
Cronaca
Ciclisti morti a Terlizzi: Tommaso Depalma prende posizione e resta in silenzio
Il presidente regionale della Federciclismo riprende un post della Fondazione Michele Scarponi e traccia la strada
Terlizzi - giovedì 7 agosto 2025
«Tre ciclisti uccisi, ancora una volta. Ma non basta. Tre ciclisti del Ciclo AVIS Andria sono morti travolti da un automobilista. Tre vite spezzate. Tre famiglie distrutte. Un'intera comunità ferita. Ma come se non bastasse l'orrore dell'incidente, si è scatenata l'ennesima tempesta di odio sui social: migliaia di commenti inqualificabili, pieni di disprezzo verso i ciclisti, vittime trasformate in colpevoli, derisi, insultati, disumanizzati.
Noi non possiamo restare in silenzio».
È questo l'incipit del post della Fondazione Michele Scarponi ripreso anche da Tommaso Depalma, presidente regionale della Federciclismo, in cui si chiede silenzio per la vicenda dei tre ciclisti travolti sulla sp 231, in territorio terlizzese, domenica scorsa, 3 agosto.
«Sono giorni in cui non ho voglia di parlare di niente, perché pensi che ci sono cose della vita assurde che fai fatica ad accettare - scrive l'ex sindaco di Giovinazzo, fautore del modello sulla mobilità sostenibile nel Nord Barese, poi copiato da molti -. Come alcuni dei commenti letti sui social.
Leggere uno che scrive "tre di meno" è raccapricciante. Vi lascio con questa considerazione della Fondazione Michele Scarponi.
Ricordo che a Giovinazzo, esiste una pietra di inciampo sulla nostra ciclabile in zona stazione ferroviaria, dedicata alla memoria del ciclista marchigiano ucciso in allenamento».
IL POST DELLA FONDAZIONE MICHELE SCARPONI
«La Fondazione Michele Scarponi ETS è nata per trasformare il dolore in impegno. Per questo, qualche settimana fa, abbiamo lanciato un'iniziativa concreta per combattere l'odio online contro i ciclisti: una campagna per segnalare e, se necessario, denunciare chi istiga alla violenza e alimenta il clima d'odio che troppo spesso anticipa – e legittima – le tragedie sulla strada. Chi semina odio raccoglie sangue.
La sicurezza stradale non è solo una questione di infrastrutture, ma anche di cultura, rispetto, parole. Le parole contano. Sempre.
Noi non smetteremo mai di chiederlo, a gran voce: Difendiamo la strada di tutti. Anche da dietro una tastiera.
Fai la tua parte: visita il sito www.fondazionemichelescarponi.com e sostieni i progetti della Fondazione Scarponi in difesi degli utenti più fragili della strada».
Noi non possiamo restare in silenzio».
È questo l'incipit del post della Fondazione Michele Scarponi ripreso anche da Tommaso Depalma, presidente regionale della Federciclismo, in cui si chiede silenzio per la vicenda dei tre ciclisti travolti sulla sp 231, in territorio terlizzese, domenica scorsa, 3 agosto.
«Sono giorni in cui non ho voglia di parlare di niente, perché pensi che ci sono cose della vita assurde che fai fatica ad accettare - scrive l'ex sindaco di Giovinazzo, fautore del modello sulla mobilità sostenibile nel Nord Barese, poi copiato da molti -. Come alcuni dei commenti letti sui social.
Leggere uno che scrive "tre di meno" è raccapricciante. Vi lascio con questa considerazione della Fondazione Michele Scarponi.
Ricordo che a Giovinazzo, esiste una pietra di inciampo sulla nostra ciclabile in zona stazione ferroviaria, dedicata alla memoria del ciclista marchigiano ucciso in allenamento».
IL POST DELLA FONDAZIONE MICHELE SCARPONI
«La Fondazione Michele Scarponi ETS è nata per trasformare il dolore in impegno. Per questo, qualche settimana fa, abbiamo lanciato un'iniziativa concreta per combattere l'odio online contro i ciclisti: una campagna per segnalare e, se necessario, denunciare chi istiga alla violenza e alimenta il clima d'odio che troppo spesso anticipa – e legittima – le tragedie sulla strada. Chi semina odio raccoglie sangue.
La sicurezza stradale non è solo una questione di infrastrutture, ma anche di cultura, rispetto, parole. Le parole contano. Sempre.
Noi non smetteremo mai di chiederlo, a gran voce: Difendiamo la strada di tutti. Anche da dietro una tastiera.
Fai la tua parte: visita il sito www.fondazionemichelescarponi.com e sostieni i progetti della Fondazione Scarponi in difesi degli utenti più fragili della strada».