Raccolta differenziata, Terlizzi retrocessa tra i Comuni "Non Ricicloni"

L'analisi della locale sezione di Legambiente

martedì 16 gennaio 2024
Venerdì 12 gennaio, a Bari, nel Palazzo dell'Acquedotto Pugliese, si è tenuta la III edizione dell'Ecoforum Puglia, durante il quale è stato presentato il Rapporto Comuni Ricicloni 2023.

«Una sorpresa decisamente negativa, aprire il rapporto COMUNI RICICLONI 2023 e non trovare il Comune di Terlizzi, non solo nell'elenco dei Comuni "Rifiuti Free" premiati, quelli, cioè, che nel 2022 hanno raggiunto il doppio obbiettivo di superare la soglia del 65% di raccolta differenziata e di ridurre la quantità di rifiuti indifferenziati procapite sotto i 75kg, ma nemmeno tra i Comuni Ricicloni, differentemente dagli anni passati. Terlizzi compare invece tra i "Comuni non ricicloni" per non aver comunicato, all'Osservatorio Regionale Rifiuti, tutti i dati della raccolta rifiuti relativi al 2022», è l'amaro commento di Michelangelo Guastamacchia, presidente del Circolo Legambiente Terlizzi "Amici di Vito e Clara".

«Tuttavia dai dati parziali disponibili sul sito dell'Osservatorio Regionale emerge un sostanziale appiattimento rispetto al 2021, con una percentuale di raccolta differenziata che si arena al 67,8%, senza apprezzabili progressi, ed una quantità di rifiuto indifferenziato residuo annuo intorno a 132 kg per abitante. Davvero troppo alto! E quest'ultimo dato incide inevitabilmente ed in maniera importante sui costi di smaltimento e quindi sulla Ta.Ri. che paghiamo tutti noi cittadini.
Nel 2022 il costo pro-capite per il servizio di gestione rifiuti per il cittadino terlizzese è stato di 168 euro, in crescita rispetto ai due anni precedenti di circa il 22%», continua Guastamacchia.

«È di fondamentale importanza l'attuazione di una efficace campagna di informazione e sensibilizzazione dei cittadini da parte di Comune e Sanb, e un parallelo comportamento virtuoso dei cittadini, preferendo, ad esempio, beni e prodotti a basso impatto ambientale che limitino al minimo i rifiuti residui da smaltire, anche se differenziabili, e che abbiano una elevata vita utile.
Parimenti importante è poi effettuare il corretto conferimento dei rifiuti elevando, così, la qualità del rifiuto differenziato», è l'appello di Guastamacchia.

«Ciò che emerge ad esempio, ma questo riguarda un po tutta l'Italia, è che la frazione organica conferita dai cittadini contiene una parte considerevole di materiale non compostabile, e questo finisce per inficiare la quantità e la qualità del compost ottenuto, vanificando i benefici della raccolta differenziata», conclude Guastamacchia.