"Iperuranio": ecco il totem realizzato dal Comitato Feste Patronali

La scultura è stata creata sotto la guida del Maestro Savino Russo

domenica 8 agosto 2021 12.42
A cura di Vincenza Urbano
"Iperuranio" è il nome della scultura in terracotta alta circa tre metri realizzata dal Comitato Feste Patronali in segno di devozione a Maria SS. di Sovereto, con la volontà di donarla alla comunità terlizzese, a seguito di successive intese con l'amministrazione comunale, per lasciare una traccia storica e artistica del proprio operato.

Il totem è stato creato sotto lo sguardo vigile e la mano esperta di Savino Russo, artista e scultore di Trinitapoli che con Terlizzi ha un legame consolidato, prestando la propria professionalità sin dal 1985. Il Maestro Russo ha guidato un appassionato gruppo di lavoro che per due mesi ha dedicato parte del suo tempo a plasmare l'argilla: Carmine D'Aniello, ceramista e presidente del Comitato Feste Patronali, i suoi figli Nino e Mariangela, il suo nipotino Carmine Junior, la vicepresidente del Comitato Maria Teresa De Scisciolo, i fratelli Annalisa e Michele Cipriani, Liliana Catalano.

L'attribuzione del nome "Iperuranio" rievoca il mondo delle idee del filosofo Platone e, come spiega Russo, «si tratta di un'idea, quella di raccontare la storia della Madonna di Sovereto, che attraversa l'iperuranio e viene trasmutata al di qua, nella realtà tangibile e fattuale». Un'idea, dunque, che prende forma nella plasticità dell'argilla: l'artista artigiano, ben saldato nella sua contingenza sensoriale, raggiunge un contatto quasi mistico con la dimensione non corporea ed eterea.

Finora il totem, presentato pubblicamente nella serata di venerdì 6 agosto all'interno del Chiostro delle Clarisse, è composto da quattro parti, una appoggiata sull'altra, ma ad oggi è un'opera incompiuta perché nel prossimo futuro saranno aggiunti ulteriori due unità, la base e il terminale superiore, che devono essere cotti in fornace.

Le scene narrative sono in tutto quattro: nella prima, è rappresentato il ritrovamento dell'icona bizantina della Madonna Nera nella grotta con la raffigurazione di una fiamma, l'acqua e il pastore all'ombra di una quercia; nella seconda, la disputa fra i due carri trainati rispettivamente dal bue di Terlizzi e da quello di Bitonto, con relativa festa per il trionfo terlizzese; nella terza, sono riportati i quattro timonieri del Carro Trionfale insieme ai volontari che lo spingono; nell'ultima, in grande, l'effigie scultorea della Beata Vergine con accanto una colomba che indica la discesa dello Spirito Santo.

Tra i particolari degni di nota, rileva l'inserzione di una monofora di abside che richiama il riferimento alla chiesa della Madonna di Sovereto: sono state scolpite delle lunette, ciascuna a indicare i pianeti del sistema solare.

«Prediligo l'argilla perché è un materiale che ha accompagnato sin dalla notte dei tempi l'essere umano nella sua evoluzione», precisa Russo.

Nel Chiostro delle Clarisse, poi, è stata adibita un'apposita mostra fotografica "Trame" con scatti in bianco e nero realizzati dal fotografo Paolo Vallarelli che ripercorrono le varie fasi di lavorazione del totem per fissare al meglio, a futura memoria, il contributo di coloro che vi hanno partecipato in prima persona.
Galleria Fotografica Paolo Vallarelli
Galleria Fotografica Paolo Vallarelli
Galleria Fotografica Paolo Vallarelli
Galleria Fotografica Paolo Vallarelli