In Piazza Cavour a Terlizzi i festeggiamenti in onore di Sant’Antonio di Padova

Come ogni anno, venerdì 13 giugno si è celebrata la liturgia in onore di Sant'Antonio di Padova, la cui devozione è portata avanti dai terlizzesi con profondo sentimento di pietà popolare.

Quest'anno, in occasione dell'Anno Santo della Speranza, i fedeli sono stati chiamati a vivere gli insegnamenti del Santo di Padova, patrono dei poveri, con maggiore spiritualità e senso di solidarietà verso i bisognosi.
Le Celebrazioni Eucaristiche svolte in tutte le parrocchie cittadine, hanno evidenziato la sua figura, di uomo semplice e umile, che nella sua predicazione francescana provava ad inculcare al popolo, precetti morali e di giustizia, (in un mondo che ancora oggi vive la grave ingiustizia delle guerre) di altruismo, con l'amore ed insegnamenti pratici, fondati sul suo stesso esempio, sempre vicino ai poveri e ai bisognosi.

Come da tradizione, è stata una festa di grande rilievo nella parrocchia di San Gioacchino, dove ha sede anche l'associazione Antoniana responsabile della cura del simulacro del Santo, realizzata in cartapesta nel 2016 da Antonio Papa, e della tredicina celebrata dal 31 Maggio nella stessa parrocchia.
L'associazione fu voluta e costituita intorno agli anni cinquanta dello scorso secolo dal canonico Mons. Don Vincenzo Catalano, gemellandola direttamente con la basilica del Santo a Padova.

Le celebrazioni hanno avuto inizio alle ore 8,00, con la Santa Messa presieduta da S.E. Domenico Cornacchia vescovo della Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, dove il vescovo ha benedetto le tipiche pagnotte del Santo, che sono state distribuite nel corso della giornata di festa ai fedeli, che, numerosi hanno raggiunto la chiesa per visitare il simulacro di Sant'Antonio.

Alla sera, alle ore 19.00, in un clima reso suggestivo dalla bellezza di piazza Cavour, si è tenuta all'aperto e tra i moltissimi fedeli accorsi, la Santa Messa presieduta da S.E. Mons. Felice di Molfetta, vescovo emerito di Cerignola-Ascoli Satriano, (concelebrata da don Michele Stragapede) che ha posto l'accento teologico e riflessivo sulla figura del Santo.

«Nel novero dei Santi, Antonio, batte il traguardo dei gesti di devozione nei suoi confronti.
Un cuore profondamente umano, un uomo prossimo e vicino a noi. Questa la risposta che mi sono dato.
Perché Antonio era uomo immerso nella preghiera, sempre attento alle scritture, un uomo dagli ideali alti. La sua vita è stata icona di Cristo, lo ha rappresentato esattamente nel suo modo di agire. Un prolungamento dell'agire di Cristo in maniera instancabile, - sono state le parole del vescovo, ed ancora- la fede nasce dalle opere. Senza le opere la devozione non è credibile.

Dobbiamo accogliere e mettere in pratica oggi come non mai, gli insegnamenti di Sant'Antonio, che come San Francesco, ha servito i più poveri ed emarginati della società; con la benedizione e la condivisione della pagnotta. Il pane, il profumo del lavoro, il profumo della condivisione e della solidarietà con gli ultimi».

Ed infine un invito alla comunità a «dilatare il cuore ed essere vicini a tutti quelli che nel bisogno, hanno davvero necessità della nostra solidarietà. C'è più gioia nel dare, che nel ricevere», la sua conclusione.
Al termine della celebrazione eucaristica, si è rinnovata la tradizionale distribuzione del pane benedetto.