Sanità a Terlizzi, l'accorato appello di 776 cittadini alla ASL Bari

Si chiede di ripristinare e potenziare la situazione prima dell'epidemia da Coronavirus

lunedì 22 giugno 2020
Un accorato appello, un grido silenzioso, dal basso raggiunge e scuote i piani delle istituzioni e della politica regionale. Cittadini liberi e responsabili, appartenenti alla Società Civile, impegnati per la giustizia e il bene-essere della comunità terlizzese e del Nord Barese, si fanno voce per chi non ha voce, si fanno coraggio e forza per chi ha perso le proprie energie, si fanno proposta per chi è sfiduciato della politica, non più "nobile servizio" per realizzare il bene comune che raggiunge anche le periferie. Ben 776 cittadini, in toto hanno fatto proprio e sottoscritto l'articolo documento "Chiuso l'ospedale "M. Sarcone", dove si va?", pubblicato sul mensile locale Città Domani maggio 2020, a firma di Pasquale Cipriani, già dirigente ASL.

L'articolo documento stigmatizza la situazione della sanità pubblica a Terlizzi e nel Nord Barese e con tutte le firme, primo firmatario è il dott. Francesco de Chirico (già responsabile del laboratorio di analisi), è stato inoltrato ai vertici della Regione Puglia, Michele Emiliano Presidente, Vito Montanaro capo dipartimento politiche della salute, Antonio Sanguedolce direttore generale ASL BA. Per opportuna conoscenza e un impegno è stato inviato anche a consiglieri regionali, al sindaco di Terlizzi e a esponenti politici.

I firmatari del documento chiedono di riconsiderare il piano sanitario nel Nord Barese, con provvedimenti adeguati a protezione del territorio, ampliando l'offerta sanitaria, ripristinando e potenziando la situazione ante coronavirus.

Con il coronavirus hanno chiuso l'ospedale e il pronto soccorso e li hanno sostituiti con un'autoambulanza e un'automedica in sosta sullo spiazzale. La popolazione e gli utenti, anche da fuori, non sono stati informati in maniera adeguata ed hanno continuato e recarvisi con ovvie spiacevoli e pericolose conseguenze.

Il Nord Barese non ha un ospedale di 1° livello, insieme non lo formavano gli ospedali di Corato, Molfetta e Terlizzi, peggio adesso che gli ospedali si sono ridotti a due e sono inadeguati. Terlizzi e il territorio del Nord Barese non può rimanere con un vuoto nell'assistenza ospedaliera per cui molti rinunciano a curarsi. Nessuno aiuto viene dalla medicina specialistica ambulatoriale, già bisognava prenotare una prestazione per averla parecchi mesi o un anno dopo, ora con la sospensione per il coronavirus, è diventata irraggiungibile. Certamente questa non può essere la sanità pubblica di un paese civile.

Pertanto, i firmatari dell'appello ai vertici regionali e ai rappresentanti della politica si aspettano tempestiva concreta attenzione alla problematica della tutela della salute nel nostro territorio e provvedimenti urgenti di accoglimento delle richieste.


Allegato al comunicato stampa potrete scaricare la lettera inviata ai vertici sanitari regionali.
La lettera ai vertici sanitari regionaliDocumento di Microsoft Word