Terlizzi in agricoltura: furti in campagna, la risposta del Consorzio

Scuotitori nel mirino, gli agricoltori chiedono aiuto. Forze dell'ordine al lavoro, ma molti preferiscono non denunciare

domenica 29 novembre 2020
A cura di Nicola Miccione
Da una parte c'è l'immagine di una campagna splendida, rigogliosa in questa sessione olearia in corso, che mette gioia solo a guardarla e tempra la vita degli agricoltori. Dall'altra c'è l'istantanea di una campagna più oscura, fatta di furti - non solo di olive - e di minacce. Può non piacere parlarne, ma esiste.

Terlizzi da secoli ha un'anima che guarda al proprio agro, visto come una fonte di sopravvivenza prima e come una fonte di reddito poi. C'era una volta il mito della campagna, Certo, c'era. Oggi la restituisce stracolma di dolori: gli agricoltori, infatti, vivono un periodo di forte criticità tra la preoccupante avanzata della Xylella e la crisi causata dall'emergenza Coronavirus. E non mancano i furti, diretti o eseguiti su commissione: di olive, ma anche di attrezzature agricole.

«Far west in campagna con furti di olive e mezzi agricoli». L'allarme di Coldiretti


Fanno registrare un balzo le denunce di reati ai danni del settore agricolo con le razzie di olive e i furti di mezzi e attrezzi agricoli. È quanto denuncia Coldiretti che segnala lo stato di difficoltà che vivono gli agricoltori: «Con la campagna olivicola, gli agricoltori subiscono l'assalto di bande organizzate che in 2/3 minuti riescono a portare via oltre 30 chilogrammi di olive ad albero, battendo gli ulivi con mazze anche di ferro per far crollare il maggior numero di prodotto».

«Per questo chiediamo di concerto con la Fondazione Osservatorio sulla criminalità in agricoltura di Coldiretti di collaborare per produrre iniziative tempestive e efficaci di presidio delle aree rurali», afferma Savino Muraglia, a capo di Coldiretti Puglia. «Oltre alla perdita di reddito per il furto, gli agricoltori sono costretti ad impiegare molta più manodopera per recuperare dal terreno parte della refurtiva che i ladri non riescono a portare via», aggiunge Coldiretti Puglia.

Olio d'oliva pugliese: qualità eccellente, ma produzione in calo del 48%


L'olio extravergine "made in Puglia" sarà di ottima qualità, ma la produzione è in calo del 48%. È quanto emerge dall'analisi di Coldiretti Puglia: nella culla della produzione olivicola e olearia delle province di Bari e Bat la siccità ed il maltempo, stima Coldiretti Puglia, hanno ridotto le produzioni rispetto all'anno scorso del 30% nella zona costiera di Barletta, Trani, Bisceglie e il calo del 60% nella zona interna di Andria, Palo del Colle, Bitetto, ma con qualità comunque alte.

Furti, il "termometro" dei reati predatori. Cosa succede a Terlizzi?


A Terlizzi, stando ai dati ufficiali, i fenomeni non sono episodici, ma ciclici e sono stati affrontanti nell'ultima riunione del comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica: l'ultimo episodio risale alle prime luci dell'alba di ieri, quando, in via Ruvo, due banditi hanno derubato un agricoltore del posto. I ladri hanno aperto la portiera dell'auto e dall'interno sono spariti due scuotitori: la vittima ha fatto in tempo solo a vederli fuggire, prima di denunciare l'episodio ai Carabinieri.

Le risposte del Consorzio Guardie Campestri di Terlizzi


«Sui furti di olive - ci tiene a precisare Domenico De Scisciolo, numero due del Consorzio presieduto da Giuseppe Volpe - abbiamo provveduto a incrementare la vigilanza e la situazione è sotto controllo. In questo momento ai banditi fanno gola gli scuotitori. Poi sarà il turno di motoseghe e forbici elettriche, mentre durante l'aratura nel mirino finiranno i carrelli e infine durante i trattamenti antiparassitari, le cisterne. Ergo, dipende dal periodo e dal tipo di coltivazione».

Forze dell'ordine anche per la vigilanza in campagna


Sarà la rete stretta sul controllo dell'agro di Terlizzi a stringere d'assedio pure il fenomeno dei furti. Dopo l'escalation di casi denunciati negli anni scorsi (sono state rubate olive, ma anche attrezzature e mezzi agricoli) s'è corso ai ripari. I Carabinieri della locale Tenenza e la Polizia Locale agiscono d'intesa: le Guardie Campestri operano all'unisono con le forze dell'ordine locali per agevolare la prevenzione e la repressione dei furti. Il motto è "lavorare insieme".

