Ospedale, la protesta dei Cinque Stelle (VIDEO)
Un corteo rumoroso da via Pasquale Fiore a Largo La Ginestra
domenica 6 marzo 2016
17.35
Anche i Cinque Stelle scendono in piazza per protestare contro il declassamento dell'ospedale Michele Sarcone di Terlizzi. "Giù le mani dal nostro ospedale" c'è scritto su uno striscione. Di gente anche questa volta ce n'è poca. Un centinaio, forse qualcosa di più. Il corteo è comunque rumoroso e da via Pasquale Fiore arriva in Largo La Ginestra dove intervengono i consiglieri regionali Antonella Laricchia e Mario Conca . I terlizzesi per strada osservano il corteo con un pizzico d'indifferenza.
"Credevo di trovare tutta Terlizzi in piazza e invece trovo una città sfiduciata" dice Mario Conca, consigliere regionale componente della commissione Sanità. Presente anche Antonella Laricchia che boccia senza riserve le scelte di Michele Emiliano.
La città dei fiori diventa simbolo di un piano di riordino ospedaliero fatto con "pressapochismo", spiega Mario Conca. Secondo il movimento di Beppe Grillo, infatti, i mali di questo riordino provengono dalla gestione Vendola. La morte dell'Ospedale "Michele Sarcone", è la loro tesi, inizia proprio con la scelta di Nichi Vendola di togliere la Ginecologia: "E' normale che una volta tolto il punto nascita, quell'ospedale non fa più i numeri imposti dalla legge di stabilità".
"La chirurgia bariatrica del Sarcone oggi non sappiamo dove andrà a finire" spiega Conca "qualcuno ha detto che non sia importante, invece io so che rientra in un network nazionale specializzato. Qualcuno ci deve anche spiegare perché il punto nascita viene tolto a Corato e invece viene mantenuto a Monopoli; perché l'asse Molfetta, Terlzzi e Corato resta sfornito di una pediatria e l'intero nord barese deve rivolgerci all'ospedale San Paolo".
"Credevo di trovare tutta Terlizzi in piazza e invece trovo una città sfiduciata" dice Mario Conca, consigliere regionale componente della commissione Sanità. Presente anche Antonella Laricchia che boccia senza riserve le scelte di Michele Emiliano.
La città dei fiori diventa simbolo di un piano di riordino ospedaliero fatto con "pressapochismo", spiega Mario Conca. Secondo il movimento di Beppe Grillo, infatti, i mali di questo riordino provengono dalla gestione Vendola. La morte dell'Ospedale "Michele Sarcone", è la loro tesi, inizia proprio con la scelta di Nichi Vendola di togliere la Ginecologia: "E' normale che una volta tolto il punto nascita, quell'ospedale non fa più i numeri imposti dalla legge di stabilità".
"La chirurgia bariatrica del Sarcone oggi non sappiamo dove andrà a finire" spiega Conca "qualcuno ha detto che non sia importante, invece io so che rientra in un network nazionale specializzato. Qualcuno ci deve anche spiegare perché il punto nascita viene tolto a Corato e invece viene mantenuto a Monopoli; perché l'asse Molfetta, Terlzzi e Corato resta sfornito di una pediatria e l'intero nord barese deve rivolgerci all'ospedale San Paolo".