Terlizzi si riprende Terlizzi

Terlizzi si riprende Terlizzi. C'erano tutti ieri sera in piazzetta Amendolagine, in quel teatro di cronaca nera che, ieri sera, l'Azione Cattolica, la Caritas e i ragazzi degli scout e la città tutta hanno voluto simbolicamente occupare con canti e racconti. C'erano esponenti della società civile, consiglieri comunali, il presidente del Consiglio comunale Michele Grassi, gli assessori e semplici cittadini.

Presente ovviamente anche il primo tra i cittadini, Ninni Gemmato, che ha fatto sapere di avere già avuto un incontro con il Prefetto sulla questione sicurezza e di dover partecipare oggi al comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza. "Questa villetta appartiene a tutta la comunità. Dobbiamo sempre ricordarci che quanto accaduto nei giorni scorsi è un episodio che è e resterà marginale che non deve incidere sulla parte sana della nostra comunità. La criminalità — ha aggiunto il sindaco — si combatte con la cultura della legalità".

Tanta la gente presente. Musica, canzoni, racconti. Due bacheche con dei fogli bianchi su cui scrivere un pensiero sulla legalità. Poi tutti in silenzio per ricordare il vescovo Mons. Don Gino Martella che aveva annunciato di voler esserci al raduno di Terlizzi e che però se ne andato via appena una settimana fa. Un pensiero anche a Angela Altamura, la quarantenne ferita una gamba durante la sparatoria.

C'era Mons. Don Mimmo Amato, nuovo amministratore della diocesi locale. Questo il suo messaggio di speranza: "Tutti insieme vogliamo che questo posto torni a essere un luogo di speranza. Conosco molto bene Terlizzi e so bene che è una città più che sana, capace di costruire legalità solidarietà speranza e futuro". Don Mimmo, infine, declina le parole di Papa Beroglio quando invita i terlizzesi a non restare affacciati al balcone a guardare: "Criticare e lamentarsi non basta, c'è necessità di essere cittadini attivi. È necessario scendere dal balcone per costruire insieme il furto solo così saremo più forti"