Mariangela Galliani
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Politica

«Eri il mio Sindaco. Cosa abbiamo fatto per le scuole?»

L'autocritica e l'attacco a Gemmato di Mariangela Galliani, recentemente uscita dalla maggioranza consiliare

Amara riflessione, con contenuti autocritici, quella che Mariangela Galliani, consigliere comunale eletta nelle fila della maggioranza di centrodestra da cui si è recentemente dissociata, ha affidato a una nota sull'attuale situazione politico-amministrativa a Terlizzi.

«Ninni Gemmato, Sindaco, eri il mio Sindaco.
Sappiamo entrambi fin troppo bene quanta disattenzione sia stata dedicata alle scuole cittadine, a cui in questi anni sono state negate persino opere di banale ordinaria manutenzione.
Dovremmo ringraziare davvero, e io pubblicamente lo faccio ora, quei dirigenti scolastici che nella scuola hanno creduto fino in fondo. Fino al punto di sacrificare persino i soldi destinati alla implementazione della didattica che torneranno ad essere purtroppo essenziali, per pagare la tinteggiatura di ambienti scolastici in attesa di intervento da tempo immemorabile» ha sostenuto Galliani.

«Siamo stati talmente imperdonabili da spacciare per risposte all'emergenza sanitaria la sistemazione della porta e di un infisso a vetro di un ripostiglio che i dirigenti scolastici, man mano, succedutisi alla guida del secondo circolo didattico "San Giovanni Bosco" chiedevano da tempo.
Siamo arrivati talmente tardi e talmente male da portarci addosso pure l'infamia di arrivare a eseguire pitturazioni incomplete, limitate ad una parete soltanto, che hanno costretto la scuola a intervenire con fondi propri per completare un lavoro lasciato (nemmeno) a metà, con tinte d'avanzo che neppure si coordinavano con le altre preesistenti» ha ammesso.

«Il Piano scuola 2020-2021, documento per la pianificazione delle attività scolastiche, educative e formative in tutte le istituzioni del sistema nazionale di istruzione, è stato reso pubblico il 24 giugno. Avremmo dovuto tempestivamente convocare la conferenza di servizi che ci obbligava al confronto con i referenti delle istituzioni scolastiche. Invece abbiamo atteso e atteso e preso tempo. Il 16 di luglio è la data della prima convocazione. Con l'assessore all'edilizia scolastica assente per la scuola ma presente altrove. Dopo di allora,un lungo periodo di stasi. Noi non eravamo chiamati a dare l'impressione di occuparcene. Avevamo il dovere di occuparcene. Gli atti parlano. E l'albo pretorio è terribilmente più eloquente di ogni insulsa e sterile propaganda» ha aggiunto.

«Il primo atto conseguente a quella conferenza è la delibera di Giunta n° 62 del 18 agosto 2020, nella quale si disponeva, oltre altro, "di fornire, ove e qualora ritenuto necessario, ai fini della ripresa delle attività didattiche "in presenza" nei plessi scolastici di proprietà comunale, indirizzi al dirigente del settore ingegner Felice Piscitelli che nelle settimane precedenti stava giustamente godendo del proprio periodo di ferie, come pure (quasi inutile dirlo) le imprese, i fornitori, i progettisti.
Io stessa ero al mare, come più tardi qualcuno ha insinuato» ha spiegato.

«È ovvio che, solo a settembre ormai avviato, quel che di pochissimo s'è fatto s'è fatto male, in modo sommario e con "urgenza", attraverso il ricorso ad una serie di affidamenti diretti e di contrattazioni frettolose che hanno impedito all'Ente di godere dei benefici derivanti dai ribassi che i fornitori di opere e servizi in competizione per l'aggiudicazione di lavori o di incarichi professionali comunemente offrono. Gli ambienti richiesti per fronteggiare l'emergenza Covid-19 dal dirigente delle scuole "Gesmundo-Moro-Fiore" erano ben più numerosi di quelli messi a disposizione dal Comune; a fronte delle nostre incapacità, il preside ha dovuto ricorrere a una formula organizzativa della didattica elaborata, complicata, difficile da condividere, che è dispiaciuta trasversalmente a tutti gli utenti, ma che soprattutto penalizza i bambini e il valore formativo complesso che la scuola porta con sé» ha evidenziato.

«I bimbi più piccoli attendono ancora di essere ammessi a frequentare le scuole dell'infanzia del circolo didattico "don Pietro Pappagallo", perché mancano spazi, spazi decenti, che il Comune gli nega da anni. Se la decisione di Emiliano sia uno schifo? Certo che lo è. Ma ognuno, nel suo piccolo, ha fatto schifo uguale» ha concluso Mariangela Galliani.
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