Questa sera si discuterà di Danilo Dolci presso il Chiostro delle Clarisse

Ospite il figlio En Dolci all'ultimo appuntamento del Festival per la Legalità

sabato 26 maggio 2018 7.50
Questa sera, alle ore 20, presso il Chiostro delle Clarisse, si terrà l'evento di chiusura della VII edizione del Festival per la Legalità con la convention dal nome "Legalità e Antropocene", organizzata da Città Civile con il contributo degli studenti del Polo liceale Fiore-Sylos nell'ambito del progetto di alternanza scuola-lavoro. Interverrà En Dolci, figlio di Danilo Dolci, il Gandhi della Sicilia, ovvero sociologo, poeta, educatore e attivista della non violenza. Si discuterà delle complessità dell'epoca in cui viviamo, nella quale all'essere umano e alla sua attività sono attribuite le cause principali delle modifiche territoriali, strutturali e climatiche. Parteciperanno anche Abele Longo della Middlesex University di Londra e la docente Roberta De Luca del Liceo Scientifico L. Da Vinci di Terracina.

Danilo Dolci (1924-1997) ha dedicato gran parte del suo tempo alle attività di studio e di denuncia del fenomeno mafioso e dei suoi rapporti col sistema politico, fino alle accuse, gravi e circostanziate, rivolte a esponenti di primo piano della vita politica siciliana e nazionale. Davvero rivoluzionario si è rivelato il suo metodo di lavoro: Dolci non si è atteggiato a guru, non ha propinato verità preconfezionate, non ha preteso di insegnare come e cosa pensare. Era convinto che nessun vero cambiamento potesse prescindere dal coinvolgimento e dalla partecipazione diretta degli interessati.

La sua idea di progresso valorizza la cultura e le competenze locali. Con il denaro del Premio Lenin per la Pace (1958), ha costituito il "Centro studi e iniziative per la piena occupazione" con il quale viene promosso l'impegno educativo, come la salvaguardia dell'artigianato e le espressioni artistiche dei luoghi in cui ha vissuto. Fautore della nonviolenza fino alla sua scomparsa, Dolci ha evidenziato i rischi di involuzione democratica delle nostre società connessi al procedere della massificazione, all'emarginazione di ogni area di effettivo dissenso, al controllo sociale esercitato attraverso la diffusione capillare dei mass-media.