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Attualità

Carcasse di cavalli nelle campagne di Terlizzi

L'allarme del Wwf, possibile la macellazione clandestina di animali

Una strada provinciale assai frequentata, la n. 56 (quella che collega Molfetta a Ruvo di Puglia, ma in territorio di Terlizzi), completamente disseminata di rifiuti, compresi carcasse di animali.

Tra residui di prodotti chimici ad uso agricolo, materiale elettronico, vetro, plastica e guaine bituminose (immondizia che viene bruciata nelle ore notturne) ed all'immancabile eternit che sprigiona amianto, è facile imbattersi anche in scarti di animali: carcasse, ossa e brandelli di carne. Pronta è stata la segnalazione di uno scempio ormai sotto gli occhi di tutti ed altrettanto immediato è stato l'intervento di Pasquale Salvemini.

«I rifiuti vengono bruciati - spiega Salvemini - per ridurre la quantità del rifiuto stesso e perché, bruciandola in maniera sistematica, diventa più semplice ammassarla e compattarla per poi rimetterci su altri rifiuti. Le conseguenze riguardano il danneggiamento ambientale e sono vaste: dal percolato, visto che ci troviamo a pochi metri dalla campagna, alla produzione di diossina».

Il rappresentante del WWF Puglia e delegato regionale della Lega per l'Abolizione della Caccia, giunto sul posto, ha anche potuto riscontrare la presenza dei resti e la natura degli animali, che dovrebbero essere, stando ai primi riscontri, di alcuni cavalli. «Non escludo che ci possa essere, nelle immediate vicinanze - ha proseguito - una vera e propria macellazione clandestina».

Gli esperti, dunque, non escludono l'ipotesi della macellazione destinata al consumo. Molto probabile la destinazione della carne per la vendita illegale, a nero, da parte di qualche allevatore. Questo è un fenomeno molto diffuso in Puglia e non nuovo alle autorità sanitarie. Un problema, quello della macellazione clandestina, che presenta però inevitabili risvolti sanitari.

Sulla vicenda, tuttavia, le forze dell'ordine stanno mantenendo il più stretto riserbo. Ma non sarebbe la prima volta che resti di animali vengono ritrovati nelle campagne della zona. Intanto tutto il materiale raccolto è finito in un dossier che - ha promesso Salvemini - ci prepariamo a depositare in Procura perché si intervenga, e subito, per arrestare un fenomeno che assume carattere di forte rilevanza penale».
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