
Cronaca
Ville, contanti e due Rolex: maxi confisca da oltre 500mila euro a Terlizzi
I Carabinieri hanno eseguito un decreto del Tribunale a carico di Paolo Ficco: sigilli a quattro unità immobiliari
Terlizzi - martedì 6 maggio 2025
8.35
Il complesso confiscato al 46enne Paolo Ficco, a Terlizzi, è ubicato in contrada Sant'Antonio. Ad apporre i sigilli, oggi, i Carabinieri di Bari. Beni immobili e mobili, per un valore di oltre 500mila euro, sottratti a quello che l'Antimafia ritiene uno dei tre leader del gruppo criminale Dello Russo, già condannato per narcotraffico.
Gli uomini dell'Arma hanno eseguito un decreto di confisca, emanato dalla sezione Misure di Prevenzione del Tribunale, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. Quattro le unità immobiliari colpite dal provvedimento, fra cui due lussuose ville, oltre a due orologi Rolex modello Datejust e la somma di 7.500 euro. Il decreto è scaturito da un'ordinanza in cui è emerso «in modo chiaro» come il 46enne, «per interposizione della moglie, fosse il reale proprietario» dei vari beni.
«Beni di provenienza illecita», per il Tribunale, «già sequestrati il 7 novembre 2022, per un valore di oltre 500mila euro». Nel corso degli accertamenti economico-patrimoniali, i militari del Nucleo Investigativo di Bari hanno ricostruito sia la carriera criminale dell'uomo, sia gli introiti del suo intero nucleo familiare, rilevando l'esistenza di una sproporzione tra il patrimonio dell'uomo, il suo reddito e il possesso di beni che non avrebbero trovato alcuna attinenza con quanto dichiarato.
Nella complessa attività investigativa sono state dettagliatamente ricostruite «le varie modalità operative attraverso le quali il pregiudicato - è scritto -, coinvolto in attività delittuose sin dagli anni '90», avrebbe «provveduto a "ripulire", anche per il tramite dei suoi congiunti, i proventi illeciti, derivanti dai suoi traffici, a fronte di un reddito medio annuo dichiarato al fisco di soli 7.700 euro circa tra il 1998 e il 2019». Ficco, peraltro, è un nome noto, perché coinvolto nel blitz "Anno Zero".
L'operazione dei Carabinieri portò a smantellare un importante gruppo di narcotrafficanti che operava nel nord barese. Il 7 gennaio 2020, scattò il blitz che portò all'arresto di 27 persone (19 in carcere, 8 ai domiciliari), un'organizzazione criminale dedita al traffico di stupefacenti. E fu azzerato il clan Dello Russo. Secondo quanto emerse dall'indagine erano state costituite differenti e specializzati gruppi di pusher: si andava dall'eroina alla cocaina, fino all'hashish e alla marijuana.
Al vertice, per gli investigatori, c'era, fra gli altri, Ficco, condannato a 12 anni. «L'attività - hanno spiegato gli inquirenti - si inserisce in un contesto investigativo più ampio, che ha già portato al sequestro di oltre 20 milioni di euro eseguito nel marzo 2023 a carico di Roberto Dello Russo, ritenuto a capo dell'omonimo clan».
Gli uomini dell'Arma hanno eseguito un decreto di confisca, emanato dalla sezione Misure di Prevenzione del Tribunale, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. Quattro le unità immobiliari colpite dal provvedimento, fra cui due lussuose ville, oltre a due orologi Rolex modello Datejust e la somma di 7.500 euro. Il decreto è scaturito da un'ordinanza in cui è emerso «in modo chiaro» come il 46enne, «per interposizione della moglie, fosse il reale proprietario» dei vari beni.
«Beni di provenienza illecita», per il Tribunale, «già sequestrati il 7 novembre 2022, per un valore di oltre 500mila euro». Nel corso degli accertamenti economico-patrimoniali, i militari del Nucleo Investigativo di Bari hanno ricostruito sia la carriera criminale dell'uomo, sia gli introiti del suo intero nucleo familiare, rilevando l'esistenza di una sproporzione tra il patrimonio dell'uomo, il suo reddito e il possesso di beni che non avrebbero trovato alcuna attinenza con quanto dichiarato.
Nella complessa attività investigativa sono state dettagliatamente ricostruite «le varie modalità operative attraverso le quali il pregiudicato - è scritto -, coinvolto in attività delittuose sin dagli anni '90», avrebbe «provveduto a "ripulire", anche per il tramite dei suoi congiunti, i proventi illeciti, derivanti dai suoi traffici, a fronte di un reddito medio annuo dichiarato al fisco di soli 7.700 euro circa tra il 1998 e il 2019». Ficco, peraltro, è un nome noto, perché coinvolto nel blitz "Anno Zero".
L'operazione dei Carabinieri portò a smantellare un importante gruppo di narcotrafficanti che operava nel nord barese. Il 7 gennaio 2020, scattò il blitz che portò all'arresto di 27 persone (19 in carcere, 8 ai domiciliari), un'organizzazione criminale dedita al traffico di stupefacenti. E fu azzerato il clan Dello Russo. Secondo quanto emerse dall'indagine erano state costituite differenti e specializzati gruppi di pusher: si andava dall'eroina alla cocaina, fino all'hashish e alla marijuana.
Al vertice, per gli investigatori, c'era, fra gli altri, Ficco, condannato a 12 anni. «L'attività - hanno spiegato gli inquirenti - si inserisce in un contesto investigativo più ampio, che ha già portato al sequestro di oltre 20 milioni di euro eseguito nel marzo 2023 a carico di Roberto Dello Russo, ritenuto a capo dell'omonimo clan».