Gli alunni al Petruzzelli
Gli alunni al Petruzzelli
Scuola e Lavoro

Gli alunni della "don Pietro Pappagallo" al Petruzzelli per l'opera lirica

Il teatro visto come luogo altamente educante e di conoscenza del patrimonio culturale nazionale

Circa 215 alunni delle classi quarte e quinte della Scuola Primaria "don Pietro Pappagallo", la scorsa settimana hanno partecipato ad alcune rappresentazione teatrali al Petruzzelli, il meraviglioso politeama barese, vanto di una intera provincia.
Un progetto curato egregiamente da tutto il personale della scuola e sapientemente gestito dal Dirigente scolastico, Giovanni Cassanelli, e dalla D.S.G.A, Maria Grazia Mastrorilli.

GLI OBIETTIVI DEL PROGETTO

L'iniziativa si inserisce nelle azioni di valorizzazione del patrimonio artistico e musicale, così come richiesto esplicitamente dal decreto legislativo 60/2017, che sostiene lo sviluppo della creatività tramite un'ampia varietà di forme artistiche tra cui la musica, il teatro e ogni produzione creativa italiana di qualità, sia nelle forme tradizionali che in quelle innovative.
L'obiettivo è stato quello di sensibilizzare gli alunni alla fruizione di un patrimonio, quello dell'opera lirica, invidiato all'Italia da tutto il mondo, che rappresenta una delle ricchezze più grandi della cultura italiana.

UNA ESPERIENZA INDIMENTICABILE

L'esperienza ha dato ai bambini una nuova opportunità, l'ingresso in un teatro di grande valore artistico come è il Petruzzelli che li ha lasciati senza fiato per la sua bellezza e che poi li ha catapultati in un mondo fantastico.
La magia è iniziata a farsi più vivida quando l'orchestra ha cominciato a suonare e il sipario si è alzato mostrando gli attori e la scena facendoli immergere completamente nella storia.
L'opera "Un ballo in maschera" di Verdi è stato un varco su un mondo passato ricco di passioni umane, gioie e tormenti sempre attuali che ha coinvolto emotivamente tutti i bambini arricchendoli.
L'arte è bellezza che, in ogni sua forma, diventa favola, favola che incanta e attraversa il cuore, come quello di Melania: "Il teatro è fantastico, un luogo splendente, elegante e affascinante. È stato bellissimo ascoltare e vedere i cantanti - attori… lo spettacolo è stato breve ma molto intenso", così la piccola racconta la sua prima volta a teatro - esperienza unica e indimenticabile! -.

L'EMOZIONE DEI BIMBI NELLE LORO PAROLE

«Le emozioni che ho provato durante lo spettacolo sono esclusivamente positive, perché mi sono sentita piena di stupore e gioia e sono rimasta incantata dal Teatro Petruzzelli perché non ne ho mai visto uno così grande e pieno di ornamenti», sono le parole di Giulia.
Giuseppe, invece, dice: «Voglio tornarci con mamma e papà! Di sera questa volta, per ascoltare tutto il melodramma».
Alessandra incantata dai musicisti e i tantissimi strumenti musicali, tanto da dire: «Da grande voglio diventare direttore d'orchestra! L'orchestra era come l'hai spiegato tu maestra, ma il direttore era una donna, bravissima!».
«A me il teatro è piaciuto particolarmente per due motivi: il primo, perché era molto luminoso e appena entrata mi sono sentita una vera e propria star - dice Letizia - . L'altro perché mi ha mostrato un altro genere di musica che non è quello che ascoltiamo di solito. È una cosa stupenda scoprire come grazie a questa musica molto difficile da cantare abbiano creato degli spettacoli così meravigliosi da vedere ad ascoltare».

SODDISFATTI ANCHE I GENITORI

La bellezza di un'esperienza che è stata una prima volta per tanti bimbi è stata poi riportata a casa, con madri e padri che hanno riferito di una contagiosa voglia di saperne di più, di raccontare ciò che hanno visto e provato in quelle ore che sono sembrate "magiche", avvolti una atmosfera che non solo avvolge, ma che guida al bello, al sapere, all'arte tout court.
«L'arte è una bella favola - ci ha raccontato una insegnante - di cui non ci si può privare e di cui non è giusto privarsi. Continuiamo a raccontare favole ai bambini perché ne hanno bisogno per crescere col cuore». Noi più prosaicamente sosteniamo da tempo che se imparassimo a portarli di più e più spesso in musei e teatri, anziché abbandonarli nelle aree giochi dei centri commerciali, avremmo una Italia più consapevole e meno mediamente ignorante in un futuro poi nemmeno tanto lontano.
  • scuola pappagallo
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