Medicina di Famiglia. <span>Foto Paolo Alberto Malerba</span>
Medicina di Famiglia. Foto Paolo Alberto Malerba
Attualità

Casa di Comunità a Terlizzi, intervengono i medici di base

La ASL Bari metterà a disposizione i locali del "Sarcone" per chi aderirà

Dopo mesi di incontri e lavoro, il 14 febbraio 2024 è stato firmato un accordo tra ASL Bari e Medici di Medicina Generale.
Per merito di questo accordo e della rete tra i medici aderenti, i cittadini presso l'Ospedale "M. Sarcone" troveranno h24 assistenza medica e infermieristica, integrata da assistenza specialistica e radiodiagnostica. I medici di famiglia svolgeranno la propria attività lavorativa presso l'ospedale, uniti da una rete informatica con cui ciascun medico può prender visione della cartella clinica di ogni paziente. Una decisione avversata dalle opposizioni di centrodestra e da Fratelli d'Italia in particolare (qui l'articolo).

Cosa vuol dire questo? Il rapporto di fiducia col paziente rimarrà e, in caso in cui il paziente abbia bisogno di una prestazione sanitaria fuori l'orario lavorativo del proprio medico, può recarsi presso il Presidio per essere comunque assistito nel migliore dei modi da altri medici di famiglia o, dopo le 20.00 e nei giorni festivi, dai medici di continuità assistenziale.

«I cittadini potranno partecipare a percorsi di screening di medicina preventiva, potranno esser assistiti nelle piccole urgenze. Nella pratica, ad esempio, potrà esser effettuato un elettrocardiogramma in caso di sospetto infarto o, ancora, potrà esser praticata una sutura in caso di piccola ferita. È il primo passo verso la Casa di Comunità, verso un modo di concepire la medicina a tutto tondo, dove la medicina territoriale e quella ospedaliera si fondono in un unico ente per poter garantire al meglio la Cura - Sono state le parole del medico e consigliera comunale di Terlizzi Alessia Ippolito - queste nuove scelte operative garantiranno ai pazienti dei medici aderenti maggiori servizi in tempi più brevi e alleggeriranno i pronto soccorso da codici bianchi e verdi, che potranno essere gestiti dal personale medico-infermieristico territoriale», è stata la sua conclusione.

Nel merito della questione è entrato anche il coordinatore del progetto, il medico Alessandro Ruggiero che ha specificato quanto il servizio sanitario ai cittadini non abbia un "colore politico" e non sia strumentale ai governi di città che si alternano: «siamo al servizio della comunità adesso, lo eravamo con i governi passati, e lo saremo ancora in futuro», sono state le sue parole.

Di seguito pubblichiamo un comunicato con ulteriori chiarimenti dei medici della Casa di Comunità.

«La medicina di famiglia quale assistenza sul territorio del servizio sanitario nazionale esiste ormai da più di 40 anni. Rappresenta un cardine della assistenza sanitaria nazionale ma già da diversi anni richiede un cambiamento nei modi e nei luoghi con cui ed in cui viene offerta.
Gran parte dei MMG di Terlizzi hanno ritenuto opportuno e necessario cogliere finalmente l'opportunità offerta dalla ASL BA di realizzare questo cambiamento motivati dalla pubblicazione del Decreto Ministeriale n° 77/2022 che prevede la attivazione di 1350 Case di comunità su tutto il territorio nazionale.
I MMG di questo Comune aderenti al progetto si sposteranno al piano terra dell'Ospedale di Terlizzi per continuare la propria attività esattamente come prima, ossia il medico visiterà previo appuntamento; le collaboratrici di studio svolgeranno normalmente la loro attività; saranno effettuate dal vostro medico le visite a domicilio quando richieste, si continuerà ad effettuare l'assistenza medica programmata, integrata ed oncologica a domicilio dei pazienti non deambulanti.
Cosa cambia quindi? Cambia molto perché stando in Ospedale i Vostri MMG potranno interagire meglio con gli altri medici, quelli delle branche specialistiche cardiologiche, ortopediche, endocrinologiche, diabetologiche, dermatologiche, etc., con il laboratorio analisi dell'Ospedale, con la radiologia, con la riabilitazione cardiologica, respiratoria, con il servizio di assistenza sociale, con il servizio di assistenza psichiatrica, con il servizio PUA, con gli altri servizi del Distretto con la SAUB e con IL CUP.
Ci sarà la possibilità nei casi indifferibili e nei limiti delle possibilità di avere una prestazione quale un esame ematico effettuato presso il laboratorio analisi, un esame radiografico, un elettrocardiogramma, collaborazione con il personale infermieristico presente all'interno del P.T.A., o un consulto specialistico urgente chiesto dal vostro medico evitando attese insostenibili o ricorsi al P. S. più vicino.
Questa nuova forma assistenziale territoriale chiamata Casa della Comunità non è da intendersi come un PRONTO SOCCORSO, ma rappresenta il desiderio di riorganizzare la medicina generale con un servizio più efficace. Oggi lo studio medico vicino casa non soddisfa più adeguatamente e sufficientemente i bisogni degli assistiti. La prossimità utile è in realtà quella dei servizi che questo progetto potrà meglio soddisfare operando in un luogo dove i servizi ci sono.
Un medico solitario può ben poco rispetto alla risoluzione di difficoltà di gestione in tema di liste di attesa, assistenza territoriale, anche domiciliare medica, infermieristica, riabilitativa e sociosanitaria.
I medici così organizzati non attueranno un semplice trasloco dei propri studi ma potranno assicurare finalmente una assistenza continuativa dalle 8.00 alle 20.00 dal lunedì al venerdì ed il sabato dalle 8.00 alle 10.00., soddisfacendo le esigenze di chiunque in qualsiasi momento della giornata abbia bisogno di essere assistito nei routinari bisogni di salute. La guardia medica completerà l'assistenza dalle 20.00 alle 8.00 dal lunedì al venerdì, e dalle 10.00 del sabato fino alle 8.00 del lunedì mattina. Ogni assistito comunque rimane in carico al proprio medico e solo a lui continuerà a fare riferimento per le normali prestazioni negli orari di ambulatorio. In caso di necessità indifferibili al di fuori dell'orario di ambulatorio del proprio medico potrà comunque contare sulla disponibilità degli altri medici presenti in quel momento.
Il progetto è ambizioso, ma la scommessa raccolta dai medici aderenti si fa forza delle esperienze simili già in atto da diversi anni in altri paesi europei.
I tempi di realizzazione di tutto ciò saranno quelli che la politica vorrà, saprà e potrà darsi e comunque entro il 2026 termine ultimo per usufruire dei fondi previsti dal PNRR».

I medici della Casa di Comunità.

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