A Terlizzi presto in visita il Principe Alberto II di Monaco?

"Sites historiques Grimaldi de Monaco" è l'ente internazionale che si occupa di riannodare i fili della memoria per quel che concerne il casato dei regnanti di Montecarlo, unendo le città europee in cui hanno lasciato importanti tracce.

A questo ente appartiene anche Terlizzi, con tanto di formalizzazione dell'istanza presentata dal Sindaco Ninni Gemmato, che in realtà aveva risposto all'invito del suo collega Fulvio Gazzola, primo cittadino di Dolceacqua, località del ponente ligure, in provincia di Imperia.

Terlizzi croce e delizia per i Grimaldi di Monaco, visto che nel 1533 il principe Onorato la governò nel duplice ruolo di arciprete e governatore, ma venne assassinato non lontano da Santa Maria delle Grazie e la sua salma, come raccontato da La Gazzetta del Mezzogiorno, riposò fino al 1782 nella Cattedrale di San Michele Arcangelo, che venne poi distrutta.

L'associazione di comuni si prefigge dunque il compito di riannodare i fili della storia, avvicinando realtà italiane, monegasche e transalpine al fine di rendere più lineari le vicende del casato e soprattutto permettendo scambi culturali tra differenti località e diverse nazioni.

Sotto il nostro articolo riportiamo, a conferma dello stretto legame tra Terlizzi e Montecarlo, lo stemma della casa reale dei Grimaldi ancora visibile sulla facciata del Duomo di San Michele Arcangelo.

Intanto si fa strada l'ipotesi che Alberto II di Monaco possa ritornare in Puglia dopo che la famiglia aveva frequentato il tacco d'Italia alcuni decenni addietro, tanto che l'attuale regnante era stato a Terlizzi nel 1987.

Ninni Gemmato, primo cittadino terlizzese, in accordo con la sua Amministrazione comunale sta già lavorando senza troppo clamore alla possibilità di un invito formale e qualche giorno fa ha dichiarato al massimo quotidiano regionale: «Fare parte dell'associazione Siti Storici Grimaldi significa sintonizzarsi con un pezzo del nostro passato, attribuire un racconto a elementi importanti del nostro patrimonio architettonico, rivivere parte delle nostre origini e chissà magari scoprire familiarità inattese con altre città italiane e francesi».

Ed una visita di Alberto II sarebbe il completamento di quel percorso ed un evento che a sua volta si inserirebbe negli annali della città dei fiori. In tanti ci sperano.