Furti: le Guardie Campestri chiedono la collaborazione degli agricoltori


Segnalare tutto e sempre, anche movimenti sospetti, ai numeri 347.636.49.39 oppure 329.704.43.43. Lo chiedono le Guardie Campestri affinché gli agricoltori derubati, oppure solo nel timore di esserlo, partecipino attivamente ai servizi di sicurezza segnalando i tentativi di furti o altro. Le forze dell'ordine sono già sul campo e forniscono il loro supporto per arginare la criminalità predatoria, sempre che gli agricoltori segnalino tempestivamente e denuncino i reati.

I furti a scopo di riscatto. Ma in tanti non denunciano


Sui furti a scopo di riscatto, che il Rapporto sui crimini agroalimentari in Italia definisce agri-sequestri, quasi sempre condotti da malavitosi locali si legge: «Le vittime di questi ricatti, il più delle volte, preferiscono assecondare le richieste dei sequestratori per poter rientrare in possesso di quanto è stato sottratto e si astengono dal denunciare per paura di ritorsioni». E chi lo fa, ahinoi, finisce per vedere i propri alberi d'ulivo secolari tagliati o i campi dati alle fiamme.

Furti di olive: necessari più controlli in frantoi e magazzini


Il fenomeno dei furti di olive è emerso da qualche anno e su tutto il territorio occorre garantire il presidio delle campagne. A chiedere di intervenire nei frantoi è la Confederazione Italiana Agricoltori, «con accurati controlli sulle olive in entrata e inasprire le sanzioni per chi ritira la merce rubata». Secondo l'associazione pugliese «è necessario seguire il prodotto e operare controlli capillari nei frantoi e nei magazzini che lo ritirano: se è tracciato non ci sono problemi».

Furti di mezzi e attrezzature agricole: dove finiscono quelle rubate?


Dietro ai furti di attrezzature e mezzi agricoli si nascondono malviventi locali, almeno stando alla denuncia presentata da Unacma, l'associazione nazionale dei rivenditori. In base a quanto ricostruito, i furti avvengono quasi sempre su commissione: i mezzi prima sono nascosti in luoghi non lontani da dove sono stati rubati, poi vengono caricati sui camion e portati all'estero per essere rivenduti. Le rotte più battute sono quelle verso i Paesi con estensioni agricole.

Non mancano, poi, come racconta il sito web specializzato MondoMacchina.it, i furti a scopo estorsivo: i mezzi agricoli, ma anche gli scuotitori, ad esempio, «vengono restituiti al legittimo proprietario solo dopo il pagamento di un riscatto, il cavallo di ritorno. Non infrequenti sono i casi di mezzi rubati e poi rivendute a "clienti" italiani, spesso consapevoli della provenienza illecita. Dall'individuazione all'occultamento, il colpo è frutto di una pianificazione».

Furti e altri reati non solo nelle campagne di Terlizzi


Furti e altri reati non sono però una piaga tutta terlizzese: A Bari è stato costituito un apposito pool presso la Procura della Repubblica poiché i reati ai danni delle aziende agricole (dalle estorsioni ai tendoni ai tagli di alberi d'ulivo per la legna fino ai più comuni furti), specie in questo periodo storico, stanno avendo una paurosa ricaduta sull'economia provinciale. In provincia di Brindisi si è tenuta un'apposita riunione in Procura. Stesso refrain, stessa recrudescenza di fenomeni analoghi in provincia di Taranto.

Furti nelle campagne e arresti. Emiliano: «Bene forze dell'ordine».


«Le Procure della Repubblica di Bari e di Brindisi sono al lavoro, attraverso appositi pool, per risalire ai responsabili del racket delle campagne e dei furti su commissione, che stanno mettendo in ginocchio gli imprenditori agricoli. Molti di loro denunciano, e questo porta a risultati importanti, ma altri hanno paura - ha dichiarato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano -. Ed è a loro che rivolgo il mio appello ad avere fiducia, collaborare, insieme».

«C'è una Puglia operosa, una Puglia che profuma di lavoro e fatica, che s'alza all'alba e va a riposare a tarda ora, cui siamo vicini e a cui dobbiamo la bellezza e la forza di questa regione. Ho letto di giovani poco più che ventenni che hanno deciso di restare qui e di costruire il proprio futuro partendo dalla terra, scelta difficile e coraggiosa. E di uomini con le rughe sul viso, che ancora affondano le mani in quella terra», ha concluso Emiliano.