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Attualità

No al ridimensionamento del "De Gemmis"

Il consiglio comunale vota un ordine del giorno

Il consiglio comunale ha detto "no" ieri sera al ridimensionamento dell'istituto professionale Agrario "De Gemmis" di Terlizzi. Le voci stanno circolando già da giorni e parlano della possibilità concreta che la scuola perda la presidenza diventando, di fatto, una succursale di Bitonto. Il nuovo piano di ridimensionamento della rete scolastica deliberato dalla Regione punta, infatti, a ridurre gli sprechi e a creare poli scolastici che abbiano almeno 900 studenti. Al "De Gemmis" oggi risultano accorpati alcune scuole di Bitonto, ma entro la fine del mese i rapporti di forza potrebbero invertirsi.

La massima assise cittadina ha dunque approvato all'unanimità un ordine del giorno, proposto dal consigliere comunale Mario Ruggiero. Il documento chiede alla Città Metropolitana di rivedere la scelta di restituire centralità all'istituto cittadino. L'obiettivo – suggerisce la missiva inviata a Antonio Decaro, sindaco della Città Metropolitana - è di potenziare l'istituto puntando su possibili sinergie con le aziende florivivaicole presenti sul territorio.

Nell'ordine del giorno si fa menzione dell'importanza che sin dal 1956 ha assunto "la stazione di floricoltura voluta" da Gennaro de Gemmis che fece di Villa San Giuliano una stazione di agraria sperimentale tra le più all'avanguardia della Puglia per attrezzature e impianti di floricoltura. Le prime ricerche e sperimentazioni nel settore del foro-vivaismo furono effettuate proprio nell'istituto e Gemmis, come pure alcune ricerche attuante nel segmento della frutticoltura (impianti di peri a cordone orizzontale, prugni a spalliera e nuove varietà di albicocchi. Oltre alla floricoltura, nel corso degli anni l'istituto ha visto la nascita di indirizzi specialistici tra cui quello dedicato al giardinaggio e alla conduzione i serre e orti. Negli anni Sessanta fu realizzato anche un convitto per agevolare gli studenti che arrivavano dai paesi limitrofi.

Nell'ordine del giorno, i consiglieri comunale di maggioranza e opposizione hanno inteso ricordare la donazione che proprio De Gemmis fece alla Provincia nel 1956 di tutta la sua biblioteca, costituita da quasi 10 mila volumi e dell'intero archivio di documentari rari della storia delle Puglie. "Non si può rimanere silenti di fronte a un ridimensionamento dell'istituto De Gemmis". Quindi non ragioni meramente campanilistiche, ma legate alla peculiarità di questa scuola che potrebbe rivestire un ruolo ancora più centrale in un territorio tutto incentrato su produzioni agricole. "Forse negli ultimi anni scarsa importanza è stata data all'interazione che l'istituto avrebbe potuto avere con il territorio" è l'ammissione contenuta nel documento. "Ma oggi non si può più attenere, non si può più rimanere immobili di fronte a un mercato globale che impone ricerca, innovazione, impegno e lavoro".

Tra le proposte, una maggiore interazione con la facoltà di Agraria dell'Università di Bari per esempio nella ricerca i nuove varietà di fiori, olive o piante o nel campo delle malattie fitopatogene, ricerche che possono diventare valore aggiunto per le aziene del territorio e produrre reddito. "Importante risulterebbe anche la collaborazione con il CNR (Centro Nazionale Ricerca) con lo IAM (Istituto Agronomo Mediterraneo) che tanto investono nella ricerca, o con il GAL (Gruppo di Azione Locale), con la Conca Barese, entrambe società i sviluppo del territorio. Di fondamentale importanza risulterebbe la collaborazione con le aziende agroalimentari, floro-vivaistiche presenti sul territorio allorquando l'istituto De Gemmis colga le maggiori sinergie tali da far incontrare offerta formativa ed esigenze del territorio.
  • Istituto "G. de Gemmis"
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