Troppi selfie davanti al Carro, Barione polemico: «Era una processione religiosa, non una gita scolastica»

Il consigliere comunale torna sui ritardi della domenica sera della Festa Maggiore

martedì 9 agosto 2022 13.45
A cura di Gianluca Battista
In principio ci furono le polemiche per il mancato invito all'On. Marcello Gemmato da parte dell'amministrazione comunale (secondo quanto riferito dallo stesso deputato di Fratelli d'Italia). Poi vennero quelle legate ad un ritardo notevole lungo il tragitto del Carro Trionfale. Un ritardo che ha esasperato anche moltissimi cittadini terlizzesi e visitatori giunti dai comuni viciniori.

La polemica si è rinfocolata nelle scorse ore con una nota del consigliere comunale di opposizione, Francesco Barione: «Era la processione religiosa più importante e più sentita della Città - ha scritto sui canali social -. Non era una gita scolastica da raccontare con i selfie di gruppo. Lo dico oggi che la festa è finita: quanto accaduto domenica sera, giorno della festa patronale, giorno della Festa Maggiore, giorno della Madonna di Sovereto sul Carro Trionfale, è stato semplicemente disgustoso.
Vincere le elezioni - è l'affondo rivolto a sindaco e maggioranza - e assumere il governo della Città non significa che puoi fare quello che ti pare. Essere in Consiglio comunale e sedere tra i banchi della maggioranza non significa essere il padrone di Terlizzi e della processione, fermare il corteo religioso, andare davanti al Carro e farti fare fotografie ad ogni angolo del percorso come se fosse una sfilata di moda. Essere il segretario di un partito che ha vinto le elezioni non significa che ti è consentito di stravolgere il protocollo, aprire il cordone di sicurezza e chiamare i tuoi amici al centro della processione per fare il post su Facebook», è il duro attacco contro le forze che hanno sostenuto Michelangelo De Chirico.

«Non avevo visto prima d'ora tanta indelicatezza - è l'assunto di Barione -, tanta mancanza di rispetto, tanta volgarità oserei dire. Trasformare un evento dedicato alla Madonna in una sfilata di bellezza, facendo accumulare due ore di ritardo, è stato semplicemente una mancanza di rispetto nei confronti delle migliaia di cittadini che erano lì ammassati uno sull'altro ad aspettare che i Signori e le Signore finissero i comodacci loro.
Sono desolato per il presidente e i componenti del Comitato Festa Patronale
- è l'ammissione -. Nonostante i grandi sforzi che hanno compiuto (ho fatto parte anch'io del Comitato e conosco bene la fatica e i sacrifici che ciò comporta), sono stati relegati in seconda fila e si sono dovuti pure prendere tutta la responsabilità di una processione religiosa trasformata in una baldoria politico-istituzionale, conclusasi con due ore di ritardo e l'icona della Madonna rientrare in Cattedrale a luci spente a causa dell'alimentazione elettrica esausta», è la conclusione che collima col racconto di tanti fedeli inviperiti che ci hanno scritto.

Nelle prossime giornate cercheremo di chiarire quanto accaduto, sentendo anche "l'altra campana". Resta il rammarico per una festa bellissima, che però avrebbe potuto vivere momenti di maggiore sobrietà, quella più volte invocata anche dalla Chiesa locale.