Ritorno Ninni Gemmato, la disapprovazione del Comitato Liberi Agricoltori di Terlizzi

Il gruppo agricolo: «In passato tradimento politico e abbandono dell'agricoltura locale»

venerdì 27 giugno 2025
Non si sono fatte attendere le critiche del Comitato Liberi Agricoltori di Terlizzi all'esternazione di Ninni Gemmato, attuale consigliere di Fratelli d'Italia, circa la costruzione di un'alternativa al centrosinistra: si contesta, infatti, la poca credibilità del ricollocamento politico dell'ex sindaco al posto di Nino Allegretti.

In particolare, la figura di Gemmato viene osteggiata dal gruppo agricolo per vari ordini di ragioni. La prima risiede nel «tradimento politico» di Gemmato per aver disatteso l'accordo politico tra Forza Italia e Fratelli d'Italia. La seconda motivazione consiste nell'«abbandono del comparto agricolo locale», dovuto anche a fatto di aver all'epoca «consegnato le deleghe all'Agricoltura e alla Floricoltura a un assessore privo di competenze specifiche».

Di seguito la nota completa del Comitato Liberi Agricoltori di Terlizzi.

«Apprendiamo con stupore misto a indignazione le recenti dichiarazioni dell'ex sindaco di Terlizzi, oggi consigliere comunale subentrato per surroga, Ninni Gemmato, che ha invocato la costruzione di un'alternativa all'attuale amministrazione di centrosinistra Michelangelo De Chirico sindaco di Terlizzi. Il nostro Comitato, che da anni si impegna nella difesa dei diritti degli agricoltori e nella valorizzazione dell'agricoltura terlizzese, non può restare in silenzio davanti a questa operazione di ricollocamento politico che riteniamo del tutto priva di credibilità.

Il nostro disagio non nasce oggi. È radicato nella memoria.

Nel 2017 un accordo politico definito e firmato tra Forza Italia e Fratelli d'Italia con la regia del senatore Francesco Paolo Sisto, del sottosegretario Marcello Gemmato e dell'attuale vicesindaco Gaetano Minutillo - vicesindaco di Terlizzi fu clamorosamente disatteso proprio da Ninni Gemmato, allora sindaco in carica. Un tradimento politico che ha segnato la fine di ogni possibile rapporto fiduciario tra una parte importante del centrodestra terlizzese e l'ex primo cittadino. Tradimento mai chiarito, mai spiegato e, peggio ancora, mai riparato.

Ecco perché, a distanza di anni, ci sorprende, ma non ci smuove il tentativo dell'ex sindaco di presentarsi oggi come aggregatore e ricostruttore. Dimentica, forse, che è proprio durante i suoi ultimi cinque anni di governo che si è consumata una delle più gravi stagioni di abbandono del comparto agricolo locale.

Chi governa per dieci anni e si dimentica degli agricoltori non può chiedere oggi ascolto agli agricoltori.

È un dato oggettivo e incontestabile che l'allora amministrazione comunale, guidata da Ninni Gemmato, abbia consegnato le deleghe all'Agricoltura e alla Floricoltura a un assessore privo di competenze specifiche. Scelta politica discutibile che ha prodotto l'immobilismo totale del settore agricolo locale, privato di visione strategica, ascolto istituzionale e investimenti. Le nostre richieste, le nostre istanze, le nostre proposte sono rimaste inascoltate per anni. Tutto documentabile.

Ora ci viene chiesto di "dialogare con tutti"? Ora si chiede di "partire dalle questioni concrete"? Ora si chiede di "costruire un'alternativa"? Con quale coerenza politica e con quale memoria storica si avanza una simile richiesta?

Chi ha distrutto non può ricostruire.

Chi ha frammentato il centrodestra terlizzese, marginalizzato le competenze e annientato la fiducia, oggi non può ergersi a guida di un nuovo progetto politico. Il nostro Comitato ha esitato a lungo se intervenire pubblicamente. Non ci muove la rabbia, ma la responsabilità. Perché le parole contano, ma contano di più le azioni. E quando le parole arrivano da chi ha già avuto tempo, modo e strumenti per agire e ha fallito, diventa doveroso, per chi ama il proprio territorio, rimettere in ordine le cose.

Il tempo, come dicemmo nel 2017, è galantuomo. E i fatti parlano chiaro: il dott. Gemmato non è stato rieletto consigliere comunale con i voti dei cittadini, ma è rientrato per surroga. Una presenza legittima, ma priva di un mandato diretto e recente da parte dell'elettorato. Ciò che, invece, resta fortemente attuale è la sfiducia diffusa che il mondo agricolo nutre nei confronti di chi, con la propria azione politica, ha contribuito a generare disillusione, frammentazione e immobilismo.

Al mondo agricolo non servono slogan, serve competenza. Non servono ritorni di fiamma, ma visioni a lungo termine. Non servono "chiamate alle armi" da parte di chi ha dismesso le proprie responsabilità nel passato recente.

Infine, una nota doverosa: anche il vicesindaco Gaetano Minutillo - vicesindaco di Terlizzi - oggi in sella grazie a un nuovo giro di giostra politica, dovrà fare i conti con la memoria di chi non dimentica gli accordi violati e i gruppi traditi. La politica ha regole non scritte fatte di coerenza, rispetto e lealtà. Chi ne fa carta straccia, prima o poi paga il conto.

Il Comitato Liberi Agricoltori continuerà a informare la città.

Continueremo a vigilare, denunciare, proporre. E continueremo a dire, a voce alta, che l'agricoltura di Terlizzi merita molto di più di teatrini, ricicli e ritorni strumentali. Perché la nostra terra non si coltiva con le parole, ma con la coerenza».