
Eventi e cultura
Inizia la Festa Maggiore. Lo sapevate che il Carro...?
Curiosità, tradizioni e leggende terlizzesi e d'oltreoceano sul Carro Trionfale
Terlizzi - giovedì 6 agosto 2015
21.34
Ecco a voi sua maestà il "carro trionfale", ormai pronto a sfilare per le vie principali di Terlizzi: un' impalcatura interamente in legno e mobile, alta 22 metri e avente la dimensione e la forma di un campanile, trainato da sessanta uomini e condotto da quattro timonieri, cui sovrintende il cosiddetto "Maestro di guida".
Il primo progetto di quello che sarà il grande protagonista della serata di domenica sembra risalire all'edizione del 1868, realizzato da Affaitati sulla base di un di un bozzetto dell'allora sindaco Michele de Napoli: fino ad allora, ogni anno il comune di Terlizzi stanziava fondi a coloro che, provenienti da ovunque, riuscivano ad aggiudicarsi la gara di appalto per la costruzione di un modello che richiamasse la leggenda, ma che allo stesso tempo fosse innovativo e sorprendente rispetto all'edizione precedente. Si riconosce a De Napoli l'introduzione delle figure dei buoi poste nella parte anteriore del carro, a richiamo della leggenda popolare secondo cui, nella diatriba storica tra Bitonto e Terlizzi su chi dovesse aggiudicarsi il quadro della SS. Maria di Sovereto, fu il bue di Terlizzi ad incornare quello di Bitonto -rappresentato con tanto di sangue agli occhi- e a trascinarsi il carro su cui giaceva il dipinto della Madonna fino a Terlizzi. Una leggenda piena di folklore e tradizione che i terlizzesi raccontano con la gioia negli occhi, ma che a quanto pare non è nuova tra le storie popolari tramandate di nonno in nipote.
Ad esempio, se ci spostiamo di pochi chilometri, si racconta che venne ritrovato un crocifisso ligneo al confine tra Palo del Colle e Toritto, conteso poi dai due paesi limitrofi e rivali: per porre fine allo scontro tra i due centri il crocifisso venne posizionato su un carro trainato da due buoi-stavolta bendati- che lo condussero poi fino a Palo.
La tradizione del "carro trionfale", intrisa di terra, racconti, ricordi e stupore, rimane destinata a perdurare nei secoli, grazie ai terlizzesi che la tengono viva, a distanza di tempo e-perchè no?- anche di chilometri se pensiamo che, nei primi decenni del Novecento, i nostri concittadini emigrati nell'America del Nord facevano circolare in processione per le strade della Little Italy di Brooklyn una copia in scala ridotta di un carro, alto non più di tre metri, i cui timonieri erano sostituiti da bambini in costume-tradizione. Processione che adesso sembra essere stata completamente superata.
Il primo progetto di quello che sarà il grande protagonista della serata di domenica sembra risalire all'edizione del 1868, realizzato da Affaitati sulla base di un di un bozzetto dell'allora sindaco Michele de Napoli: fino ad allora, ogni anno il comune di Terlizzi stanziava fondi a coloro che, provenienti da ovunque, riuscivano ad aggiudicarsi la gara di appalto per la costruzione di un modello che richiamasse la leggenda, ma che allo stesso tempo fosse innovativo e sorprendente rispetto all'edizione precedente. Si riconosce a De Napoli l'introduzione delle figure dei buoi poste nella parte anteriore del carro, a richiamo della leggenda popolare secondo cui, nella diatriba storica tra Bitonto e Terlizzi su chi dovesse aggiudicarsi il quadro della SS. Maria di Sovereto, fu il bue di Terlizzi ad incornare quello di Bitonto -rappresentato con tanto di sangue agli occhi- e a trascinarsi il carro su cui giaceva il dipinto della Madonna fino a Terlizzi. Una leggenda piena di folklore e tradizione che i terlizzesi raccontano con la gioia negli occhi, ma che a quanto pare non è nuova tra le storie popolari tramandate di nonno in nipote.
Ad esempio, se ci spostiamo di pochi chilometri, si racconta che venne ritrovato un crocifisso ligneo al confine tra Palo del Colle e Toritto, conteso poi dai due paesi limitrofi e rivali: per porre fine allo scontro tra i due centri il crocifisso venne posizionato su un carro trainato da due buoi-stavolta bendati- che lo condussero poi fino a Palo.
La tradizione del "carro trionfale", intrisa di terra, racconti, ricordi e stupore, rimane destinata a perdurare nei secoli, grazie ai terlizzesi che la tengono viva, a distanza di tempo e-perchè no?- anche di chilometri se pensiamo che, nei primi decenni del Novecento, i nostri concittadini emigrati nell'America del Nord facevano circolare in processione per le strade della Little Italy di Brooklyn una copia in scala ridotta di un carro, alto non più di tre metri, i cui timonieri erano sostituiti da bambini in costume-tradizione. Processione che adesso sembra essere stata completamente superata.