
Scuola e Lavoro
Il video della classe IV A del Liceo Classico "C. Sylos" protagonista al concorso G Salvemini
I ragazzi alle prese con un testo salveminiano dei primi del Novecento
Terlizzi - martedì 12 maggio 2015
15.35
Lo scorso 8 Maggio, presso l'Aula Magna dell' Istituto "A. Vespucci", in occasione della premiazione del concorso "Gaetano Salvemini e i giovani"- Edizione 2015, organizzato dalla Rete delle scuole superiori di Molfetta e dall'Amministrazione locale, gli studenti della classe IV a si sono aggiudicati il secondo posto della categoria "Produzione Multimediale" dinanzi alla Commissione composta dallo storico Vito Antonio Leuzzi, dall'illustratrice Vittoria Facchini, dalla Presidente della Casa Editrice La Meridiana Elvira Zaccagnino e dall'esperto multimediale Franco Leone.
"Negli ultimi anni- descrive l'introduzione presentata al concorso assieme al video in questione- abbiamo assistito all'introduzione nella scuola di una serie di misure volte, secondo una logica aziendale, a garantire efficacia, efficienza ed economicità. Le tre "E" si sono così affiancate alle tre famose "I": inglese, informatica e impresa. Le richieste imposte dalle tre "E" e dalle tre "I" hanno determinato la graduale trasformazione della scuola in quello che Michel Foucault, in Sorvegliare e punire, definiva "una sorta di apparato di esame ininterrotto". Qualificando, classificando e sanzionando, l'esame struttura i soggetti secondo le modalità proprie delle tre "P": paura, precarietà e povertà (intellettuale e materiale)."
Riportiamo qui di seguito il video, intitolato "Gaetano Salvemini e #labuonascuola", nel quale una studentessa liceale, scopre casualmente un testo salveminiano dedicato all'insegnamento della storia e della filosofia, nel quale attraverso lo sviluppo della lettera di Gaetano Salvemini a Lina Cavazza, lo stesso Salvemini sostiene che «la storia è soggetta a degenerare facilmente, in mano di uomini morti, in una morta successione di nomi senza idee». Parole che servono alla studentessa (Sara Azzollini) per denunziare la comicità di un insegnante di storia (Paolo Tempesta) piegato alla logica dei test invalsi, dei test di ingresso, delle verifiche tri-quadrimestrali, dei pagellino, dei test di accesso al TFA, e così via.
"Negli ultimi anni- descrive l'introduzione presentata al concorso assieme al video in questione- abbiamo assistito all'introduzione nella scuola di una serie di misure volte, secondo una logica aziendale, a garantire efficacia, efficienza ed economicità. Le tre "E" si sono così affiancate alle tre famose "I": inglese, informatica e impresa. Le richieste imposte dalle tre "E" e dalle tre "I" hanno determinato la graduale trasformazione della scuola in quello che Michel Foucault, in Sorvegliare e punire, definiva "una sorta di apparato di esame ininterrotto". Qualificando, classificando e sanzionando, l'esame struttura i soggetti secondo le modalità proprie delle tre "P": paura, precarietà e povertà (intellettuale e materiale)."
Riportiamo qui di seguito il video, intitolato "Gaetano Salvemini e #labuonascuola", nel quale una studentessa liceale, scopre casualmente un testo salveminiano dedicato all'insegnamento della storia e della filosofia, nel quale attraverso lo sviluppo della lettera di Gaetano Salvemini a Lina Cavazza, lo stesso Salvemini sostiene che «la storia è soggetta a degenerare facilmente, in mano di uomini morti, in una morta successione di nomi senza idee». Parole che servono alla studentessa (Sara Azzollini) per denunziare la comicità di un insegnante di storia (Paolo Tempesta) piegato alla logica dei test invalsi, dei test di ingresso, delle verifiche tri-quadrimestrali, dei pagellino, dei test di accesso al TFA, e così via.