Torneremo presto a raccontare di sport e ad esaltarci insieme

Sensazioni, emozioni e silenzi dalla quarantena

martedì 21 aprile 2020 0.12
A cura di Francesco Pittò
È appena trascorso il settimo fine settimana in cui non si è raccontato di alcun evento sportivo. Atleti, dirigenti, tecnici e cronisti si accingono a vivere l'ennesima settimana forzata a casa senza potersi né allenare e né vivere l'emozioni di stare con i propri compagni di squadra. Mentre dal canto suo, chi racconta non può armarsi di taccuino e penna per raccontare.

Chi vive il campo da atleta ci racconta di sentire la nostalgia del contatto con i compagni di squadra, che durante l'allenamento, in talune circostanze, diventano gli avversari di turno nel preparare al meglio la partita successiva.

Chi fa danza ha nostalgia di ogni passo e di ogni brano che ormai fa parte di sé. Dal pianeta delle arti marziali vi è nostalgia dei colpi ricevuti e dati, delle difese e degli attacchi. A chi fa tiro con l'arco manca il sonoro delle frecce scagliate. Ai pugili mancano i pugni dati e ricevuti sul ring ed il suono della campanella che mette fine alla ripresa.

Poi, entrando nei palazzetti e nelle palestre scolastiche, si respira aria diversa, aria pesante, non sentendo il suono del pallone da volley che termina sul parquet; niente sfottò per un muro ricevuto dal compagno d'allenamenti, nessuna attesa per il punto successivo.

Restando nei palasport, sembra quasi di udire il rumore del ferro nelle schiacciate a canestro, dei tiri da tre e da due e dei rimbalzi conquistati nelle difese.

Nemmeno l'ombra di quei dieci forsennati che da sempre si sono dati battaglia in un campo di circa 500 metri quadri quale quello del calcio a 5.

La nostalgia è tanta per chi è abituato a rincorrere e a calciare il pallone sul campo del Comunale o in strutture private. Transitando a piedi o in auto da via Giovinazzo, nei pressi dei campi da tennis del Parco comunale, il silenzio è quasi tombale visto che neanche con la forza del pensiero riesci ad ascoltare il bel rumore della pallina da tennis che rimbalza sul mateco. Su via vecchia Sovereto non incroci chi passeggia o chi corre in compagnia o in solitaria, è ferma anche l'atletica leggera.

Insomma mancano a noi che amiamo lo sport, tutte quelle sensazioni e quelle emozioni del fare squadra in campo e a bordo campo, senza distinzioni tra atleti, tecnici, dirigenti o giornalisti locali. E manca anche il sapore della conquista per chi pratica sport individuali.

Siamo tutti fermi ai box per il Covid-19, per la nostra salute e per la restrizioni dei Decreti Ministeriali, ma seppur a casa stiamo giocando una partita da vincere assolutamente, una partita che vale il futuro dell'intera umanità.

Siamo sulla buona strada per far nostra questa difficile gara, ma come i campioni e le grandi squadre non dobbiamo mollare se capita, in qualche giornata più amara, di "andare sotto nel punteggio". Non dobbiamo mollare, come non abbiamo mollato sinora, e né dobbiamo compiere il fatale errore di pensare di aver vinto se siamo nettamente avanti.

Da addetto ai lavori e da appassionato mi auguro di tornare a raccontarvi e ad emozionarmi con tutti voi quanto prima amici sportivi, amici terlizzesi. E per farci accarezzare da qualche emozione della stagione conclusa prematuramente, vi riproponiamo una gallery con alcune foto che richiamano alla bellezza e forse all'essenza dello sport.
IMG
IMG
IMG
IMG
IMG
IMG
IMG
IMG
IMG
IMG
IMG
IMG
IMG
Futsal Terlizzi
FB IMG
IMG WA
IMG WA
FB IMG
IMG
IMG WA