Alberto II di Monaco a Terlizzi. <span>Foto Cosma Cacciapaglia</span>
Alberto II di Monaco a Terlizzi. Foto Cosma Cacciapaglia
Attualità

Il discorso completo del Principe Alberto II di Monaco alla comunità di Terlizzi

L'obiettivo è consolidare il legame tra la città dei fiori e i Grimaldi

Sono pregne di significato le parole del Principe Alberto II di Monaco che ieri, 20 aprile, ha fatto tappa a Terlizzi, visitando i luoghi simbolo del nostro paese e incontrando le istituzioni politiche ed ecclesiastiche. Il discorso tenuto dal Principe ripercorre le fasi storiche che testimoniano il legame tra Terlizzi e i Grimaldi, tanto che oggi il nostro territorio può annoverarsi proprio tra i siti storici dei Grimaldi, rientrando nell'apposita associazione. Una connessione che il Principe punta a rinsaldare per l'avvenire, invitando l'amministrazione a partecipare a una futura manifestazione in cui promuovere la cultura terlizzese nelle sue varie sfaccettature, dalle tradizioni folcloristiche ai profili gastronomici e commerciali.

«Signor Sindaco, Eccellenza, Signore e Signori nelle rispettive vesti e funzioni, Cari amici,
È trascorso quasi un quarto di secolo da quel 16 giugno 1997 quando - come ricordava Lei, Signor Sindaco - ho visitato la Sua città per la prima volta.
Quell'anno ricorreva il settimo centenario della presenza della dinastia Grimaldi sulla Rocca di Monaco. All'epoca ero ancora principe ereditario e mio padre, il principe Ranieri III, mi aveva incaricato di visitare quei territori che nella loro storia hanno incrociato il proprio destino con quello dei signori e dei principi di Monaco.
Oggi ho il piacere di incontrarvi nuovamente e sappiamo che lo scorso anno è stata creata un'associazione italiana dei Siti Storici Grimaldi di Monaco, promossa da Fulvio Gazzola, dinamico sindaco di Dolceacqua, che ringrazio vivamente. Sono molto lieto di questa iniziativa che sancisce formalmente quei rapporti che la storia ha forgiato e che la lealtà dei sentimenti ha saputo mantenere.
Il Suo comune, Signor Sindaco, è stato tra i primi ad aderire a questa nuova rete, il cui operato andrà ad aggiungersi a quello dell'associazione creata in Francia nel 2015.
Con la vostra adesione ripercorrete poco più di un secolo di storia cittadina dal 1532 al 1641. Una storia relativamente breve, ma ricca, a quel tempo inscritta in un contesto europeo e locale turbolento.
Nel 1532, per assicurarsi la fedeltà del signore di Monaco, che allora era un territorio strategico poiché si trovava sulla «cammino di ronda» che la Spagna aveva creato per isolare la Francia, l'imperatore Carlo V, in qualità di re di Spagna, concesse a Onorato I Grimaldi alcuni feudi situati nel Regno di Napoli, all'epoca sotto il suo dominio.
La città di Terlizzi era uno di essi, insieme al marchesato di Campagna, Canosa, Ripacandida, Monteverde e Garagnone.
Alla ricerca di un titolo monarchico che corrispondesse al riconoscimento della sua sovranità sulla Rocca di Monaco, Ercole Grimaldi, figlio di Onorato, nel 1592 presentò una supplica al re Filippo II per ottenere il titolo di principe... Non principe di Monaco, ma di Terlizzi! Ma il tentativo fu vano.
Tre anni dopo, Ercole sposò una principessa... della Val di Taro, nei pressi di Parma e suo figlio Onorato II nel 1612 infine adottò il titolo di Principe di Monaco.
Ormai inserito nella società europea dei sovrani, il mio avo tendeva a voler governare i suoi possedimenti italiani come il territorio monegasco.
A Terlizzi, Onorato II cercò addirittura di unire il trono e l'altare, la spada e la mitra, a beneficio di un cugino, professore di teologia, che portava il suo stesso nome. Nel 1632 il principe lo nominò governatore del marchesato di Campagna e, contemporaneamente, papa Urbano VIII gli concesse l'arcipretura nullius diocesis di Terlizzi.
Questo prelato insignito di mitra – poco fa abbiamo visto il suo stemma sulla facciata laterale della Cattedrale di San Michele Arcangelo - entrò in conflitto con il vicino vescovo di Giovinazzo per una questione di giurisdizione e con i Lioy, una delle più potenti famiglie patrizie locali, per una questione di sfruttamento di mulini.
Da quel momento, la politica dei Grimaldi, portata avanti a distanza nonostante la presenza di referenti locali, fu percepita come una politica fatta di soprusi sia sul piano temporale che spirituale e giudiziario.
Il 9 ottobre 1639, diversi uomini assalirono l'arciprete Grimaldi e lo uccisero nella strada della chiesa di Santa Maria della Nova, oggi chiesa di Santa Maria di Sovereto, dove poco fa ho iniziato la mia visita. Questo fatto di cronaca segnò anche la fine di un'epoca. Lo stesso contesto europeo che aveva unito i destini di Monaco e Terlizzi, li separò. I Grimaldi decisero di rovesciare l'alleanza spagnola e passare sotto la protezione della Francia, che divenne la potenza dominante sul continente. Fu dunque per delitto di «fellonia» che l'amministrazione di Terlizzi fu ripresa direttamente dalla corona di Spagna alla fine del 1641.
Nonostante questa rottura un po' brutale, il ricordo di quel periodo è fortunatamente radicato nelle nostre menti e nei nostri cuori, da entrambe le parti.
Anche se la vostra città è evidentemente molto cambiata dal XVII secolo, il suo volto da tempo mi è familiare: ne conservo ancora una veduta, tuttora esposta nei Grandi Appartamenti del Palazzo che fu realizzata per il mio avo Onorato II.
L'ufficio filatelico e numismatico del Principato ha riprodotto questo dipinto in un francobollo, e mi piace sottolineare che gli antenati dell'attuale direttrice dell'Ufficio sono originari della vostra regione e ancora oggi portano a Monaco il nome della vostra città. Colgo l'occasione per ringraziare la signora Lara Terlizzi di far parte della delegazione che oggi mi accompagna.
Come vede, Signor Sindaco, cari amici, la vostra città è tuttora molto presente a Monaco, ma i nostri legami possono essere ulteriormente rafforzati.
Per questo La invito fin d'ora a partecipare a una futura edizione degli incontri dei Siti Storici Grimaldi di Monaco che si svolgerà sulla Place du Palais. Nel corso di un fine settimana di giugno del prossimo anno, da vivere all'insegna dell'amicizia e della convivialità, il Suo comune potrà esporre le tradizioni, la cultura, la gastronomia e l'economia che le sono proprie.
Ciò che la storia ha creato quasi cinque secoli or sono sarà quindi terreno fertile su cui consolidare relazioni durature.
Vi ringrazio».
  • Alberto di Monaco
  • Famiglia Grimaldi
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