Vive in auto da una settimana, la storia di Pietro un terlizzese a Grosseto

Autotrasportatore rimasto senza lavoro, ora cerca qualcuno che gli dia una mano

martedì 28 novembre 2017 8.14
A cura di Cosimo de Gioia
E' triste la storia di Pietro Francesco De Palo. Spesso su queste pagine raccontiamo le vite di giovani che ce la fanno, di giovani in Cina o in Inghilterra o in altre città dell'Italia che raggiungono un sogno. Questa volta apprendiamo da un altro giornale, Il Tirreno, il racconto di un altro terlizzese che da 14 anni vive a Grosseto, in Toscana.

Pietro vive da una settimana nella sua auto. Ha trovato un alloggio provvisorio per moglie e figlia poi, all'interno della sua Lancia Lybra, ha allestito alla bell'e meglio cuscino e coperta per sé.
Ha 36 anni ed rimasto senza un lavoro e senza una casa. Pietro peraltro è abituato a dormire nelle auto. E' un autotrasportatore. «Non lavoro più da settembre, ho fatto appena tre giorni» spiega De Palo a Il Tirreno. «Ho lavorato per alcune ditte locali. Una non mi ha pagato i contributi: sono in causa, mi faccio assistere da un avvocato. Ma proprio perché non risultano i contributi non posso chiedere l'indennità di disoccupazione».

L'auto è ancora parcheggiata sotto quella stessa casa in cui ha vissuto fino a qualche giorno fa. Almeno fino a quando ha potuto pagare l'affitto. Ora non ci sono i soldi nemmeno per pagare revisione e assicurazione alla macchina. «C'è gente gentile qui vicino, per fortuna, che mi aiuta»,. La gente del quartiere, in effetti, gli è vicino, lo aiuta come può, con qualcosa da mangiare quando Pietro non va alla mensa della Caritas del posto. Il barista del quartiere gli offre la possibilità di ricaricare il cellulare. Ogni mattina chiama sua moglie, parla con la figlia. Poi a volte a pranzo e a cena spesso ripara in una mensa della Caritas. «Io non voglio una villa con piscina. Mi bastano un letto e un bagno. E una presa di corrente», dice De Palo, che spera che il suo appello venga raccolto da qualcuno. Da queste parti il freddo si fa sentire. Pietro spera che prima dell'inverno arrivi qualcuno a offrirgli un lavoro.