In pochissimi per protestare contro la chiusura dell'ospedale

Manca un sostituto del dirigente medico in pensione

lunedì 2 luglio 2018 6.49
A cura di Vincenza Urbano
Quasi trentamila utenti virtuali nel gruppo Mezz 'o borg e solo una ventina di persone sono accorse ieri mattina, nel piazzale antistante l'ospedale, all'incontro organizzato dal promotore Pasquale Biscotti per cogliere le esigenze e le intenzioni dei cittadini sul destino infausto del Michele Sarcone.

Un senso di delusione e amarezza serpeggia tra i pochissimi partecipanti che hanno dovuto incassare l'indifferenza dei leoni da tastiera, assenti nell'apportare un proprio contributo a difesa del nostro nosocomio. «Vergognatevi, alla fine vi meritate che chiudano l'ospedale», commenta sarcasticamente e tristemente Biscotti che auspicava un coinvolgimento su larga scala.

Una diserzione probabilmente giustificata dal caldo afoso di una domenica mattina di inizio luglio in cui le persone, anche comprensibilmente, hanno preferito godere di una giornata al mare o in famiglia dopo un'intera settimana lavorativa.

L'incontro era stato organizzato per esprimere un coordinamento di volontari che si facesse carico delle istanze raccolte nel paese e stilasse successivamente un programma sulle azioni da intraprendere. Tutto, però, sembra rimandato a un prossimo futuro, «Mezz 'o borg mette a disposizione la piazza virtuale per eventuali suggerimenti e iniziative», ci tiene a precisare Biscotti.

Tra i presenti solo volti adulti, tra i quali alcuni indignati operatori sanitari dello stesso ospedale che lamentano la sconcertante carenza di personale. In alcuni reparti, come in quello del Laboratorio Analisi, non è stato ancora individuato un potenziale sostituto del dirigente medico andato in pensione.

«Ci sono terapie salvavita che vanno somministrate regolarmente, chi lo farà adesso?», è il quesito cui non è stata ancora trovata soluzione. Il Sarcone accoglieva pazienti provenienti anche da paesi distanti come Conversano. È il caso, ad esempio, di una arzilla signora ultraottantenne che aveva scelto Terlizzi per curarsi adeguatamente affrontando ogni mese un viaggio di 100 chilometri, «Ora chi si prenderà cura di lei?».