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Eventi e cultura
WunderKammer, la Stanza delle Meraviglie di Terlizzi
L'ultima mostra di Paolo De Sandoli
Terlizzi - domenica 16 agosto 2015
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Una vera e propria "stanza delle meraviglie", l'affascinante mostra dal nome "WunderKammer", allestita a cura della "RAcontemparary Art" sita in Corso Garibaldi 22. Visitabile fino a Settembre, "è stata inserita nella Giornata del Contemporaneo che si terrà il 10 Ottobre", spiega a Terlizziviva Paolo De Santoli, il responsabile della galleria artistica. "È una giornata interamente dedicata all'arte e alla cultura contemporanea, che regala l'imperdibile occasione di vivere da vicino la vivacità e la ricchezza dell'arte dinamica di oggi".
La mostra WunderKammer si presenta come una sorta di "rigatteria contemporanea" al cui interno si rinvengono "feticci" artigianali di qualsiasi genere, recuperati e reinventati in maniera del tutto nuova e talvolta bizzarra. L'esposizione annovera un gatto mummificato da circa trent'anni e perfettamente conservato; teste di bamboline che ad un primo sguardo paiono appartenere al repertorio folcloristico voodoo, ma che in realtà sono ritrovamenti murgiani, reduci da una prolungata esposizione al sole. E ancora, dadi in legno cui sono state apposte sei differenti espressioni facciali di un medesimo volto federiciano, alle quali si accostano su ogni lato del cubo, 6 numeri nella sequenza di Fibonacci (1 1 2 3 5 8): in precedenza questi dadi facevano parte di altre e diverse costruzioni lignee. Vecchi manichini riadattati a porta oggetti; cappottiattaccabottone, abiti interamente confezionati, dipinti e impreziositi a mano; quadrati magici del Durer, la cui somma dei numeri – in qualsiasi verso li si legga, sia in orizzontale sia in verticale sia in diagonale – dà sempre 34. Cavallini in miniatura costruiti con tappi di sughero, per richiamare il conosciuto cavallo autoctono murgese.
"Gli artisti che hanno realizzato queste opere suggeriscono un cambiamento di rotta rispetto all'arte intesa in senso tradizionale", riferisce Paolo De Santoli, "I materiali impiegati sono per lo più oggetti di scarto, salvati dal triste destino della discarica. La verve ironica degli autori ha permesso di considerare il rifiuto in un'ottica innovativa: la vena creativa, il senso del dovere civico e il rispetto verso l'ambiente li ha guidati a sperimentare, in maniera svincolata rispetto alla nota paccottiglia di produzione industriale, idee suggestive di doni, regali, gadget e bomboniere."
In ogni creazione si nasconde "un'insidia", quasi a voler provocare il pubblico, inducendolo a riflessione e a innescare una reazione negli animi delle persone. "Non si tratta di semplici oggetti riciclati, nella loro unicità essi vogliono esprimere qualcosa di più profondo: sono votati ad una ulteriore educazione non solo degli amanti dell'arte ma anche dei consumatori, affinché questi possano investire il loro denaro in maniera responsabile e, in un certo senso, virtuosa".
La mostra WunderKammer si presenta come una sorta di "rigatteria contemporanea" al cui interno si rinvengono "feticci" artigianali di qualsiasi genere, recuperati e reinventati in maniera del tutto nuova e talvolta bizzarra. L'esposizione annovera un gatto mummificato da circa trent'anni e perfettamente conservato; teste di bamboline che ad un primo sguardo paiono appartenere al repertorio folcloristico voodoo, ma che in realtà sono ritrovamenti murgiani, reduci da una prolungata esposizione al sole. E ancora, dadi in legno cui sono state apposte sei differenti espressioni facciali di un medesimo volto federiciano, alle quali si accostano su ogni lato del cubo, 6 numeri nella sequenza di Fibonacci (1 1 2 3 5 8): in precedenza questi dadi facevano parte di altre e diverse costruzioni lignee. Vecchi manichini riadattati a porta oggetti; cappottiattaccabottone, abiti interamente confezionati, dipinti e impreziositi a mano; quadrati magici del Durer, la cui somma dei numeri – in qualsiasi verso li si legga, sia in orizzontale sia in verticale sia in diagonale – dà sempre 34. Cavallini in miniatura costruiti con tappi di sughero, per richiamare il conosciuto cavallo autoctono murgese.
"Gli artisti che hanno realizzato queste opere suggeriscono un cambiamento di rotta rispetto all'arte intesa in senso tradizionale", riferisce Paolo De Santoli, "I materiali impiegati sono per lo più oggetti di scarto, salvati dal triste destino della discarica. La verve ironica degli autori ha permesso di considerare il rifiuto in un'ottica innovativa: la vena creativa, il senso del dovere civico e il rispetto verso l'ambiente li ha guidati a sperimentare, in maniera svincolata rispetto alla nota paccottiglia di produzione industriale, idee suggestive di doni, regali, gadget e bomboniere."
In ogni creazione si nasconde "un'insidia", quasi a voler provocare il pubblico, inducendolo a riflessione e a innescare una reazione negli animi delle persone. "Non si tratta di semplici oggetti riciclati, nella loro unicità essi vogliono esprimere qualcosa di più profondo: sono votati ad una ulteriore educazione non solo degli amanti dell'arte ma anche dei consumatori, affinché questi possano investire il loro denaro in maniera responsabile e, in un certo senso, virtuosa".