Pretende una casa popolare, per questo ha minacciato il sindaco - IL VIDEO

Le immagini del trentenne nella sede del Comune

mercoledì 19 aprile 2017 16.06
Ha bisogno di una casa, e quella in cui vive con la sua famiglia, da abusivo, sta per essergli tolta dal Comune. Per questo il trentenne assistito dai servizi sociali di Terlizzi, a marzo scorso, decise di porre una pallottola dietro la porta del sindaco, Ninni Gemmato, minacciando anche il consigliere comunale Pierre Parisi, con delega ai Servizi Sociali. Un ragazzo disperato, con moglie e due figli, che credeva così di ottenere ascolto.
Una bravata che gli è costata cara. C'era, infatti, più una telecamera a Palazzo di Città di via Italo Balbo a riprendere il giovane trentenne autore delle minacce al sindaco. Sono state proprio le immagini della videosorveglianza a fornire un importante aiuto ai carabinieri di Molfetta per identificarlo. In questi mesi i carabinieri hanno visionato attentamente quelle immagini, acquisito le testimonianze dei più stretti collaboratori del sindaco e ascoltato nuovamente lo stesso Ninni Gemmato. Fondamentali anche alcuni sms che il giovane aveva inviato a Parisi.

La svolta alle indagini è avvenuta grazie all'esame delle immagini delle telecamere di videosorveglianza. Non c'è solo quella all'ingresso, ma almeno un'altra al terzo piano dove si trova la stanza del sindaco. I militari hanno identificato tutti quelli che sono entrati negli uffici comunali in quei due giorni consecutivi, lunedì pomeriggio e martedì mattina. Hanno scartato gli impiegati comunali e hanno concentrato le ricerche sugli «estranei». A quel punto il ragionamento è stato semplice: per ogni volto immortalato dalle telecamere ci dev'essere un punto di partenza e un punto di arrivo (e viceversa). Chiunque si rechi al Comune, infatti, vi accede dalla porta di ingresso e da lì arriva in qualche ufficio per un qualche motivo, dopodiché esce e va via. Quando questo cerchio resta aperto, c'è l'inghippo. E' così allora che, con l'ausilio delle immagini e le testimonianze dei vari impiegati, i carabinieri hanno ricostruito il percorso effettuato all'interno degli uffici di tutte persone entrate nel Comune in quelle determinate fasce orarie. Tra queste hanno individuato chi doveva recarsi dal sindaco e non trovandolo ha «bussato» alla porta usando un proiettile.

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IL COMMENTO DEL SINDACO NINNI GEMMATO