Ospedale unico del Nord Barese, i Comuni si sono stufati di aspettare

Il consiglio comunale impegna il sindaco a chiedere a Emiliano l'istituzione del presidio di primo livello

martedì 14 novembre 2017 10.13
Ancora in primo piano il dibattito sulla sanità del nord barese e sul destino degli ospedali di Molfetta, Terlizzi e Corato. Mentre dalla Regione Puglia non si sente più parlare del presidio unico del Nord Barese e mentre il governatore Michele Emiliano si dimentica delle promesse (elettorali) fatte in primavera (vedi l'inutile show della firma a Ruvo davanti agli operatori sanitari e con il sostegno di alcuni medici compiacenti), Molfetta comincia ad alzare la voce. Ieri sera il consiglio comunale ha formalmente approvato all'unanimità un ordine del giorno con il quale impegna il sindaco e la giunta ad attivarsi per ottenere la modifica del piano di riordino ospedaliero. In particolare, il sindaco Tommaso Minervini e il suo esecutivo dovranno chiedere alla Regione non solo di mantenere inalterato l'attuale offerta sanitaria del «Don Tonino Bello» (posti letto e unità operative), ma anche l'istituzione dell'ospedale di primo livello a Molfetta «nelle more della istituzione dell'ospedale unico del Nord Barese». A scapito ovviamente degli ospedali di Terlizzi e di Corato che dovranno quindi chiudere definitivamente.

Ovviamente anche Terlizzi non ci sta più a sto gioco. Il sindaco Ninni Gemmato si sta muovendo per far pressione sulla giunta regionale e nei giorni scorsi prima Fratelli d'Italia con Marcello Gemmato e poi Forza Italia con Domenico Damascelli hanno duramente sollecitato il governatore pugliese affinché prenda una decisione e dia risposte serie ai cittadini. Il rischio è che si inneschi una deleteria guerra di campanile. Il problema, invece, è chi dovrebbe decidere (secondo criteri oggettivi e tenendo a cuore esclusivamente il bene dei pazienti) evidentemente sta già pensando alle prossime elezioni.