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"Don Gino e don Mimmo: il vento a favore che spinge la mia vela"

Con una intervista a "Luce e vita" Mons. Cornacchia si presenta. Dalle 17.30 via alle celebrazioni per l'insediamento.

E' con una lunga intervista a "Luce e vita" che don Mimmo, come preferisce che lo si chiami, si presenta alla sua nuova Diocesi, a poche ore dalla cerimonia di insediamento che partirà alle 17.30 di questo pomeriggio. Un uomo pacato ma allo stesso tempo deciso e convinto delle sue idee, semplice e fortemente attaccato ai ricordi, "i miei genitori sono i miei punti di riferimento", seppure persi all'età di dieci e venti anni, e aperto al prossimo, "con la valigia sempre in mano perchè sono curioso e cerco di vivere in profondità il provvisorio e questo mi dà grinta e stimoli".

Sacerdote da quarant'anni, per dodici padre spirituale del Seminario Regionale di Molfetta, terzo di otto figli e strettamente legato alla sua città natale, Altamura " dove sono stato per due volte parroco.Per due anni presso la Parrocchia del Santissimo Redentore, nella periferia: è una esperienza che mi ha segnato tantissimo come gli anni a Roma, dove ho deciso della mia vita: la mia vocazione è stata un dono, una conquista".

Parole d'affetto per la Diocesi di Lucera e Troia "dove è iniziata la mia esperienza da Vescovo, io che non avevo mai passato tempo in Curia. Qui ho imparato, lo posso dire tranquillamente. E qui lascio il cuore, veramente" prima di una lunga riflessione sulla Diocesi di Molfetta-Giovinazzo-Terlizzi-Ruvo "che devo incontrare per conoscere ancora meglio. Cercherò di mettermi in ascolto".

"Mi aggrapperò a questo ramo robusto che è la spiritualità, il messaggio di don Tonino che ho conosciuto molto da vicino" prima di soffermarsi sulle figure di don Gino Martella e don Mimmo Amato, perse troppo presto. "Don Gino è stato un compagno di viaggio, un amico per cui pensare di potermi sedere alla sua cattedra è una grande responsabilità, un motivo di emozione e commozione. Don Mimmo, invece, è stato il mio primo alunno come studente di Teologia in Seminario. Ci siamo sempre visti con stupore e gioia quando è capitato di incontrarci. Sono dentro di me il vento a favore che spinge la mia vela".

Infine un messaggio ai tanti emigranti della Diocesi, "già nel mio cuore a cui mando un messaggio di pace e prosperità. Mi piacerebbe visitarli come pellegrino e padre altrimenti vi aspetto nella nostra terra", un pensiero sul laicato "ciò che conta è che nessuno creda di avere in toto la verità. Non ci meravigliamo di vedere la fioritura di belle persone".

"Sono perfettamente in linea con il magistero di Papa Francesco: la Chiesa oggi deve poter mescolare la propria vita in quella del popolo e noi dobbiamo comprendere che abbiamo un messaggio peculiare: portare il messaggio di Gesù, portare Dio a noi e noi a Dio, la chiesa estroversa, come nel lessico di don Tonino".

Le celebrazioni per l'insediamento di Monsignor Domenico Cornacchia inizieranno alle 17.30 in Corso Dante.

(Maria Marino)
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