"Mi chiamo Marilisa e faccio la calciatrice"

La storia di una ragazza terlizzese e la sua passione per il calcio

venerdì 29 gennaio 2016 15.43
A cura di Carmela Rubini
"Penso che il mondo del calcio non sia fatto di soli uomini, ma anche di tante ragazze che vogliono e possono giocare" è così che si presenta Marilisa Tricarico, la ventiduenne calciatrice di calcio a 5 che nella scorsa e presente stagione ha dato tante soddisfazioni agli appassionati di futsal.

Marilisa scopre la sua passione per lo sport ai tempi della scuola elementare: i suoi amici erano per la maggior parte maschietti, per cui ogni pomeriggio si radunavano al quartiere e lei prontamente giocava a calcio con loro. Due pietre a segnare la porta o qualche garage; il campo, la strada. "Ogni giorno tornavo a casa sporca di polvere o terra e con le ginocchia sbucciate. Non mi importava, a me piaceva tantissimo". Le si legge negli occhi la passione per quello che fa. Infatti, crescendo ha continuato ad allenarsi per diventare oggi la reginetta terlizzese del calcio a 5. Dapprima la partitella giornaliera nel primo pomeriggio con il fratello Mario, il cugino Ivano e la sorella Margherita; poi, i primi tornei organizzati dalla chiese. Il debutto a Ruvo di Puglia: Marilisa sfiora la doppietta. "Devo a molte persone il mio avvicinamento al mondo del calcio, ma il mio Maestro è stato Raffaele Turturo. E' stato lui a credere in me, ad invitarmi a giocare nella sua squadra a Ruvo, lui mi ha insegnato i posizionamenti del calcio a 5, i fondamentali e soprattutto lo stop della palla". Dopo la finale del torneo delle Regioni, tenutasi a Bergamo lo scorso 6 Giugno- che Marilisa definisce la più importante vittoria per la sua squadra, in quanto è stata proclamata campionessa nazionale con le sue compagne di squadra- questa giovane promessa del calcio femminile si è gettata a capofitto nello studio: a breve, infatti, potrà presto vantare una vittoria dal nome Laurea in Scienze dell'Attività Motorie e Sportive. Non per questo lascerà il campo: "è la mia passione e sono disposta ancora a fare tanti sacrifici per questo. Il mio corpo ha bisogno di continuo carburante e deve lavorare, sempre."

Marilisa ci lascia con un consiglio per tutte le ragazzine nutrite dalla sua stessa passione: seguire il proprio istinto e iniziare a giocare a calcio, anche per strada, a prescindere da quello che alcuni genitori vogliono inculcare loro. "Non esistono sport per le donne e sport adatti agli uomini . Eliminiamo ogni stupida idea maschilista e diamo valore ai valori: sacrificio, umiltà, coraggio, costanza, pazienza, onestà. La passione è una cosa seria."
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