Teatro "Millico", Fratelli d'Italia Terlizzi replica all'assessore Berardi

Una nota della segreteria polemizza con le dichiarazioni rilasciate alla nostra testata

giovedì 11 gennaio 2024
A cura di Gianluca Battista
La riapertura del Teatro Millico appare ancora lontana, ma sul suo destino la nostra testata ha riacceso nelle scorse ore i riflettori (clicca qui per leggere l'articolo) ed involontariamente il dibattito politico cittadino.
Da una parte gli attuali amministratori, assessore Michele Berardi in testa, che rivendicano con orgoglio il lavoro fatto in questi mesi per arrivare ad eliminare le criticità ed a riaprire un piccolo gioiello tra l'altro ristrutturato.

Ma il centrodestra non ci sta ed a sua volta ribadisce come la candidatura ad ottenere i 5milioni di finanziamento siano opera dell'esecutivo guidato da Ninni Gemmato.

«"Si inseriscono nel più consistente ed unitario finanziamento PNNR di oltre 5.000.000,00 di euro che riguarda la rigenerazione urbana della Biblioteca Comunale, Palazzo di Città (ivi compreso il teatro e la sala consiliare) ed ex liceo Classico" .Queste le parole dell'assessore Berardi, riportate nell'articolo - scrivono dalla segreteria di Fratelli d'Italia guidata da Lorenzo Chieffi -. Sarebbe però non solo corretto ma anche doveroso comunicare alla cittadinanza come mai ci troviamo a gestire un finanziamento così cospicuo, perché l'incessante lavoro descritto dall'assessore, non avrebbe nessun senso in assenza del finanziamento, richiesto ed ottenuto dalla precedente amministrazione di centrodestra. Chiediamo pertanto che tale informazione venga comunicata alla cittadinanza - sottolineano polemici da FdI -, perché, in un momento in cui gli incantatori di serpenti si aggirano liberi per la città, sarebbe necessario spiegare come stanno esattamente le cose».

Ciò che conta di più per la gente di Terlizzi, però, è che tutto si sistemi al più presto (con i tempi della burocrazia, s'intende) e che anche la città dei fiori possa tornare ad avere un contenitore culturale di livello, come accade nelle vicine Bisceglie, Corato, Molfetta e Bitonto.