Ospedale del Nord Barese, Spaccavento ammette il fallimento del progetto

Dopo due anni il promotore della Carta di Ruvo lascia la responsabilità del progetto

giovedì 2 agosto 2018 12.16
Anche i dottori nel loro piccolo s'incazzano. Alla fine anche il dottor Felice Spaccavento si è arreso all'evidenza: l'ospedale unico del Nord Barese promesso da Michele Emiliano resta, dopo quasi due anni, meno che una promessa.
Il medico anestesista molfettese, in servizio nell'ospedale di Corato, promotore della tanto decantata Carta di Ruvo, ha alzato bandiera bianca annunciando la «decisione di abbandonare la responsabilità del Progetto Ospedale Unico».

TerlizziViva lo aveva detto in tempi non sospetti che quell'idea era sì una bella idea, ma non supportata da un progetto concreto: lo avevamo ripetuto in diverse occasioni e per questo ci siamo dovuti tenere anche gli sguardi e le parole "imbufalite" di chi in quel progetto ci aveva messo la faccia e che aveva scambiato il nostro scetticismo per qualcos'altro. Eppure, per quanto osannata da giornali e tv, era fin troppo palese che in quella Carta di Ruvo, in quell'intuizione preziose, mancava comunque la concretezza di chi indica anche dei tempi certi, una progettualità concreta, una strategia precisa seguita da provvedimenti coerenti, un piano di fattibilità logistica. Mancavano soprattutto le risorse economiche.

Non che queste fossero, o lo siano oggi, responsabilità del dottor Spaccavento, ma probabilmente sarebbe stato più giusto chiederne conto sin da subito.
Sono passati due anni da allora. Troppi per non realizzare che quella firma a Ruvo da parte di Michele Emiliano, così a cuor leggero, davanti a centinaia di medici e cittadini e sindaci, era solo una ruffianata, il solito ammiccamento per prendersi un po' di applausi a prezzo facile.

«Forse ci siamo sbagliati» ammette oggi Spaccavento. «Forse siamo stati troppo idealisti. Forse abbiamo sperato ciò che non si deve sperare, in una terra condannata alla disperazione… O forse sono intervenuti fattori a noi ignoti, che hanno costretto e costringono il Presidente a questa lunga e ormai opaca e incomprensibile stasi. Fatto sta che che ancora una volta c'è qualcosa che riesce a frenare ancora una volta tutto quanto. Ma noi non siamo qui per ogni stagione, e la misura ormai è colma».