In sei mesi 800 capi di allevamento persi nella sola provincia di Bari

L'allarme lanciato dalla Confederazione Italiana Agricoltori (CIA) della provinciale di Bari

domenica 26 luglio 2015 7.17
Negli ultimi sei mesi il patrimonio zootecnico bovino della provincia di Bari si è ridotto di oltre 800 capi con conseguenze gravi dal punto di vista occupazionale, oltre che di presidio del territorio.

E' un dato preoccupante quello diffuso dalla Confederazione Italiana Agricoltori (CIA) della provinciale di Bari che lancia l'allarme sulla crisi che sta colpendo la zootecnia italiana. "La situazione è drammatica e gli allevatori, nonostante gli sforzi e l'impegno che caratterizzano quotidianamente il loro lavoro, non riescono a lasciarsi alle spalle gli effetti della congiuntura sfavorevole cha ha caratterizzato il contesto negli ultimi anni e che, purtroppo, ancora stenta a tramontare" afferma il presidente provinciale Vito Scalera.

Una crisi che, secondo la CIA, avrebbe tratti in comune con le difficoltà che sta vivendo la zootecnia francese con la differenza che lì "il governo ha appena predisposto un piano organico d'interventi che - tra gestione della fase straordinaria e misure strutturali per sostenere uno dei comparti più strategici del Made in France agroalimentare - mobilita centinaia di milioni di euro".

Nel nostro Paese è da tempo che rivendichiamo azioni e misure per il rilancio della carne e del latte Made in Italy. Alcuni strumenti già sono disponibili. Basterebbe metterli in campo in maniera efficace -evidenzia Scalera- come, ad esempio, una gestione efficiente e mirata delle risorse comunitarie o, per citare un fronte recente, l'effettiva restituzione agli allevatori delle trattenute delle multe per il latte. Altre misure sono urgenti e opportune. È arrivata l'ora dei fatti, le promesse fanno parte del passato.