Il carcere di Bari
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Cronaca

Torture nel carcere di Bari. Fra gli indagati una 29enne infermeria di Terlizzi

Tre agenti sono stati arrestati dopo l’indagine su un pestaggio del 27 aprile. La donna non avrebbe denunciato il fatto

Una «coercizione fisica del tutto gratuita e non indispensabile», durata per quattro minuti, tesa «a perseguire una propria soddisfazione». Calci al fondoschiena e schiaffi sul volto, fino a far assumere ad un 41enne, steso sul pavimento, una posizione fetale nel «disperato ed inutile tentativo di difendersi dai colpi ricevuti».

Sono vari dettagli dell'ordinanza del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari, Giuseppe Montemurro, che ha portato ai domiciliari il sovrintendente capo Domenico Coppi, 58enne di Turi, e gli assistenti Giacomo Delia, 57enne di Palo del Colle, e Raffaele Finestrone, 57enne di Bitritto, in servizio nel carcere di Bari, con l'accusa di tortura in concorso. Altri sei sono stati sospesi. Fra gli indagati c'è una 29enne infermeria di Terlizzi, in servizio presso la casa circondariale.

L'indagine, che vede nel complesso ben 15 indagati, è stata avviata dopo la denuncia di un 41enne detenuto. Secondo l'accusa Coppi avrebbe colpito con schiaffi e calci il paziente affetto da una patologia psichiatrica, fatto cadere appositamente da Delia durante il trasporto in infermeria dopo l'incendio del materasso nella sua cella. Delia, è emerso nelle indagini, avrebbe inflitto calci al torace del detenuto, mettendosi anche di peso sui piedi del 41enne per tenerlo fermo e immobile.

Condotte violente di cui è accusato anche Finestrone, che avrebbe colpito il detenuto con calci alla schiena ed al volto. La 29enne di Terlizzi risponde di omessa denuncia perché «pur avendo assistito a tutti gli atti di violenza» non avrebbe «denunciato l'accaduto pur avendone - ha annotato il giudice - l'obbligo giuridico».
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