Esami di maturità ai tempi del Covid-19: ecco come si svolgono al Polo Liceale "Sylos-Fiore"

«Tante emozioni e tutte amplificate» è la voce corale di docenti e maturandi del Polo liceale "Sylos-Fiore" che a partire da mercoledì scorso, 17 giugno, sono tornati a scuola per la prima volta dopo lunghi mesi di interazione didattica solamente virtuale per sigillare in presenza la solennità degli esami di maturità 2020.

Gli alunni di ben otto classi sino a fine giugno sosterranno solamente un colloquio orale della durata di un'ora nel pieno rispetto delle misure anticontagio. L'assenza di prove scritte, dunque, stabilita a livello statale, vuole proprio arginare il rischio di creare assembramenti.

«I mesi passati di lockdown sono stati vissuti da professori e alunni con spirito positivo. Ce l'hanno messa tutta per completare il percorso di studi nel migliore dei modi», racconta a TerlizziViva la vicepreside Annalisa Marinelli, «Gli insegnanti hanno profondamente avvertito non solo la mancanza delle lezioni dal vivo, ma anche il contatto visivo con i volti degli studenti».

Queste mattine, dalle ore 8.30, il Polo liceale sta aprendo i suoi cancelli ai candidati del giorno designato, i quali possono accedere uno alla volta nello spazio adibito all'esame, ove è presente l'apposita commissione costituita da sei docenti interni e il presidente.

«Noi professori resistiamo all'impulso di abbracciare i nostri ragazzi, perché non è permesso ma cerchiamo di dare loro un sostegno morale», dichiara Deborah Altomare, commissaria e insegnante di "Lingua e civiltà inglese" all'indirizzo classico del Polo liceale. È molto soddisfatta del lavoro che è stato svolto in questo periodo nonostante le preoccupazioni dovute alla pandemia da Coronavirus. «Non abbiamo lasciato indietro nessuno. Abbiamo aiutato tutti anche attraverso il dialogo telefonico. È stata sempre nostra premura curare l'aspetto umano oltre che quello prettamente formativo».

Se negli anni passati era consentito assistere alla performance orale ad amici e parenti in numero anche cospicuo, oggi le norme impongono massima cautela. Ogni studente sceglie la «persona del cuore» che assume le vesti di unico testimone nel seguire il regolare svolgimento della prova.

All'ingresso di ogni area dell'istituto dedicata alla maturità – che sia un'aula, un laboratorio o l'auditorium – è presente un banchetto con i dispositivi di protezione individuale, quali mascherine, gel, carta assorbente e guanti per garantire una costante igiene.

Le postazioni dei singoli commissari e dell'esaminando, inoltre, sono state fissate a debita distanza di sicurezza e, al termine di ciascun colloquio, avviene la sanificazione di sedia e banco dove ha sostato il candidato per opera di un collaboratore scolastico. Un'ulteriore accortezza è data dalla separazione dei percorsi di entrata e di uscita di ciascun ragazzo, resa possibile anche dalla presenza di due ingressi nello stesso ambiente, uno ordinario e l'altro di sicurezza.

«I ragazzi sono emozionati ed emotivamente coinvolti, ma stanno dando prova di grande serietà. È notevole l'entusiasmo dei commissari per le dissertazioni dei maturandi che stanno dimostrando di possedere competenze trasversali e interdisciplinari», è il commento a caldo di Pasqua Del Vecchio e Pina Malerba, entrambe docenti di materie letterarie e commissarie per la maturità di indirizzo linguistico.

Un turbinio di sensazioni e di commozione è trasparso dalle lacrime di gioia di Serena Sigrisi che ha conseguito la maturità classica proprio ieri, 18 giugno, e che ha le idee ben chiare sul suo futuro, aspirando a frequentare l'Accademia di Polizia con indirizzo cinofilo nel corpo antidroga.

Appagata dal suo esame dopo innumerevoli sacrifici e tantissimo studio, Serena ha trovato la felicità nel mettere piede a scuola, anche se per l'ultima volta, e rivedere i suoi professori quali guide di un quinquennio che si è appena concluso.

«I giorni pre-esame sono stati molto duri ma il colloquio serve a testare pure l'emotività, così ho fatto leva sulla mia determinazione, mostrando ai professori il cammino di maturazione che ho intrapreso sino a raggiungere una piena consapevolezza di me e delle abilità e conoscenze acquisite», ci confessa Serena pienamente contenta della sua maturità, in segno di gratitudine all'intera scuola per le esperienze vissute, date anche dallo stage di inglese all'estero e dai PCTO (Percorsi per le competenze trasversali e per l'orientamento) svolti, quale ad esempio quello all'istituto oncologico di Bari.