Sciopero dei trasporti per giovedì 11 aprile: aderisce anche Ferrotramviaria

Indetto per il Trasporto Pubblico Locale e autonoleggio con conducente

mercoledì 10 aprile 2024
A cura di Vincenza Urbano
Anche Ferrotramviaria Spa quasi certamente aderirà allo sciopero indetto per domani, giovedì 11 aprile, da parte delle Segreterie Regionali Filt, CGIL e UIL Trasporti esclusivamente per il Trasporto Pubblico Locale e autonoleggio con conducente.

È quanto si apprende dal comunicato pubblicato sullo stesso sito di Ferrotramviaria. Sono state precisate anche le modalità di svolgimento dell'azione di sciopero.

Per il personale in forza agli impianti fissi (Uffici, Depositi, Officine, Rimesse, Sosta, Manutenzione, etc), sono assicurate le ultime 2 ore di prestazione lavorativa.

Per il personale di esercizio del Trasporto Pubblico Locale (Conducenti, Trazione, Scorta, Operatori Esercizio, Verificatori T.V., Addetti Esercizio, Stazioni, Coordinatori di Esercizio, Sale Operative, Assistenza alla clientela, Informazioni al pubblico, etc), sono garantite 4 ore, dalle ore 19:30 alle ore 23:30.

Le ragioni alla base dello sciopero sono plurime e variegate, afferendo principalmente alla tutela della salute e alla sicurezza del lavoratore.

Si leggono, infatti, nella nota della società i molteplici motivi che guidano la decisione di astenersi dall'attività lavorativa, andando così a incidere pesantemente sulla circolazione dei treni:

«La salute e la sicurezza sul lavoro devono diventare un vincolo per poter esercitare l'attività d'impresa;
Cancellare le leggi che negli anni hanno reso il lavoro precario e frammentato;
Superare il subappalto a cascata e ripristinare la parità di trattamento economico e normativo per le lavoratrici e i lavoratori di tutti gli appalti pubblici e privati;
Rafforzare le attività di vigilanza e prevenzione incrementando le assunzioni nell'Ispettorato del Lavoro e nelle Aziende Sanitarie Locali;
Cambiare la delega fiscale del Governo e definire una diversa riforma per un fisco "giusto ed equo";
Rimettere al centro delle politiche economiche e sociali del governo e delle imprese il valore del lavoro a partire dal rinnovo dei contratti nazionali e da una legge sulla rappresentanza, la centralità della salute e della persona, la qualità di un'occupazione stabile e non precaria, una seria riforma delle pensioni, il rilancio degli investimenti pubblici e privati per riconvertire e innovare il nostro sistema produttivo e puntare alla piena e buona occupazione a partire dal Mezzogiorno».