regalarli - altrettanto simbolicamente - alle organizzatrici e agli organizzatori di questo importante momento. Le criticità sono tantissime: ai contraccolpi causati dall'emergenza Covid-19, si sommano gli aumenti dei costi del gasolio e, più in generale delle materie prime; il problema dei furti nelle campagne; la minaccia della Xylella; i ritardi connessi al PSR e la necessità di attuare politiche efficaci per incentivare i giovani imprenditori; i fondi Pnrr per favorire la transizione ecologica degli impianti produttivi; l'accesso ai finanziamenti e la rimodulazione finanziaria dei mutui. C'è da fare tutto il possibile per salvare le nostre imprese agricole.
L'auspicio - ha concluso Gemmato - è che le Autorità di Governo e la Regione Puglia attivino subito sostegni economici appropriati per sostenere un comparto che in Italia, in Puglia e a Terlizzi rappresenta uno dei motori trainanti dell'economia».
UNA SITUAZIONE INSOSTENIBILE
Una situazione insostenibile, dunque, quella che vivono le nostre attività produttive, che mette a rischio le forniture alimentari della Puglia garantite grazie al lavoro di oltre 100mila aziende agricole e stalle, più di 5mila imprese di lavorazione alimentare e una capillare rete di distribuzione tra negozi, supermercati, discount e mercati contadini di Campagna Amica che non hanno mai smesso di lavorare durante la pandemia ed ora sono strozzate dalle speculazioni.
Per questo migliaia di allevatori, pescatori ed agricoltori della Coldiretti Puglia con barche, trattori e animali al seguito hanno invaso il centro del capoluogo regionale, chiedendo un incontro al Prefetto di Bari, Antonia Bellomo.
In Piazza Libertà, insieme ad allevatori, agricoltori e pescatori, anche la mucca "Roxy" simbolo della battaglia per un prezzo del latte giusto ed onesto, ma anche la barca portata in secco, con il pescato a Km0 che non riesce più neppure ad essere consegnato per lo sciopero dei TIR.
Con loro anche Ninni Gemmato, sindaco di Terlizzi, in rappresentanza di tutta la comunità locale. Gemmato sta portando avanti una battaglia a livello sovracomunale, accompagnato dal fratello Marcello, deputato di Fratelli d'Italia, per sostenere le ragioni dell'intero comparto floricolo, cuore dell'economia cittadina.
LE PAROLE DEL SINDACO
«Questa mattina (ieri, ndr) ho preso parte alla manifestazione organizzata da Coldiretti Puglia in piazza Prefettura a Bari - ha scritto il primo cittadino -. Ancora una volta ho espresso la vicinanza della Comunità di Terlizzi a tutto il comparto agricolo, in particolare ai produttori olivicoli e florovivaistici, che stanno subendo gli effetti del forte rincaro dei prezzi delle materie prime.
Ho portato con me sul palco i fiori di Terlizzi, simbolo della nostra Città, per regalarli - altrettanto simbolicamente - alle organizzatrici e agli organizzatori di questo importante momento. Le criticità sono tantissime: ai contraccolpi causati dall'emergenza Covid-19, si sommano gli aumenti dei costi del gasolio e, più in generale delle materie prime; il problema dei furti nelle campagne; la minaccia della Xylella; i ritardi connessi al PSR e la necessità di attuare politiche efficaci per incentivare i giovani imprenditori; i fondi Pnrr per favorire la transizione ecologica degli impianti produttivi; l'accesso ai finanziamenti e la rimodulazione finanziaria dei mutui. C'è da fare tutto il possibile per salvare le nostre imprese agricole.
L'auspicio - ha concluso Gemmato - è che le Autorità di Governo e la Regione Puglia attivino subito sostegni economici appropriati per sostenere un comparto che in Italia, in Puglia e a Terlizzi rappresenta uno dei motori trainanti dell'economia».
UNA SITUAZIONE INSOSTENIBILE
Una situazione insostenibile, dunque, quella che vivono le nostre attività produttive, che mette a rischio le forniture alimentari della Puglia garantite grazie al lavoro di oltre 100mila aziende agricole e stalle, più di 5mila imprese di lavorazione alimentare e una capillare rete di distribuzione tra negozi, supermercati, discount e mercati contadini di Campagna Amica che non hanno mai smesso di lavorare durante la pandemia ed ora sono strozzate dalle speculazioni.
Per questo migliaia di allevatori, pescatori ed agricoltori della Coldiretti Puglia con barche, trattori e animali al seguito hanno invaso il centro del capoluogo regionale, chiedendo un incontro al Prefetto di Bari, Antonia Bellomo.
In Piazza Libertà, insieme ad allevatori, agricoltori e pescatori, anche la mucca "Roxy" simbolo della battaglia per un prezzo del latte giusto ed onesto, ma anche la barca portata in secco, con il pescato a Km0 che non riesce più neppure ad essere consegnato per lo sciopero dei TIR.