
Vita di città
Festa dei Nonni, De Chirico rispolvera i ricordi dolci
Ripreso dal sindaco di Terlizzi un post del 2020. Le nostre riflessioni
Terlizzi - giovedì 2 ottobre 2025
17.25
«Quando sono nato i miei nonni già non vivevano più ma, in compenso, ho goduto delle mie due nonne fin oltre i 90 anni.
Di entrambi i nonni, che non ho mai conosciuto, ho sempre sentito parlare benissimo, molto stimati per onestà, serietà, lealtà, generosità e altruismo in tempi di ristrettezze. A Loro va oggi il mio augurio speciale e soprattutto il mio ringraziamento per l'educazione impartita ai miei genitori (oggi anch'essi nonni insostituibili) e, di conseguenza, per avermi consentito di diventare una persona attenta e sensibile ai valori umani. AUGURI A TUTTI I NONNI DEL MONDO!».
Così, il 2 ottobre 2020, quando ancora non era primo cittadino di Terlizzi, Michelangelo De Chirico celebrava la Festa dei Nonni. Una festa che riannoda i fili della memoria individuale e delle emozioni più private, dei sentimenti semplici che però sono la base delle nostre esistenze. Che ci interroga su quanto noi facciamo o non facciamo per loro.
Dei nonni va ricordato tutto e vanno ricordati loro, soprattutto quando i silenzi nelle loro abitazioni un tempo chiassose, si fanno pesanti come gli anni da portare, quando il tempo trascorre lentissimo e veloce allo stesso tempo.
Non li troverete a lamentarsi quando andrete a trovarli, ma sapranno donare un sorriso, proiettati sempre al bene di chi è venuto dopo di loro e mai al passato. Almeno fin quando quella porta non si richiuderà alle vostre spalle. Allora quei silenzi, talvolta, si faranno pesantissimi. Ma statene certi, non lo saprete.
Evviva loro, quindi, memoria di ciò che è stato, testimonianza del presente e ponte verso il nostro futuro. Evviva chi ha costruito ciò che noi siamo oggi. Passiamo del tempo con loro, testimoni inconsapevoli della Storia con la esse maiuscola che in realtà si sostanzia di tante piccole storie quotidiane. Le loro storie, quelle che a volte non vogliamo più ascoltare.
Di entrambi i nonni, che non ho mai conosciuto, ho sempre sentito parlare benissimo, molto stimati per onestà, serietà, lealtà, generosità e altruismo in tempi di ristrettezze. A Loro va oggi il mio augurio speciale e soprattutto il mio ringraziamento per l'educazione impartita ai miei genitori (oggi anch'essi nonni insostituibili) e, di conseguenza, per avermi consentito di diventare una persona attenta e sensibile ai valori umani. AUGURI A TUTTI I NONNI DEL MONDO!».
Così, il 2 ottobre 2020, quando ancora non era primo cittadino di Terlizzi, Michelangelo De Chirico celebrava la Festa dei Nonni. Una festa che riannoda i fili della memoria individuale e delle emozioni più private, dei sentimenti semplici che però sono la base delle nostre esistenze. Che ci interroga su quanto noi facciamo o non facciamo per loro.
Dei nonni va ricordato tutto e vanno ricordati loro, soprattutto quando i silenzi nelle loro abitazioni un tempo chiassose, si fanno pesanti come gli anni da portare, quando il tempo trascorre lentissimo e veloce allo stesso tempo.
Non li troverete a lamentarsi quando andrete a trovarli, ma sapranno donare un sorriso, proiettati sempre al bene di chi è venuto dopo di loro e mai al passato. Almeno fin quando quella porta non si richiuderà alle vostre spalle. Allora quei silenzi, talvolta, si faranno pesantissimi. Ma statene certi, non lo saprete.
Evviva loro, quindi, memoria di ciò che è stato, testimonianza del presente e ponte verso il nostro futuro. Evviva chi ha costruito ciò che noi siamo oggi. Passiamo del tempo con loro, testimoni inconsapevoli della Storia con la esse maiuscola che in realtà si sostanzia di tante piccole storie quotidiane. Le loro storie, quelle che a volte non vogliamo più ascoltare.