
Religioni
Arrivata a Terlizzi in processione l’icona di Maria Santissima di Sovereto – LE FOTO
Si è trattato dell’ultimo atto prima della Festa Maggiore
Terlizzi - domenica 10 agosto 2025
La fede mista alla tradizione popolare, l'umile preghiera dei tanti devoti che hanno rinnovato, alla vigilia della Festa Maggiore, l'amore nei confronti dell'icona di Maria Santissima di Sovereto.
La giornata di fede e raccoglimento è iniziata nel santuario di Sovereto alle 8.30 del mattino di sabato 9 agosto, con la celebrazione delle lodi mattutine. Nel pomeriggio si è celebrata la Santa Messa, alle 17.00, all'esterno, sul sagrato del santuario, officiata da don Nino Pastanella.
Al termine, tra tanti devoti accorsi nel piccolo antico borgo nonostante il fortissimo caldo, la Sacra Icona della Vergine è partita per Terlizzi sul tradizionale carro trainato dai buoi, accompagnata dalla Confraternita di Maria SS. di Sovereto. I due meravigliosi animali (Costantino e Argento i loro nomi) che hanno monopolizzato le attenzioni dei presenti, da quanto raccolto dalla nostra redazione, sono di razza toscana e provengono dal territorio di Arezzo.
In un'atmosfera sempre suggestiva e di rinnovato silenzio e preghiera, moltissimi fedeli hanno accompagnato in processione l'icona, fino alla chiesetta di Santa Maria della Stella, in viale Roma. Ad attenderla alle porte della città dei fiori, prima che il suo percorso proseguisse verso la Concattedrale di San Michele Arcangelo, altre diverse centinaia di fedeli.
Dopo una breve tappa alla chiesa della Stella, il lancio di colpi pirotecnici ha sancito la partenza della Sacra Icona di Maria SS. di Sovereto verso la Concattedrale con la partecipazione del Vescovo S.E. Mons. Domenico Cornacchia, del clero, del sindaco Michelangelo De Chirico, della civica amministrazione, del Comitato Feste Patronali, dei timonieri, delle autorità civili e militari, della Confraternita Maria SS. di Sovereto e delle associazioni di volontariato.
Si è trattato dell'ultimo atto che anticipa la Festa Maggiore con la processione del Carro Trionfale per le vie della città in un tripudio di luci, colori, suoni e sorrisi, unendo la fede cristiana e la cultura di un popolo.
Di seguito il set fotografico a cura di Paolo Alberto Malerba e di Francesco Pittò
La giornata di fede e raccoglimento è iniziata nel santuario di Sovereto alle 8.30 del mattino di sabato 9 agosto, con la celebrazione delle lodi mattutine. Nel pomeriggio si è celebrata la Santa Messa, alle 17.00, all'esterno, sul sagrato del santuario, officiata da don Nino Pastanella.
Al termine, tra tanti devoti accorsi nel piccolo antico borgo nonostante il fortissimo caldo, la Sacra Icona della Vergine è partita per Terlizzi sul tradizionale carro trainato dai buoi, accompagnata dalla Confraternita di Maria SS. di Sovereto. I due meravigliosi animali (Costantino e Argento i loro nomi) che hanno monopolizzato le attenzioni dei presenti, da quanto raccolto dalla nostra redazione, sono di razza toscana e provengono dal territorio di Arezzo.
In un'atmosfera sempre suggestiva e di rinnovato silenzio e preghiera, moltissimi fedeli hanno accompagnato in processione l'icona, fino alla chiesetta di Santa Maria della Stella, in viale Roma. Ad attenderla alle porte della città dei fiori, prima che il suo percorso proseguisse verso la Concattedrale di San Michele Arcangelo, altre diverse centinaia di fedeli.
Dopo una breve tappa alla chiesa della Stella, il lancio di colpi pirotecnici ha sancito la partenza della Sacra Icona di Maria SS. di Sovereto verso la Concattedrale con la partecipazione del Vescovo S.E. Mons. Domenico Cornacchia, del clero, del sindaco Michelangelo De Chirico, della civica amministrazione, del Comitato Feste Patronali, dei timonieri, delle autorità civili e militari, della Confraternita Maria SS. di Sovereto e delle associazioni di volontariato.
Si è trattato dell'ultimo atto che anticipa la Festa Maggiore con la processione del Carro Trionfale per le vie della città in un tripudio di luci, colori, suoni e sorrisi, unendo la fede cristiana e la cultura di un popolo.
Di seguito il set fotografico a cura di Paolo Alberto Malerba e di Francesco Pittò